Halloween: una notte da paura
  
 
  
“Trick-or-treat? Smell my feet, give me something to eat, 
    not too big and not too small; just the size of Montreal.” Questa è 
    la fatidica formula che i ragazzini statunitensi, da anni, recitano nella 
    sera tra il 31 ottobre e l’1novembre, bussando alle case dei vicini. 
    Nella notte, ormai nota come Halloween. 
    Una festa tipicamente americana ma che sta prendendo sempre più piede 
    anche in Italia. A ben guardare però, le origini di tale festività 
    sono tutte europee. Celtiche per la precisione. 
    Nell’antichità, prim’ancora che i Romani conquistassero 
    l’Europa, il popolo dei Celti usava celebrare la fine dell’estate 
    (Samhain) e l’arrivo dell’inverno con una festa denominata “All 
    Hallows’ even”, ovvero la vigilia di Ognissanti. Di lì 
    poi la definizione è stata contratta in Hallows’Even e quindi 
    in Halloween. L’arrivo dell’inverno coincideva anche con l’arrivo 
    dell’anno nuovo: allorché terminati i lavori nei campi si potevano 
    ringraziare le divinità per quanto loro avevano concesso. Per tale 
    motivo l’1 novembre tutte le divinità venivano ricordate e ringraziate: 
    in questa notte, inoltre, a tutti gli spiriti veniva concessa la possibilità 
    di vagare sulla terra e festeggiare insieme agli umani. Da qui deriva anche 
    l’usanza di lasciare dei dolci nei pressi delle abitazioni, oppure delle 
    lanterne accese ricavate nelle zucche (le famose Jack O’ lantern). Jack 
    era il nome di un ubriacone fabbro irlandese che durante la notte di Halloween 
    incontrò il diavolo in un pub ma riuscì ad abbindolarlo facendogli 
    credere che gli avrebbe venduto la sua anima in cambio di un’ultima 
    bevuta. Non avendo denaro per pagarsi la birra, il diavolo decise di trasformarsi 
    in moneta da sei pence. Siccome poi il vecchio ubriacone portava con se anche 
    una croce d’argento riuscì a strappare al padrone degli inferi 
    un’altra promessa: che per almeno dieci anni non avrebbe dovuto più 
    reclamare la sua anima. Allorché Jack morì non fu accettato 
    nel Regno dei Cieli e così decise di chiedere ospitalità negli 
    inferi ma il diavolo lo rispedì indietro tirandogli addosso un tizzone 
    ardente. Il fabbro da allora vaga ramingo con tale lanterna (che nascose sotto 
    una rapa per non farla spegnere) in cerca della giusta strada nonché 
    in attesa del Giudizio Universale (da qui il nome Jack O’lantern, ovvero 
    Jack e la lanterna). La rapa poi è stata sostituita con la zucca quando, 
    sul finire dell’ottocento, numerosi irlandesi si trasferirono in America 
    e non trovando rape abbastanza grandi da essere intagliate, decisero che la 
    zucca sarebbe potuta essere una valida alternativa.Con il tempo poi si è 
    aggiunta negli U.S.A. un ulteriore usanza, cioè quella di preparare, 
    per la cena di Halloween, un posto in più, per rendere omaggio ai defunti.
    In Italia tale festività ancora non è particolarmente sentita 
    anche perché è solo da poco tempo che sulla nostra penisola. 
    Tuttavia però è possibile trovare alcuni luoghi dove è 
    possibile trascorrere una notte di divertimento. Da ricordare soprattutto 
    i festeggiamenti che si tengono a Riolo Terme, sulle colline romagnole, con 
    il gran finale dell’incendio del mostro che simboleggia il male. Interessante 
    anche la notte di Corinaldo, in provincia di Ancona, con spettacoli, cortei 
    e fuochi per celebrare la Festa delle Streghe. In quel di Borgo a Mozzano 
    (Lucca) viene rappresentata la leggenda di una nobildonna locale che si dice 
    abbia stretto un patto con il diavolo. Grande festa anche a Gardaland, con 
    spettacoli a tema per grandi e piccini. Queste sono solo alcune delle innumerevoli 
    feste che si svolgeranno, in strada o nei vari disco–pub, su tutta la 
    penisola. Basta girare un po’ e… attenzione alle streghe.
    Simone Grasso
    Cultura e spettacolo – martedì 25 ottobre 2005, ore 16.09