Cineforum Blow Up & Cineforum Buster Keaton
S. Benedetto - Tutto “Heimat”: l’opera cinematografica più
straordinaria degli ultimi trent’anni
Per la stagione 2005-2006 il Cineforum Buster Keaton di San Benedetto del
Tronto e il Cineforum Blow Up di Grottammare, entrambi aderenti alla Federazione
Italiana Cineforum, hanno deciso di proporre, con una straordinaria collaborazione,
un evento di dimensioni e qualità eccezionali: i tre capolavori del
regista tedesco Edgar Reitz, “Heimat”, “Die Zweite Heimat
(Heimat 2)” e “Heimat 3”. Da settembre a marzo l’intera
programmazione del Cineforum Blow Up sarà impegnata nella proiezione
di “Heimat” e “Die Zweite Heimat” (presso la Sala
Kursaal a Grottammare), mentre tra marzo ed aprile 2006 il Cineforum Buster
Keaton proporrà il recente “Heimat 3” (presso il cinema
Calabresi). Una programmazione che permetterà agli appassionati del
grande cinema di vedere o rivedere nella loro interezza le tre formidabili
opere che, seguendo le vicissitudini della famiglia Simon, ci raccontano la
storia della Germania e dell’occidente europeo dal 1919 al 2000.
HEIMAT di Edgar Reitz (Germania, 1984) - durata: 15 ore e 40 minuti
Heimat è la patria. Non però nel senso di terra dei padri. Per
questo, il tedesco ha Vaterland. In Heimat non c’è il succedersi
delle generazioni, dai padri ai figli e ai figli dei figli. In essa è
contenuto invece Heim, casa. Heimat è dunque la casa di un popolo intero,
la casa nella quale si nasce si vive e si muore, la casa da cui si parte e
a cui si torna. Grande saga familiare e, contemporaneamente, di tutto un villaggio
(Schabbach), il film ripercorre la storia tedesca dal 1919 al 1982 e, come
dice lo stesso Reitz, si propone come antidoto contro lo “shock tedesco
della memoria”. Al centro è il personaggio di Maria (Marita Breuer),
nata nel 1900, seguita dalla giovinezza fino alla morte. Si sposa dapprima
con il figlio del fabbro del villaggio Paul Simon da cui ha due figli, Anton
ed Ernst. Improvvisamente, senza motivi apparenti, Paul l’abbandona
per andare in America. Il ragazzo più grande, Anton, entra nel 1934
nella Hitler jugend. Nel frattempo Maria si lega con l’ingegnere Otto
Wohlleben, da cui ha un terzo figlio, Hermann. Allo scoppiare della guerra
Anton ed Ernst sono richiamati, ma riescono a tornare sani e salvi. L’atmosfera
cambia del tutto, naturalmente, dopo la fine del conflitto. Maria vive la
progressiva affermazione dei figli: Anton diventa proprietario di una fabbrica,
Ernst è un antiquario molto famoso ed Hermann, che ha coltivato la
sua passione per la musica, ha grande successo come compositore. Heimat si
chiude con la morte di Maria, che non ha mai potuto realizzare il sogno di
lasciare il villaggio natale.
HEIMAT 2 (DIE ZWEITE HEIMAT) di Edgar Reitz (Germania, 1992) – durata:
25 ore e 32 minuti
Die Zweite Heimat racconta dieci anni di storia tedesca (gli anni Sessanta)
rivissuti attraverso le vicende di un gruppo di amici, la maggior parte dei
quali desiderosi di diventare artisti. Il personaggio narrante è Hermann,
musicista, già presente (ma interpretato da un altro attore) nella
parte finale del primo Heimat. Là si trattava della “prima patria”,
quella in cui ognuno di noi è nato e dove desidera per tutta la vita
ritornare; qui, nella grande e affascinante Monaco, si costituisce invece
Die zweite Heimat (questo il titolo originale: letteralmente La seconda patria),
«quel luogo - sono parole di Reitz - che scegliamo da adulti e nel quale
decidiamo di fermarci: il lavoro, le amicizie e la famiglia che ci formiamo
sono le caratteristiche di questa patria d’elezione». Una lunghissima
immersione in questa straordinaria “cronaca di una giovinezza”.
