Carl Palmer nasce a Birmingham, il 20 marzo del 1950. Figlio di una
famiglia di musicisti, con nonno batterista, nonna violinista sinfonica,
madre polistrumentista e padre chitarrista, batterista e cantante, l’amore
di Carl per la musica si sviluppa fin dalla più tenera età
e presto inizia a studiare violino. Crescendo, i suoi gusti si allargano
e, influenzato dal film “Drum crazy” con Sal Mineo, a undici
anni comincia a suonare la batteria. Il primo vero successo arriva con
gli Atomic Roosters, una formazione progressive della fine degli anni
sessanta, il cui album omonimo raggiunge il 49° posto nella classifica
inglese. Carl vede crescere rapidamente la sua reputazione di batterista
dalla velocità vertiginosa e nel 1970 riceve una telefonata che
cambia la sua vita: il tastierista Keith Emerson sta formando un supergruppo
insieme a Greg Lake, già fondatore dei leggendari King Crimson,
e lo vuole alla batteria. Nasce così la storia degli Emerson,
Lake & Palmer, che debuttano dal vivo nientemeno che sul palco dell’Isola
di Wight, ottenendo un enorme successo. La band pubblica diversi album,
“Emerson, Lake & Palmer” (’70), “Tarkus”
(’71), “Trilogy” (’72), “Brain Salad Surgery”
(’73), che raggiungono le prime posizioni sia nelle classifiche
inglesi sia in quelle americane. Gli Emerson, Lake & Palmer si sciolgono
nel 1979 e qualche tempo dopo Carl entra a far parte di un altro supergruppo,
gli Asia, a fianco di Steve Howe (Yes), John Wetton (King Crimson) e
Geoff Downes (Buggles, Yes). Gli Asia vendono sette milioni di copie
del disco d’esordio, “Asia” (’82), grazie a
singoli come “Heat of the moment”, “Only time will
tell” e “Wildest dreams”. Dopo l’insuccesso
commerciale del terzo album, “Astra” (’85), però,
gli Asia si sciolgono. Nel 1997 Carl Palmer e il vecchio compagno Emerson,
insieme al chitarrista californiano Robert Barry, pubblicano uno sfortunato
disco a nome 3, intitolato “To the power of three”. Nei
primi anni novanta, per la gioia dei nostalgici del progressive-rock,
c’è la riunione degli Emerson, Lake & Palmer, con la
pubblicazione di alcuni album, come “Black moon” (’92),
“Live at the Royal Albert Hall” (’93) e “In
the hot seat” (’94).
Oggi Carl Palmer si esibisce in trio con Dave Marks al basso e Shaun
Baxter alle chitarre, e il Bitches Brew Jazz Club di San Benedetto ha
pensato bene di inserire il suo show nel programma della stagione 2003/2004.
L’occasione di vedere all’opera questo autentico mito del
rock intellettuale inglese ci sarà il prossimo 13 marzo presso
l’Hotel International. Da non perdere.
Pierluigi Lucadei
Cultura e spettacoli - venerdì 5 marzo 2004, ore 10.45