Il Rischio CHIMICO:
la Prevenzione.

Come agire di fronte al rischio chimico?
La legge dice che é responsabilitá dell’imprenditore evitare qualsiasi danno che possa essere causato
dall’uso o dalla presenza di sostanze chimiche pericolose per la salute dei lavoratori o per l’ambiente.
D.Lgs 626/1994 art. 60 bis e sexies(1) Inoltre la stessa normativa determina i diritti dei lavoratori e dei
loro rappresentanti, ed il ruolo che possono svolgere per garantire che gli imprenditori rispettino
questa responsabilitá. D.Lgs 626/1994 art. 18 e 19.

Per prevenire il rischio chimico occorre identificare le sostanze presenti nelle aziende ed i rischi che esse comportano per la salute
e l’ambiente, conoscere la percezione che del rischio hanno gli imprenditori, i tecnici ed i lavoratori, studiare le alternative meno
rischiose, velutare, valorizzare i vantaggi e gli inconvenienti che possono presentare le alternative dal punto di vista tecnico, economico,
professionale, ambientale, legale, ecc.

Come sappiamo, la prevenzione del rischio chimico, così come quella di qualsiasi altro rischio, è un processo in cui gli aspetti tecnici
hanno altrettanta importanza di quelli sociali, ed al quale, per obbligo di legge e per semplice buon senso, devono necessariamente
partecipare vari soggetti: l’imprenditore o la direzione aziendale, i lavoratori ed i loro rappresentanti, i tecnici della prevenzione
e, se del caso, i poteri pubblici (Ispettorato del Lavoro, Servizi di Medicina del lavoro, ARPA, e altri enti).

Questa Guida per la prevenzione del rischio chimico sui luoghi di lavoro è stata pensata come un supporto perchè le persone che
intervengono nella prevenzione all’interno delle imprese possano evidenziare i problemi presenti ed elaborare proprie proposte di
soluzione. Un aiuto per agevolare l’attuazione preventiva nell’impresa e/o, nel caso, per rendere possibile un’attuazione indipendente,
non subordinata alla stretta attuazione ed ai criteri dei tecnici.


Gli obiettivi di base dell’intervento proposto sono:
1. Identificare i problemi o le situazioni di rischio chimico in azienda.
2. Valutare l’importanza e la priorità dei problemi per un’attuazione preventiva.
3. Dare impulso alla pratica di misure di prevenzione.
4. Ottenere la partecipazione dei lavoratori.
Riteniamo che in tale modo, e con un minimo di formazione sul rischio chimico, saremo in grado di fare buon uso di questa Guida.
Saranno necessarie anche altre risorse, in particolare il tempo per svolgere questo compito e la possibilità di comunicare con i responsabili
aziendali e i tecnici della prevenzione.
Desideriamo infine far notare che il risultato sarà molto limitato se l’obiettivo fondamentale della Guida non sarà quello di incoraggiare
la partecipazione dei lavoratori in tutte e in ciascuna fase del processo

Nota:
(1) Per la normativa citata nella guida fare riferimento all’Allegato 12.

Consultare la guida allegata

Rischio_Chimico-Prevenzione.pdf

 

In…form @ zione, 2005-11-04