Edgar Reitz, dunque, non continua il suo Heimat, ma percorre un altro itinerario
poetico, parallelo al primo che non è più costituito da un luogo
ma da un gruppo di amici che scelgono e vogliono, che costruiscono insieme
le loro vite. Ciascuno dei 13 film è dedicato a un personaggio diverso
con una propria relativa autonomia espressiva, e si può vedere e trarne
emozioni e piaceri a prescindere dagli altri. Contrariamente alla tecnica
narrativa della soap opera e del serial, non è l'intrigo a far da traino.
Sono i personaggi, i loro rapporti e conflitti a catturare, senza dimenticare
che questa cronaca è la storia di personaggi che cambiano e crescono
attraverso un decennio.
HEIMAT 3 di Edgar Reitz (Germania, 2004) – durata: 11 ore e 20 minuti
Hermann Simon e Clarissa Lichtblau, due dei principali protagonisti di Die
Zweite Heimat, si rincontrano a Berlino dopo 17 anni, la storica sera del
9 novembre 1989, durante i festeggiamenti per l’abbattimento del Muro.
Hermann è diventato un affermato direttore d’orchestra, Clarissa
una cantante lirica. I due si sono amati intensamente in passato e ora scoprono
di poter ricominciare insieme. Clarissa gli dice di aver trovato una casa
del tutto particolare che potrebbero ristrutturare insieme. Sarà una
scoperta per Hermann: si trova su un’altura sul Reno dinanzi alla Rupe
di Lorelei, nell’Hunsrück, a pochissima distanza da Schabbach,
il luogo in cui Hermann è nato. Heimat 3 segna, nel percorso di ricerca
del regista Edgar Reitz, il tempo del ritorno, il ritorno alla terra delle
origini dopo aver sperimentato la dimensione della libera scelta in Die Zweite
Heimat. Il film finisce là dove si era partiti con il primo Heimat,
cioè nella regione dell’Hunsrück, la terra-madre della famiglia
del protagonista, Hermann, che torna sì, ma profondamente arricchito
dall’esperienza sviluppata nel corso della sua vita vissuta lontano
da quei luoghi. Un ritorno che non va letto come resa, ma come ennesimo nuovo
inizio. Anche a partire da una Germania finalmente riunificata.
PROGRAMMA:
- HEIMAT
(Sala Kursaal – Grottammare – ore 21.30)
martedì 27 settembre
SERATA D’APERTURA: INGRESSO CON TESSERA F.I.C.
1. Nostalgia di terre lontane – 1919/1928 [119’]
Al suo ritorno dalla prigionia nel 1919, Paul Simon costruisce, nella soffitta
della casa paterna, la prima radio di Schabbach. Poi si sposa con Maria Wiegand,
la figlia del borgomastro, dalla quale ha due figli: Anton ed Ernst. In un
caldo giorno d'estate, Simon esce di casa: alla moglie dice di voler andare
a bere una birra. Di fronte alla mescita decide diversamente: prosegue oltre
fino all'America.
martedì 4 ottobre
2. Il centro del mondo – 1929/1933 [89’]
Rimasta sola, Maria alleva i figli. Suo fratello Eduard, recatosi a Berlino
per curare i polmoni, incontra in un locale malfamato Lucie e la sposa. Insieme
tornano a Schabbach, dove - come lei noterà - tutto è ancora
intatto. Anche le celebrazioni per l'ascesa di Hitler al potere non sembrano
ledere l'innocenza del posto. Solo Katharina, la vecchia madre di Paul, capisce
la situazione: "Si deve aver anche paura di andare a dormire".
martedì 11 ottobre
intervento del critico cinematografico Gualtiero De Santi
3. Natale come mai fino allora - 1935 [57’]
Eduard, nel Partito Nazionalsocialista già dai tempi di Berlino, diventa
borgomastro. Le ambizioni di Lucie sono soddisfatte dalla costruzione di una
grande villa, ma la donna vorrebbe che il marito facesse carriera a Berlino.
