La Regione Marche partecipa anche quest’anno al Salone del Restauro
di Ferrara, occasione privilegiata per confrontarsi sulle attività
e problematiche legate al mondo della conservazione e del restauro del
patrimonio storico-artistico ed ambientale. L’evento, arrivato
quest’anno all’undicesima edizione, si svolgerà nei
padiglioni del quartiere fieristico di Ferrara dal 25 al 28 marzo.
Nello stand sarà possibile ottenere informazioni sulle attività
dell' Assessorato alla Cultura della Regione Marche in merito alla tutela
e valorizzazione del patrimonio culturale. Il Servizio Tecnico alla
Cultura presenterà il sistema informativo territoriale per la
conservazione del patrimonio artistico; il Servizio Beni e Attività
Culturali gli interventi di restauro sul patrimonio culturale regionale
grazie ai fondi europei e la valorizzazione dei luoghi dell'archeologia
industriale. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio
presenterà alcuni interventi sul patrimonio monumentale tra cui:
l'anfiteatro di Ancona, le case di terra e di paglia della Provincia
di Ancona e Macerata (Ostra Vetere, Macerata, Quartiere di Villa Ficana,
Monteroberto).
Nello stand sarà possibile inoltre consultare la banca dati regionale
nonchè un primo stralcio di siti georeferenziati.
In questi anni la Regione Marche ha fatto molto nel settore dei beni
culturali: estremamente consistente appare l’impegno finanziario
che la regione ha assunto in questo settore dal 1995 al 1999. In questo
periodo sono infatti stati finanziati circa 650 progetti di restauro
e valorizzazione dei beni culturali, con un investimento di oltre 688
miliardi di lire, dei quali circa il 20 % è stato coperto con
fondi propri della Regione Marche.
A questo onere complessivo va aggiunta la spesa straordinaria legata
ai programmi di recupero successivi all’evento sismico del 1997
che, su un fabbisogno stimato di oltre 1800 miliardi di lire, ha già
impegnato circa 400 miliardi di lire, finanziamento al quale hanno concorso
le risorse affidate alle Regioni dall’UE e quelle a disposizione
della competente Soprintendenza e della Protezione Civile.
La Regione Marche intende ora investire risorse progettuali, prima ancora
che economiche, nel programmare la conservazione: proprio l’evento
del sisma mette in luce quanto una politica di manutenzione e di conservazione
programmata avrebbe contribuito a limitare i danni strutturali sul patrimonio
architettonico e storico artistico della regione: anche in questo ambito
vale più che mai la regola che prevenire è meglio che
curare. Restauro e conservazione hanno come premessa un’adeguata
conoscenza delle situazioni ambientali entro cui il patrimonio culturale
regionale è collocato.
Per questo molte attività della Regione hanno interessato il
monitoraggio e la catalogazione del patrimonio culturale. La catalogazione
dei beni culturali ha dato nelle Marche molti buoni frutti: è
stato infatti realizzato il sistema informativo regionale del patrimonio
culturale che raccoglie al suo interno oltre 80.000 schede ed oltre
110.000 immagini frutto delle campagne di catalogazione realizzate sul
territorio in collaborazione con gli Enti Locali, le Soprintendenze
e la Conferenza Episcopale Marchigiana.
Tutta l’attività di catalogazione condotta nella Regione
Marche è stata concepita come servizio spiccatamente pubblico
e come tale fruibile in Internet, sul sito www.cultura.marche.it , dove
è possibile accedere anche al lavoro avviato per la Carta del
rischio, il cui concetto richiama quello di ‘restauro preventivo’
elaborato da Cesare Brandi nella Teoria del restauro.
Il completamento e l’utilizzo del sistema Carta del rischio sembra
oggi una priorità posta al più alto livello istituzionale
nell’ambito della tutela dei beni culturali.
La Carta del Rischio diviene, dunque, il fondamento della cultura della
"conservazione programmata", vale a dire di una metodologia
di intervento sui beni non più "ex post", a danno avvenuto,
bensì "ex ante", in una logica di prevenzione. Analoghe
esperienze già realizzate hanno evidenziato, che a dispetto di
quanto credono comunemente gli stessi operatori del settore, una costante
pratica di manutenzione non solo evita il deterioramento del bene e
la sua eventuale perdita, ma costituisce un impegno economico complessivamente
meno oneroso del drastico intervento di restauro che, presto o tardi,
si renderebbe inevitabilmente necessario.
Sito web del Salone del Restauro di Ferrara: http://www.salonedelrestauro.com
Cultura e Spettacoli, 2004-03-19