Leonardo: genio e visione in terra marchigiana

Conto alla rovescia per l’apertura della mostra “Leonardo, genio e visione in terra marchigiana”
 
SOPRALLUOGO DELL’ASSESSORE GIAMPIERO SOLARI ALLA MOLE
 
“Allestimento armonioso con le suggestioni cromatiche della Mole ed efficace per la valorizzazione dei capolavori.”  La Contessa Anna Leopardi ha consegnato oggi nelle mani del curatore Giovanni Morello, il manoscritto sul “Trattato della Pittura” di Leonardo che sarà esposto da sabato 15 ottobre.
 
“Sono sempre più convinto dell’ottima scelta della Mole Vanvitelliana come sede ideale per questo evento artistico-culturale.” Sono le prime parole dell’assessore regionale alla Cultura, Giampiero Solari che ha voluto verificare oggi la situazione dei lavori di allestimento della mostra “Leonardo, genio e visione in terra marchigiana” che si aprirà sabato 15 ottobre.
“L’allestimento – ha commentato Solari dopo la visita alla Mole- è a buon punto, molte opere sono già collocate e questo è confortante. Il progetto espositivo dell’architetto Gaia Canti è stato pensato per armonizzarsi con questo bellissima struttura, offrendo al visitatore una visione valorizzante sia del capolavoro che dell’ambiente in cui è ospitato. Le suggestioni cromatiche e alcune soluzioni fotografiche utilizzate,  consentiranno il giusto contrasto visivo per godere appieno delle ventidue opere che saranno esposte.”
Solari,  accompagnato dal curatore Giovanni Morello, si è soffermato anche sul manoscritto “Il Trattato della Pittura “di  Leonardo, della Collezione Leopardi, già posizionato in bacheca dopo la consegna, questa mattina, ai curatori della mostra da parte della contessa Anna Leopardi, che si è anche sincerata delle modalità di conservazione del manoscritto: una copia della metà del Seicento, probabilmente dall’originale redatto ad Urbino, e poi acquistato da Monaldo Leopardi per arricchire la sua famosa Biblioteca.
Per giovedì, nel tardo pomeriggio, è invece attesa un’altra delle tante attrazioni di questa Mostra,  il Codice del Volo di Leonardo dalla Biblioteca reale di Torino.
Altra opera invece già arrivata ad Ancona e ammirata dall’assessore Solari, l’incunabolo de L’Acerba di Cecco d’Ascoli e quello di Andrea da Barberino “Il Guerin Meschino”,  dalla Biblioteca Universitaria di Bologna, un’edizione del 1475 appartenuta probabilmente al Melzi, assistente di Leonardo, che richiama una delle più famose leggende marchigiane, la Sibilla e il territorio a cui ha dato il nome.
“Un paesaggio, quello dei Sibillini- ha fatto notare Giovanni Morello- che probabilmente Leonardo  ha conosciuto e non è così lontano dai suoi sfondi, come per esempio nella Maddalena.”

Cultura e Spettacoli, 2005-10-12