Quando Wielfried Wiegand, il fratello di Maria, ufficiale delle SS, racconta
di un viaggio che prominenti capi nazisti intendono compiere nella regione,
lei perde quasi la testa pensando di ospitarli.
venerdì 14 ottobre
4. Via delle alture del Reich - 1938 [58’]
Nel '38 arrivano 6.000 uomini per costruire una via militare tra Coblenza
e Treviri. Tra questi l'ingegnere Otto Wohlleben. Maria ha adesso 38 anni:
"Io il coraggio ce l'avrei e comincerei di nuovo daccapo". Ad una
serata di ballo nella sala del villaggio, Otto e Maria si confessano il loro
reciproco amore.
5. Scappato via e ritornato – 1938/1939 [57’]
In autunno giunge una lettera di Paul Simon dall'America: ha fatto fortuna
e a Detroit possiede addirittura una fabbrica. La lettera provoca più
sgomento che gioia. La felicità di Maria è ancora una volta
sconvolta, anche perché Otto deve ripartire. Il 1° settembre '39
Hitler dichiara guerra alla Polonia.
venerdì 21 ottobre
6. Fronte interno - 1943 [57’]
Tutti gli uomini sono al fronte, tranne i malati e Wielfried, dirigente della
locale sezione del partito. Martha, la ragazza di Anton, giunge a Schabbach
in avanzato stato di gravidanza. Maria accoglie la ragazza e le mostra anche
Hermann, il figlio di 4 anni avuto da Otto. Il matrimonio tra Martha e Anton
avviene per procura. Ernst, che è aviatore, getta sul villaggio un
mazzo di 50 garofani destinati alla sposa e Lucie prolunga il ricevimento
nuziale con un concerto nella sua villa.
7. L'amore dei soldati - 1944 [58’]
Incaricato di un'azione di disinnesco, Otto predispone il viaggio in modo
da poter pernottare a Schabbach. Nella notte, stormi d'aerei sorvolano la
regione. Stretti uno all'altro Otto e Maria ripensano ai tempi felici. Arriva
il giorno e con esso anche l'ora dell'addio. Otto morirà disinnescando
la bomba. Di lì a poco tempo finisce la guerra: gli americani requisiscono
la villa di Lucie.
venerdì 28 ottobre
8. L'americano – 1945/1947 [102’]
La gente si abitua in breve tempo alle forze d'occupazione. Nell'estate del
'46, arriva in paese una limousine, da cui scende un uomo in cappotto di cammello.
Chiama i Simon; vista la porta chiusa si reca nella cucina e dà un
colpo di martello sull'incudine così che tutto il villaggio ne riecheggia.
Katharina, che era al cimitero sulla tomba del marito, capisce all'istante
che Paul è tornato. Nella cucina della casa dei Simon, gremita di gente,
Maria e Paul passano tutto il tempo a guardarsi. Ma le cose non saranno più
come prima. Torna Anton dalla Russia, Paul riparte. La successiva morte di
Katharina è la fine di un'epoca.
venerdì 4 novembre
9. Hermännchen [138’]
I tempi nuovi mutano la vita dei tedeschi più di quanto non abbia potuto
la guerra. Il mondo è suddiviso secondo nuove regole e anche i Simon
se ne assicurano una parte. Anton è proprietario di una piccola azienda
di strumenti ottici, Ernst commercia in legnami con i soldi fatti alla borsa
nera. Il terzo figlio, Hermann, studia: scrive poesie, legge i filosofi, ha
amici intellettuali. Cominciano anche per lui i turbamenti del sesso: la sua
prima esperienza d'amore sarà con Klärchen. I parenti sono tutti
contrari e allontanano la ragazza che intanto è rimasta incinta. Per
rivederla, Hermann percorre in bicicletta più di 250 km. L'ostilità
dei suoi lo porta ad abbandonare la famiglia e il suo villaggio.
