In…Form…Azione

Mari d’Europa:
il Mar Nero.
Le pubblicazioni della Agenzia Europea per l'Ambiente tradotte in italiano dall'ARPA della Lombardia
LA BIODIVERSITA' IN EUROPA - REGIONI BIOGEOGRAFICHE E MARI
European Environment Agebcy
Information for improving Europe’s environment

Edizione italiana a cura di Arpa Lombardia:
Daniele La Rosa, Angela Sulis (traduzione testi)
Roberto Capra (Grafocart-elaborazione immagini)
Pier Luigi Paolillo (coordinamento)

Quasi l'87 % del Mar Nero è totalmente anossico (privo di ossigeno) e contiene alte
concentrazioni di solfito d'idrogeno: ciò deriva dagli eventi geologici che in esso si
sono verificati, dalla sua forma particolare e dal suo specifico bilancio idrico (forte
isolamento rispetto all'oceano, alte profondità, con un massimo di 2.212 m al centro,
un bacino imbrifero esteso e un numero di affluenti elevato).
-?Gli organismi pelagici e bentonici sono in larga parte assenti
-?L'elevata diversità dei biotopi fornisce condizioni favorevoli per le invasioni di specie
non autoctone.
-?La composizione e la struttura delle comunità marine sono in continuo mutamento a
seguito della riduzione demografica di alcune specie e dell'espansione di altre.
-?Generalmente, in condizioni naturali indisturbate, la diversità della fauna del Mar Nero
è circa tre volte inferiore a quella della fauna del Mediterraneo.
-Le minacce alle specie relitte ed endemiche dell'area di studio sono costituite
dall'aumento della salinità, dovuto a sua volta alla gestione inappropriata della
risorsa idrica e dall'inquinamento dei laghi costieri salmastri e degli estuari,
specialmente nel Mar d'Azov.
-La produzione primaria è aumentata a causa dell'eutrofizzazione ed il numero di
specie è diminuito. Tali cambiamenti, derivanti da pratiche di pesca non adeguate,
hanno colpito gli stock ittici; è stato osservato un cambiamento a favore di piccole
specie pelagiche, ad esempio l'acciuga e lo spratto.
-Il deterioramento di alcuni habitat marini e la carenza di normative per la
regolamentazione dell'introduzione di specie aliene - ad esempio attraverso le acque
di zavorra delle navi-, hanno fatto sì che queste si siano diffuse, con una
modificazione dell'equilibrio degli ecosistemi marini autoctoni. Questo problema è in
crescita nel bacino del Mar d'Azov, dove ha stimolato la ricerca di contromisure
efficienti volte a combattere le specie indesiderate, divenute ormai stanziali e
dominanti nella catena trofica.
-?Lo sfruttamento eccessivo degli stock ittici, in combinazione con l'invasione dello
ctenoforo Mnemiopsis leidyi, ha causato il collasso degli stock di acciuga nel Mar Nero
e la sparizione delle più pregiate specie di pesci. Oggi non è ancora in atto una
gestione delle riserve degli stock ittici sufficientemente adeguata e integrata.

In passato bacino chiuso collegato al Mar Caspio, il Mar Nero si collegò al Mediterraneo a
seguito dell'apertura dello stretto dei Dardanelli in periodo interglaciale (100 000 - 150 000
anni fa). Nuovamente isolato, solo circa 6 000 anni fa si riconnesse al Mar di Marmara e al
Mediterraneo (Zaitsev e Mamaev, 1997). Il sistema degli stretti turchi - i Dardanelli, il Bosforo
e il Mar di Marmara - forma una zona di transizione tra il Mediterraneo e il Mar Nero, le cui
speciali caratteristiche la rendono una barriera, un corridoio o una zona utilizzata da differenti
organismi per acclimatarsi. Verso nord, lo Stretto di Kerch, un canale poco profondo lungo 45
km, collega il Mar Nero con il Mar d'Azov.

Consultare l’allegato

il Mar Nero.pdf

In…Form@zione, 2004-11-22