In…Form…Azione

Ciò che viene descritto in “I bambini non sono pazienti” offre riflessioni stimolanti
a partire dal titolo. Prima che pazienti i bambini sono, appunto, bambini, i nostri bambini,
con tutti i loro bisogni, i misteri, le contraddizioni, le aspettative nei confronti degli adulti e
della società in generale. Dunque parlare di loro vuol dire parlare anche di noi, dell’ambiente
che abbiamo costruito, dei valori cui ci riferiamo. In un ambito più strettamente aziendale,
vuol dire parlare delle risorse messe in campo, della professionalità degli operatori, della validità dei metodi applicati.
Il quadro che ne emerge, pur con l’intenzione degli Autori di non voler “indulgere in
catastrofismi”, è quantomeno preoccupante. L’infanzia appare come una delle stagioni della vita
meno tutelata. Se ne parla molto, spesso nei termini drammatici noti attraverso i fatti di
cronaca, ma concretamente si fa ancora poco per lei. Anche i genitori sono in difficoltà.
L’investimento sui figli è grande ma, parafrasando il noto slogan “non è la quantità ma qualità
del tempo” trascorso con i bambini a fare il buon genitore, la realtà genitoriale si caratterizza
per il “poco tempo di scarsa qualità”. Inoltre, aspettative elevate sui figli, l’identificazione del
“profitto” scolastico come standard di riferimento e la “medicalizzazione” delle problematiche
evolutive sono indicate tra i più gravi ostacoli al loro normale sviluppo ed al rispetto delle
loro personalità. È infine evidenziato come, pur nella difficoltà di un’analisi etiologica, non
possa comunque essere ignorato il crescente disagio che si rileva dalle molteplici forme di aiuto rivolte al Servizio.
Nel volume emerge anche un’indicazione circa l’autentica mission di un Servizio di
Neuro Psichiatria Infantile: cura della disabilità, prevenzione e promozione della salute. Le attività
vanno orientate alla difesa del benessere e della qualità della vita dei bambini e degli adolescenti,
investendo non solo nell’erogazione di prestazioni riabilitative per le patologie conclamate,
ma anche favorendo l’azione di advocacy dell’infanzia nella società. Tutto ciò rappresenta
un onere oggi, ma anche un investimento per il futuro.

Consultare l’opuscolo allegato in pdf

i_Bambini_non_sono_pazienti.pdf

Opuscoli e Schede di Formazione e Informazione, 2004-09-06