venerdì 11 novembre
10. Gli anni ruggenti – 1967/1969 [82’]
La fabbrica di Anton si è ingrandita in modo tale da far gola a un
consorzio, che avanza un offerta di 60 milioni. Anton chiede consiglio al
padre Paul che ora vive a Baden-Baden; là incontra anche Hermann, diventato
un giovane compositore. Malgrado il parere contrario del padre Anton decide
di non vendere. Il concerto di Hermann, trasmesso alla radio, lascia perplessi
un po' tutti per la modernità.
venerdì 18 novembre
11. La festa dei vivi e dei morti - 1982 [94’]
Muore Maria. Dopo anni di assenza da Schabbach, tornano per il funerale Hermann
e Paul. Tutti i membri della famiglia sono riuniti in casa Simon. Nella notte
viene trovato cadavere anche il vecchio Glasisch. I morti guardano i vivi
festeggiare l'annuale sagra del villaggio.
- HEIMAT 2 (DIE ZWEITE HEIMAT)
(Sala Kursaal – Grottammare – ore 21.30)
venerdì 25 novembre
1. L'epoca delle prime canzoni - Hermann - 1960 [120’]
Hermann soffre per il suo amore perduto e giura a se stesso di non amare mai
più. Fa gli esami di maturità e decide di lasciare Schabbach.
"Era come se fossi rinato, non da mia madre ma dalla mia testa".
Va a cercare la sua seconda patria, a Monaco. Viene ammesso al conservatorio.
Conosce Renate, poi Juan, straniero geniale e poliglotta. Incontra Ansgar,
Reinhard, Rob, Stefan, Olga. Invidia Volker e Jean-Marie, inarrivabili studenti
degli anni superiori. Vede Clarissa per la prima volta. Intanto si agitano
avanguardie cinematografiche ("Il cinema di papà è morto")
e musicali ("La musica è morta, viva la musica").
venerdì 2 dicembre
2. Due occhi da straniero - Juan - 1960/61 [115’]
Juan non viene ammesso al conservatorio. Accompagna Clarissa al paese natale
e ne conosce la madre, le origini e la paura dell'amore. "Dimentichiamo
l'amore" dice lei, e si baciano. Hermann si trova a passare durante il
ritrovamento di un ordigno bellico, poi va a lavorare con Ansgar in un magazzino
di vecchie pellicole. Prime riunioni di amici/artisti alla "Tana della
volpe". Hermann fa sesso con Renate e scappa subito dopo. Ha la febbre
e delira contro l'amore. Prendono corpo la sua amicizia con Juan e il suo
amore per Clarissa. Tutti e tre ritrovano il corpo di un vecchio barbone morto
assiderato. Tutti e tre si abbracciano.
venerdì 9 dicembre
3. Gelosia e orgoglio - Evelyne - 1961 [116’]
Evelyne arriva a Monaco per cercare le sue vere radici e approda alla "Tana
della volpe" (che è poi la villa di sua zia Elisabeth Cerphal).
Stefan, Reinhard e Rob proiettano l" un loro cortometraggio sulle rovine
della guerra. Memoria, eredità pesantissima del nazismo, sospetti.
Hermann e Juan si beccano per gelosia. Clarissa e Hermann si inseguono e si
fuggono. Evelyne conosce Ansgar, s'innamorano e insieme ritrovano le tracce
della madre di lei. Olga, aspirante attrice, soffre per Ansgar. Helga, che
scrive poesie, è innamorata di Hermann.
venerdì 16 dicembre
4. La morte di Ansgar - Ansgar - 1961/62 [100’]
Evelyne e Ansgar sono sempre insieme, "Qualcosa di solido in un mondo
d'amore e di paura". Clarissa riceve un nuovo violoncello e ha successo
con un motivo di Hermann. Il loro gioco è più assurdo e pesante.
Evelyne conosce i genitori di Ansgar, che lui rifiuta; è cinico, iconoclasta,
autolesionista. Evelyne ammutolisce una festa con la notizia del suo incidente.
