In…Form…Azione
Mari d’Europa:
il Mar Caspio.
Le pubblicazioni della Agenzia Europea per l'Ambiente tradotte in italiano dall'ARPA
della Lombardia
LA BIODIVERSITA' IN EUROPA - REGIONI BIOGEOGRAFICHE E MARI
European Environment Agebcy
Information for improving Europe’s environment
Edizione italiana a cura di Arpa Lombardia:
Daniele La Rosa, Angela Sulis (traduzione testi)
Roberto Capra (Grafocart-elaborazione immagini)
Pier Luigi Paolillo (coordinamento)
Il Caspio è il mare chiuso più esteso del mondo, con una salinità
superiore al 13.7 ‰.
-Le oscillazioni dei livelli, combinate con la presenza di aree poco profonde,
costituiscono un potenziale pericolo per la biodiversità, specialmente
per le molte
specie endemiche
-Nonostante la ricchezza di petrolio e gas, lo sfruttamento crescente delle
risorse può
mettere in serio pericolo la biodiversità.
-La diversità biologica presente nel Caspio e sulle sue coste fa della
regione uno degli
ecosistemi più preziosi del mondo, con un tasso di endemismi biologici
molto alto;
sono presenti un gran numero di rappresentanti di quasi tutti i principali phyla
del
mondo, e inoltre la presenza di habitat così vari (dai sistemi fluviali
di grandi
dimensioni alle zone umide) favorisce un ampio ventaglio di flora e fauna, con
un'altissima produttività naturale.
-Lo storione si presenta come la specie di maggiore importanza nel patromonio
faunistico del Caspio, con l'85 % dell'attuale stock mondiale.
-Trovandosi sulle rotte di milioni di uccelli migratori, la posizione geografica
del Mar
Caspio riveste un'importanza strategica, in quanto offre rifugio ad uccelli
dell'ornitofauna mondiale rari e gravati dal rischio di estinzione.
-E' assolutamente necessario effettuare in tempi brevi un inventario delle risorse
ecologiche del Caspio, tanto per le specie marine che per quelle costiere, relativo
agli
habitat, agli usi, al valore e alle minacce a cui sono sottoposte. L'operazione
deve
essere svolta dai cinque stati che si affacciano sul mare, per poter gestire
gli aspetti
trans-nazionali della biodiversità, comprese le necessità delle
specie migratorie
minacciate o in pericolo.
-Le minacce più gravi alla biodiversità del Caspio sono:
--la regolazione dei fiumi del bacino, che nelle aree dei delta provoca la
riduzione della vegetazione, dei giunchi, delle tife e dei cespugli, con
conseguente impoverimento della fauna acquatica e costiera: molte specie
anadrome e semi-migratorie sono state private dalle aree di deposizione delle
uova.
--la pesca di frodo e l'eccessivo sovrasfruttamento della pesca, che sta
decimando lo storione.
--le oscillazioni del livello marino, che causano la perdita di habitat di grande
importanza (siti di deposizione uova e di nidificazione).
--l'inquinamento, che deprime i processi biologici, compresa la crescita di
pesci
con valore economico.
--le specie non autoctone introdotte, con impatti sia cronici (di lungo termine)
che acuti (di breve termine)
Il Mar Caspio si trova in una depressione sul confine tra Europa ed Asia ed
è il mare chiuso più
esteso del mondo, con un bacino imbrifero di 3.5 milioni di chilometri quadrati
(km2) (Mappa
1).
L'attuale morfologia del Caspio trae origine a partire da una parte dell'antico
lago-mare salato
Pontico, esistito tra 5 e 7 milioni di anni fa: nel tardo Mesozoico e nel primo
Paleocene l'antico
mare di Tethys occupava l'area degli attuali Mar Mediterraneo, Mar Nero e Mar
Caspio;
durante il Paleocene e il Neocene il Nero e il Caspio furono separati e riuniti
più volte, e la
prima di queste divisioni avvenne nel primo Pliocene: la fauna marina primaria
fu
conseguentemente in parte persa e in parte modificata. Nel Pliocene medio la
divisione era
ormai definitiva, e da allora lo sviluppo dei due bacini è proseguita
in modo indipendente, con
la formazione nel Caspio della tipica fauna marina salmastra, arrivata fino
ai giorni nostri
(Kosarev and Yablonskaya, 1994).
Il Caspio si può suddividere in tre parti, secondo la profondità
raggiunta: quella settentrionale,
meno profonda ( 5-6 metri), che copre 80.000 km2, quella centrale (mediamente
190 metri),
che copre 138.000 km2 e quella meridionale (fino ai 1.025 metri), che si sviluppa
su 168.400
km2 (Aubrey et al., 1994; Aubrey, 1994).
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In…Form@zione, 2004-11-22