La modifica del dialetto rispetto a quello che parlavano i nostri padri
appare inevitabile e irreversibile: l’aumentata cultura delle
famiglie, l’influenza di lingue europee che entrano sempre più
nelle case, i sempre più frequenti incontri tra studenti di diverse
nazionalità, anche non europee, la convinzione che parlare il
dialetto sia dimostrazione di arretratezza culturale, sono alcune delle
cause della progressiva perdita di questa parte importante del nostro
patrimonio culturale.
Con l’obiettivo di difendere la lingua dei nostri padri, l’Amministrazione
comunale ha pensato di realizzare una ricerca di tutte le parole dialettali
sopravvissute fino ad oggi e farne un “Dizionario italiano-sambenedettese”.
“Per raggiungere quest’obiettivo – spiega l’assessore
ai gemellaggi e scambi interculturali Nazzareno Pompei, che promuove
l’iniziativa - vogliamo coinvolgere insegnanti e studenti delle
scuole sambenedettesi di ogni ordine e grado auspicando la collaborazione,
indispensabile, di genitori, zii e nonni. Inoltre ci rivolgeremo a tutte
le organizzazioni culturali cittadine e a tutte quelle persone che vorranno
collaborare in quest’impresa”.
Il consigliere comunale Angelo Ercole, ideatore e responsabile di questo
progetto, coordinerà l’elaborazione, la catalogazione e
l’assemblaggio dei risultati. Un gruppo di esperti, già
costituito, penserà poi alla stesura definitiva del Dizionario.
Chi vorrà partecipare potrà utilizzare un’apposita
scheda nella quale andranno indicati i termini da salvare con la relativa
traduzione in lingua italiana e la fonte da cui il compilatore ha raccolto
il termine. Nella stampa finale del dizionario, quale ringraziamento
per l’impegno profuso, verrà citato il nominativo di chi
avrà collaborato. Le schede sono disponibili in Comune presso
l’URP e presso la segreteria dell’assessore Pompei.
Cultura e Spettacoli, 2004-02-20