Mostra di pittura dell’artista Francesco Ferri
S.Benedetto – Fino al 20 gennaio al Punto Einaudi
“Con affascinante schiettezza la pittura di Francesco Ferri risolve,
nella sua sintesi lirica, la varietà dell’essere della natura
in un possesso visivo che ne conquista l’essenza e la ricerca senza
perdersi mai nella misura descrittiva”.
Così scriveva il professor Mario Rivosecchi, già direttore dell’Accademia
di Belle Arti di Roma, dell’arte pittorica di Francesco Ferri del quale
la Libreria Punto Einaudi di San Benedetto del Tronto presenta da sabato 26
novembre una interessante selezione della produzione più recente. La
mostra, patrocinata dal Comune di San Benedetto del Tronto, rimarrà
aperta al pubblico fino al 20 gennaio 2006, tutti i giorni esclusi i festivi,
dalle 16.30 alle 20.00.
Le opere esposte nel polifunzionale e prezioso spazio culturale del Punto
Einaudi, in via XX settembre 45/c, mostrano la prolifica irrequietezza artistica
di Francesco Ferri, sempre alla ricerca di nuove strade da percorrere, sul
piano dei soggetti, sul piano delle forme linguistiche e sul piano delle tecniche
e della scelta dei materiali. E infatti, rispetto all’ultima mostra
del 2002, è possibile notare delle importanti novità: una serie
di opere del tutto inedita che ha per soggetto i fondi marini e un’altra
serie, sviluppata, invece, sulla base di un paio di lavori già presentati
al pubblico, che ha per soggetto paesaggi urbani fantastici.
In entrambe le due serie esposte al Punto Einaudi si manifestano con risultati
felici quelle che sono le caratteristiche fondamentali dello stile di Francesco
Ferri: da un lato l’incessante sperimentazione degli accostamenti di
colore – con dominante blu per i fondi marini e dominante rosso-gialla
per i paesaggi; dall’altro quel suo produttivo lavorare sul confine
tra figurativo ed astratto che lo porta ad esplorare territori fantastici,
densi di rimandi simbolici a volte ambigui ed inquietanti. La trasfigurazione
dei paesaggi urbani, in particolare, acquista toni drammatici che invitano
lo spettatore a partecipare emotivamente ed intellettualmente alla costruzione
del senso dell’opera evocando nella sua prospettiva deformante il punto
di vista di grandi autori della pittura contemporanea come Munch e Bacon.
Apparentemente diverso potrebbe risultare il discorso per quanto riguarda
i fondi marini e gli altri soggetti naturali trasfigurati negli anni precedenti,
ma anche qui, nonostante l’assenza dell’impronta artificiale dell’uomo,
siamo di fronte a caleidoscopiche deformazioni e giochi di specchi e di rimandi
che non possono semplicemente richiamare un’astratta e rassicurante
natura incontaminata. La natura di Francesco Ferri è dinamicamente
neutra e proprio per questo ambigua nel suo rapporto con gli esseri umani,
madre e matrigna al tempo stesso, suadente e minacciosa, ora calma ora inquieta.
Cultura e spettacolo – giovedì 24 novembre 2005, ore 19.12