SALONE DEL RESTAURO DI FERRARA: 25-28/03/2004. Ancona - la Regione Marche al Salone di Ferrara con un proprio stand


La Regione Marche partecipa anche quest’anno al Salone del Restauro di Ferrara, occasione privilegiata per confrontarsi sulle attività e problematiche legate al mondo della conservazione e del restauro del patrimonio storico-artistico ed ambientale. L’evento, arrivato quest’anno all’undicesima edizione, si svolgerà nei padiglioni del quartiere fieristico di Ferrara dal 25 al 28 marzo.
Nello stand sarà possibile ottenere informazioni sulle attività dell' Assessorato alla Cultura della Regione Marche in merito alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Il Servizio Tecnico alla Cultura presenterà il sistema informativo territoriale per la conservazione del patrimonio artistico; il Servizio Beni e Attività Culturali gli interventi di restauro sul patrimonio culturale regionale grazie ai fondi europei e la valorizzazione dei luoghi dell'archeologia industriale. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il paesaggio presenterà alcuni interventi sul patrimonio monumentale tra cui: l'anfiteatro di Ancona, le case di terra e di paglia della Provincia di Ancona e Macerata (Ostra Vetere, Macerata, Quartiere di Villa Ficana, Monteroberto).
Nello stand sarà possibile inoltre consultare la banca dati regionale nonchè un primo stralcio di siti georeferenziati.
In questi anni la Regione Marche ha fatto molto nel settore dei beni culturali: estremamente consistente appare l’impegno finanziario che la regione ha assunto in questo settore dal 1995 al 1999. In questo periodo sono infatti stati finanziati circa 650 progetti di restauro e valorizzazione dei beni culturali, con un investimento di oltre 688 miliardi di lire, dei quali circa il 20 % è stato coperto con fondi propri della Regione Marche.
A questo onere complessivo va aggiunta la spesa straordinaria legata ai programmi di recupero successivi all’evento sismico del 1997 che, su un fabbisogno stimato di oltre 1800 miliardi di lire, ha già impegnato circa 400 miliardi di lire, finanziamento al quale hanno concorso le risorse affidate alle Regioni dall’UE e quelle a disposizione della competente Soprintendenza e della Protezione Civile.
La Regione Marche intende ora investire risorse progettuali, prima ancora che economiche, nel programmare la conservazione: proprio l’evento del sisma mette in luce quanto una politica di manutenzione e di conservazione programmata avrebbe contribuito a limitare i danni strutturali sul patrimonio architettonico e storico artistico della regione: anche in questo ambito vale più che mai la regola che prevenire è meglio che curare. Restauro e conservazione hanno come premessa un’adeguata conoscenza delle situazioni ambientali entro cui il patrimonio culturale regionale è collocato.
Per questo molte attività della Regione hanno interessato il monitoraggio e la catalogazione del patrimonio culturale. La catalogazione dei beni culturali ha dato nelle Marche molti buoni frutti: è stato infatti realizzato il sistema informativo regionale del patrimonio culturale che raccoglie al suo interno oltre 80.000 schede ed oltre 110.000 immagini frutto delle campagne di catalogazione realizzate sul territorio in collaborazione con gli Enti Locali, le Soprintendenze e la Conferenza Episcopale Marchigiana.
Tutta l’attività di catalogazione condotta nella Regione Marche è stata concepita come servizio spiccatamente pubblico e come tale fruibile in Internet, sul sito www.cultura.marche.it , dove è possibile accedere anche al lavoro avviato per la Carta del rischio, il cui concetto richiama quello di ‘restauro preventivo’ elaborato da Cesare Brandi nella Teoria del restauro.
Il completamento e l’utilizzo del sistema Carta del rischio sembra oggi una priorità posta al più alto livello istituzionale nell’ambito della tutela dei beni culturali.
La Carta del Rischio diviene, dunque, il fondamento della cultura della "conservazione programmata", vale a dire di una metodologia di intervento sui beni non più "ex post", a danno avvenuto, bensì "ex ante", in una logica di prevenzione. Analoghe esperienze già realizzate hanno evidenziato, che a dispetto di quanto credono comunemente gli stessi operatori del settore, una costante pratica di manutenzione non solo evita il deterioramento del bene e la sua eventuale perdita, ma costituisce un impegno economico complessivamente meno oneroso del drastico intervento di restauro che, presto o tardi, si renderebbe inevitabilmente necessario.
Sito web del Salone del Restauro di Ferrara: http://www.salonedelrestauro.com
Cultura e Spettacoli, 2004-03-19