Il dolore suo e quello della madre di Ansgar sono incompatibili. Hermann e
Juan vanno al cimitero, la cinepresa li guarda allontanarsi, poi sale lungo
la schiena di un Cristo, su fino agli alberi, e oltre, a scoprire la città.
venerdì 23 dicembre
5. Il gioco con la libertà - Helga - 1962 [119’]
Helga girovaga per Monaco immersa nelle sue sensazioni e si imbatte in tafferugli
tra giovani e polizia. Anche Hermann ne viene coinvolto e gli fracassano la
chitarra. Entrambi, sconvolti, si rifugiano alla "Tana". Si ritroveranno
a Dulmen, accogliente, sonnolenta provincia natale di Helga, dove Hermann,
lasciata Monaco per l'estate, si trova a passare. Dalla TV ancora notizie
sugli scontri. Spaventato dall'amore di Helga, Hermann si lascia sedurre dalla
sua amica Marianne.
venerdì 13 gennaio
6. Noi, figli di Kennedy - Alex - 1963 [108’]
Alex, il più anziano del gruppo, filosofo e chiacchierone, ha fame
e va in cerca di qualcuno che gli presti dei soldi. Clarissa va ad abortire
un figlio che potrebbe essere di Volker o di Jean-Marie, e intanto arriva
a Monaco Schnüsschen, amica e conterranea di Hermann. Nessuno degli amici
aiuta Alex ma lui ha un colpo di fortuna. E' il giorno della morte di JFK.
Helga viene salvata da un tentativo di suicidio e quasi tutti si ritrovano
alla "Tana". "Il mondo - pensa Alex - è la totalità
dei fatti".
venerdì 20 gennaio
7. I lupi di Natale - Clarissa - 1963 [110’]
Hermann tiene un concerto "per violoncello assente". Clarissa è
ricoverata e passa momenti terribili. Dopo il concerto Hermann e Schnüsschen
rimangono da soli. "E' come essere a casa". Hermann si sente attratto
da lei e abbandonato da tutti. Helga e Stefan si torturano a vicenda. Volker
va a trovare Clarissa e poi a Strasburgo, da Jean-Marie, per Natale. Clarissa
è tormentata dalla madre e fugge dall'ospedale. Trova Hermann alla
"Tana" da solo. Sono loro "i lupi", che si amano e non
sanno appartenersi.
venerdì 27 gennaio
8. Il matrimonio - Schnüsschen - 1964 [120’]
Schnüsschen, trascorse le feste in mezzo all'amata confusione dei parenti,
torna a Monaco. E' diversa da tutti, solare, innamorata. Hermann e Clarissa
si sognano l'un l'altro in un momento estremo di desiderio e visionarietà.
Hermann si adagia pian piano sull'amore di Schnüsschen, affittano una
casa, si sposano. La festa di matrimonio è una girandola collettiva
di gioia e di dolori. Clarissa arriva alla fine, e maschera malamente il suo
dolore. Volker la corteggia. Juan tenta il suicidio e Reinhard lo salva. La
cinepresa si leva nuovamente in alto, nel finale, su un gruppo di amici lacerato
e attonito.
venerdì 3 febbraio
9. L'eterna figlia - La signorina Cerphal - 1965 [118’]
Le cose sono cambiate. Solo Juan, che fa mosaici e origami, vive ancora alla
"Tana". La signorina Cerphal è costretta dall'agonia del
padre a fare i conti col proprio passato. Ennesimi fantasmi del nazismo. Helga
aspetta un bambino. Hermann e Schnüsschen hanno una figlia e cercano
di essere felici. Lui si diploma al conservatorio. Clarissa torna da una serie
di concerti e si lega maggiormente a Volker. Helga, Alex e molti altri fanno
irruzione nella "Tana" e vi tengono una riunione politica interrotta
dalla notizia della morte del signor Cerphal. La signorina Cerphal vende la
casa.
