Macchine Usate in … Sicurezza.

“SEGATRICE A DISCO E A NASTRO”.
Macchine immesse sul mercato prima 21 settembre 1996 e non soggette a marcatura CE.

In questo opuscolo si tratterà delle segatrici circolari ed a nastro, si tratta di macchine utili
nelle aziende agricole in quanto consentono il taglio di tronchetti o ceppi di legno, in senso
trasversale alle fibre legnose, da utilizzare successivamente in stufe, caldaie, termo-cucine od altro
quale combustibile da riscaldamento.
Le macchine operano per mezzo dell’azione di una lama che viene attivata da un motore
elettrico o da albero cardanico di trasmissione. Le segatrici sono provviste di un supporto su cui
viene collocato il pezzo di legno in modo da poter essere spinto verso la lama stessa.
Le segatrici a disco o a nastro, essendo come tutte le macchine agricole soggette alla
Direttiva Macchine, devono rispettarne i requisiti di sicurezza e quindi seguire, in fase di sua
progettazione e fabbricazione, le indicazioni riportate nelle norme armonizzate, pubblicate dal CEN
(Comitato Europeo di Normazione), la EN 1807 e la EN 1870. A queste norme specifiche si deve
anche aggiungere la norma generale sulla sicurezza delle macchine agricole, la EN 1553.
Si ricorda che le segatrici, essendo riportate nell’Allegato IV della Direttiva, devono essere
certificate solamente tramite un Ente Notificato il cui riconoscimento sia ufficialmente riportato
nella Gazzetta Europea.
Prima della entrata in vigore della Direttiva Macchine, le segatrici, come tutte le macchine
agricole, dovevano rispettare, in ambito italiano, il DPR 547/55, dove erano riportati i requisiti che
queste dovevano possedere per essere utilizzabili dai lavoratori. L’esistenza di questi due diversi
ambiti legislativi, lascia facilmente dedurre che le seghe costruite prima della data del 1° gennaio
1995 e quelle prodotte dopo siano costruttivamente diverse, soprattutto per le scelte di sicurezza
utilizzate.
Il DPR 459/96 che recepisce in Italia la Direttiva Macchine, per quanto riferito alle
macchine di nuova costruzione, ha portato una profonda innovazione della sicurezza intrinseca di
queste macchine mentre per le macchine non munite di marcatura CE, che vengono nuovamente
immesse sul mercato, ha imposto che queste debbano essere esplicitamente dichiarate conformi alla
legislatura che era in vigore al momento della costruzione della macchina nel rispetto delle nozioni
di sicurezza vigenti al momento della ricommercializzazione. Questa attestazione deve essere fatta
sotto la responsabilità di colui il quale ne provvede alla reimmissione sul mercato. Ovviamente
trattandosi di macchine piuttosto vecchie, non è sempre facile individuare le disposizioni precedenti
ad esse applicabili ed inoltre, non è semplice capire se la macchina è effettivamente sicura o meno.
Pertanto si riporta, a titolo di esempio, una breve scheda, desunta dalle norme tecniche
utilizzate per la costruzione di segatrici nuove e riferita alle parti principali della macchina, che
potrebbe essere utilizzata per l’analisi rischi da condurre su una qualsiasi macchina usata, prima
della sua nuova immissione nel mercato.
Gli accorgimenti elencati non sono esaustivi e non contengono tutte le soluzioni che la
moderna tecnica rende disponibili per eliminare i pericoli derivanti dall’utilizzo di dette macchine,
ma sono rappresentativi di un metodo semplice per l’individuazione dei rischi e per la loro
eliminazione o riduzione.
La linea guida non deve essere quindi considerata quale valutazione univoca nelle soluzioni
elencate ma bensì come illustrazione di modifiche migliorative di macchine usate che tiene in
considerazione aspetti di semplicità e di economia rientranti in soluzioni tecniche normalmente
utilizzate.


Controllare l’allegato in pdf.

Adeguamento di Macchine Usate.pdf

Opuscoli e Schede di Formazione e Informazione, 2004-06-22