In…Form…Azione

Mari d’Europa:
il Mar Baltico.
Le pubblicazioni della Agenzia Europea per l'Ambiente tradotte in italiano dall'ARPA della Lombardia
LA BIODIVERSITA' IN EUROPA - REGIONI BIOGEOGRAFICHE E MARI
European Environment Agebcy
Information for improving Europe’s environment

Edizione italiana a cura di Arpa Lombardia:
Daniele La Rosa, Angela Sulis (traduzione testi)
Roberto Capra (Grafocart-elaborazione immagini)
Pier Luigi Paolillo (coordinamento)

Il Baltico è il maggiore sistema idrico salmastro al mondo, collegato al mare aperto solo
attraverso stretti poco profondi tra Svezia e Danimarca.
Va lentamente riducendosi a causa degli innalzamenti geologici susseguitisi all'ultima
glaciazione.
In molti ritengono il Baltico simile a un lago interno o a un estuario, la sua unicità consiste
nel contenere aree sia d'acqua dolce che d'acqua salmastra, mentre sono presenti
esclusivamente specie marine. La salinità cresce da est verso ovest e da nord verso sud.
I marcati gradienti orizzontali e verticali di salinità danno luogo a differenti comunità sia per
specie e che per numero, con la diversità maggiore nella parte sud occidentale.
Molte specie marine si trovano ai limiti geografici delle loro abituali aree di localizzazione.
Le maggiori minacce alla biodiversità del Baltico sono:
Eutrofizzazione: provoca un notevole incremento di alghe planctoniche, una
maggiore frequenza di fioriture tossiche, la riduzione dei livelli di ossigeno nelle
acque più profonde e la scomparsa delle macroalghe perenni.
Pesca: il livello di sfruttamento delle risorse ittiche è talmente intenso da essere
divenuto insostenibile in particolare per merluzzo, aringa, salmone e anguilla,
con conseguente deterioramento delle condizioni di riproduzione. La cattura
involontaria di mammiferi marini, uccelli marini e specie ittiche non obiettivo
della pesca risulta molto frequente. Il petrolio ha causato lla morte di molti
uccelli marini ed ha influenzato negativamente le comunità bentoniche.
Introduzione di specie non autoctone, con conseguenze nella struttura e nelle
componenti degli ecosistemi. L'introduzione intenzionale, il fouling e le acque di
zavorra delle navi sono tre importanti modalità di introduzione di organismi non
autoctoni. Le connessioni fluviali con le acque salmastre dei mari Nero e Caspio
tendono poi a far aumentare il rischio di introduzione nel Baltico di specie non
autoctone.

Il Baltico è un mare chiuso relativamente poco profondo situato nell'Europa Nord Occidentale,
che bagna le coste di Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Lettonia, Lituania, Polonia,
Russia e Svezia. Il suo bacino imbrifero si estende per 1 650 000 km2, più di 4 volte l'area
coperta dal mare stesso, popolata da più di 80 milioni di residenti.
Attraverso i poco profondi stretti che separano Svezia e Danimarca lo scambio idrico con il
Mare del Nord è limtato, con un conseguente gradiente di salinità marcato, che va dalle
condizioni quasi oceaniche nella parte settentrionale del Kattegat alle condizioni di acqua dolce
nel Golfo di Bothnia settentrionale (Tabella 2). La maggior parte degli apporti idrici proviene
dai fiumi, con una elevata variabilità stagionale e di lungo periodo. L'acqua dolce genera
correnti a bassa salinità in uscita verso lo Skagerrak e il Mare del Nord, mentre un flusso
entrante profondo a maggiore salinità si muove dallo Skagerrak al Baltico. I venti persistenti
da ovest possono far sì che questi flussi entranti si attivino nel breve periodo. Nonostante tali
episodi si verifichino tendenzialmente con intervalli di diversi anni, gli effetti di natura
ecologica possono essere rilevanti. La distribuzione di specie della flora e della fauna è
influenzata dalle variazioni della salinità e dalla stratificazione dell'acqua.
L'ampiezza delle maree è bassa (8-18 cm) ed occorrono circa 25-25 anni per la completa
sostituzione dell'acqua nel Baltico con quella del Mare del Nord ed oltre (cfr. sito web Baltic
Sea Environment).
Il Mar Baltico presenta una marcata stratificazione tra l'acqua superficiale a bassa salinità e
quella più salata alle profondità di circa 40-70 m. Questa barriera di salinità previene lo
scambio di ossigeno e nutrienti tra i due strati e fa sì che larga parte dei fondali siano privi di
vita a causa dell'esaurimento di ossigeno. L'estensione dei letti marini che presentano
condizioni deteriorate varia di anno in anno e può raggiungere i 100 000 km2 (sito web Baltic
Sea Environment).
La temperatura media annuale aumenta gradualmente da nord verso sud e verso ovest. Nel
mese di gennaio la parte settentrionale del Golfo di Bothnia, la zona costiera fino al Mare di
Åland e alle parti interne del Golfo di Finlandia e del Golfo di Riga normalmente ghiacciano. Al
di sotto della profondità di 50 m la temperatura media annuale dell'acqua si mantiene sui 3-4
gradi centigradi.
Il Baltico è un mare giovane, formatosi dopo l'ultima glaciazione con il ritiro dei ghiacci circa
10 000 anni fa. Il sollevamento geologico è continuato da dopo la glaciazione, specialmente
nella parte settentrionale, dove il sollevamento delle coste è visibile anche nell'arco di tempo
di una generazione.

Consultare l’allegato

il mar baltico.pdf

In…Form@zione, 2004-11-22