venerdì 10 febbraio
10. La fine del futuro - Reinhard - 1966 [132’]
Reinhard ritorna dopo un viaggio di un anno per un film. La "Tana"
è stata abbattuta. Prova con Rob a riprendere le macerie. Non-filmabilità,
"questo maledetto occhio di vetro sa solo fissare le cose, senza speranza,
senza compassione". Hermann compone un requiem per la "Tana della
volpe" e poi litiga con tutti. Sfaldamento delle amicizie, "gioco
di solitudine", fine del futuro. Reinhard va a Venezia, conosce Esther,
se ne innamora e scrive una sceneggiatura sulla sua vita. Tornato in Germania,
annega nel lago davanti a casa di Rob. Hermann, Schnüsschen, Volker,
Clarissa e rispettivi figli erano là per una gita.
venerdì 17 febbraio
11. L'epoca del silenzio - Rob - 1967/68 [120’]
Rob incontra Esther che fa fotografie sul lago. Hermann e Schnüsschen
vivono di normalizzazione e ristrettezze. Esther va a Dachau, dov'era stata
internata la madre, e vorrebbe smettere di fotografare. Hermann e Rob ottengono
un ottimo contratto dal console Handschuh per sperimentazioni musicali e cinematografiche.
Helga piomba con altri a casa di Hermann per una petizione. "A volte
c'è qualcosa di più importante che scrivere poesie". Hermann
ha un'avventura con una collega del laboratorio. Clarissa non suona più.
Rob quasi perde la vista all'inaugurazione, frettolosa, di un progetto.
venerdì 24 febbraio
12. L'epoca delle molte parole - Stefan - 1968/69 [121’]
Comincia il film di Stefan dal soggetto di Reinhard. "L'angoscia tedesca".
Il lavoro è subito bloccato da istanza di regia collettiva. Kathrin,
amica di Helga, invita Hermann ad andare sul set. Schnüsschen intanto
ha sposato il '68 e si divide tra studi, politica e attività antidroga.
Litigano e Hermann raggiunge il set, si unisce a Kathrin e fa le sue brave
esperienze alternative. Helga fa scelte più precise e radicali. Clarissa
ha in casa un gruppo di musiciste americane sue amiche e sfoga la sua solitudine.
La produzione americana rimanda il film e Stefan è contento. Hermann
rovista le sue miserie.
venerdì 3 marzo
13. L'arte o la vita - Hermann e Clarissa - 1970 [133’]
Hermann pensa ai dieci anni trascorsi a Monaco, "e tutto ancora da raggiungere",
ha nostalgia di casa, vede gli amici "irreali, abbagliati dalla follia
artistica". Il console, che non ha figli, vorrebbe lasciargli tutto.
Apprende che Clarissa è in tournée e parte per incontrarla.
Alex, alcolizzato, è probabilmente morto. L'incontro di Hermann con
Schnüsschen e Juan è scambio di mute tristezze. Le foto che gli
capita di osservare si mescolano ai fatti centrifugando dolorosamente la sua
giovinezza. La latitanza di Helga entrata nella "Baader-Meinhof",
il ferimento di Stefan. Raggiunge alla fine Clarissa, l'amore sempre perduto,
per una notte lunga e meravigliosa. Poi torna a Schabbach, per imparare ad
aspettare.
- HEIMAT 3
(Cinema Calabresi – San Benedetto del Tronto – ore 21.30)
martedì 7 marzo
1. Il popolo più felice della terra - 1989 [106’]
Hermann Simon e Clarissa Lichtblau si rincontrano a Berlino dopo 17 anni,
la storica sera del 9 novembre 1989, durante i festeggiamenti per l’abbattimento
del Muro. Hermann è diventato un affermato direttore d’orchestra,
Clarissa una cantante lirica. I due, cominciata una nuova relazione, decidono
di andare a vivere insieme e di far ristrutturare, a tale scopo, una vecchia
casa di montagna vicino a Schabbach, il paese che Hermann aveva abbandonato
tanti anni prima in cerca di una seconda patria (heimat) che non si identificasse
con la terra d’origine ma con l’età e l’esperienza
dell’adulto. Ad aiutarli in questa nuova impresa alcuni artigiani edili
dell’est, Udo, Gunnar, Tobi e Tillmann.
giovedì 9 marzo
2. Campioni del mondo - 1990 [122’]
1990. La casa di Hermann e Clarissa è stata ristrutturata in soli sette
mesi e l’evento è festeggiato mentre la televisione rimanda le
immagini dei campionati di calcio italiani che vedranno il trionfo tedesco.
Ernst, il fratello di Hermann, cerca di convincere invano Tobi ad accompagnarlo
nella disgregata Unione Sovietica per cercare opere d’arte in svendita;
Gunnar, abbandonato dalla moglie, trova lavoro a Berlino smerciando pezzi
di Muro alla Warner Bros; Udo va a Roma con la famiglia a vedere la finale
Germania-Argentina.
giovedì 16 marzo
3. Arrivano i Russi - 1992-1993 [122’]
1992. Mentre le basi americane dell’Hunsrück vengono progressivamente
abbandonate, Ernst torna dalla Russia dopo due anni di imprigionamento
conducendo a Schabbach un gruppo di profughi russi. Galina, una di questi,
trova lavoro nella magione di Anton, il fratello maggiore di Hermann, potente
industriale. Il figlio di Anton, Hartmut - che sta tentando di avviare una
nuova attività, stanco di rimanere all’ombra del padre - se ne
innamora. Intanto Lulu, la figlia di Hermann, è venuta a trovare
il padre in compagnia di due giovani, Lutz e Roland. Una notte, dopo aver
festeggiato la loro laurea, il taxi che conduce a casa i tre giovani ha un
incidente frontale con la Porsche di Hartmut in cui Lutz, padre del bimbo
che Lulu porta in grembo, perde la vita.
giovedì 23 marzo
4. Stanno tutti bene - 1995 [130’]
1995. La carriera porta Clarissa sempre più lontano da casa e da Hermann.
Anton muore all’improvviso e Hartmut prende la guida dell’azienda
preannunciando cambiamenti. Al funerale di Anton, Hermann incontra la sua
ex moglie Schnüsschen, madre di Lulu, presente anch’ella con il
figlio Lukas. Al ritorno dalle esequie Hermann ritrova Clarissa a casa: è
disperata, ha interrotto la tournée, una grave malattia la minaccia.
giovedì 30 marzo
5. Gli eredi - 1997 [107’]
1997. Mentre Clarissa è in ospedale per un tumore dal quale riuscirà
però a riprendersi, Ernst Simon incontra il figlio di una sua inserviente
slava, ex amante, Matko, che ha, come lui, la passione per il volo. Avendo
Matko 14 anni, tanti quanti ne sono passati dal legame con la madre, l’uomo
spera si tratti di suo figlio. Ernst sogna di aprire un museo a Schabbach
per esporre la sua ricca collezione d’arte ma il progetto, portato avanti
con Lulu, viene bocciato dalle autorità locali. Sconfortato, l’uomo
si schianta con il suo aereo contro una montagna. La sua eredità diviene
oggetto di contesa. Matko diviene pedina decisiva, concentrandosi su di lui
molti timori in ordine a sue possibili rivendicazioni ereditarie. Ma il ragazzo,
addolorato per la morte di Ernst, si suicida nello stesso luogo in cui l’aereo
di Ernst si era schiantato.
giovedì 6 aprile
6. Addio a Schabbach - 1999-2000 [112’]
La narrazione epocale di Reitz, iniziata ai primi del secolo, giunge al termine:
il musicista Simon, la sua Clarissa e tutti i familiari e gli amici si ritrovano
per la fine del millennio a festeggiare. C’è chi è in
galera, ci sono i vecchi che soffrono e muoiono, un terremoto sconvolge uomini
e cose e neppure la terra natia è più la stessa. Radunando caratteri
ed emozioni il burattinaio Reitz fa l’ultimo centro: la scena visionaria
del ritorno a Schabbach è straordinaria nella sua dimensione fantastica.
Lulu, naufragato il progetto del museo Simon e persa la collezione (inghiottita
dalla terra che la custodiva, dopo un terremoto), festeggia il capodanno in
compagnia del vecchio amico Roland, malato di AIDS e vicino alla morte. Tornata
a casa trova suo figlio al piano alle prese con una sonatina di Mozart.
Cultura e spettacolo – giovedì 15 settembre 2005,
ore 15.05