Al via la stagione lirica maceratese
Allo Sferisterio il Don Carlo è un flop
Alto rischio, alto guadagno. Ma anche rischio di una grande
perdita. Ecco in sintesi la descrizione della serata che ha aperto i battenti
della stagione operistica maceratese.
Pubblico delle grandi occasioni quello presente allo Sferisterio. Tra i tanti
abbiamo potuto scorgere in prima fila il prefetto di Macerata. Sempre sulle
poltronissime ma un po’ defilati sulla sinistra il sen. Cavallaro, l’on.
Calzolaio, ma anche il vice-ministro Baldassarri e il sen. Magnalbò.
Insieme a loro c’erano le “Marche-che-contano”: avvocati,
industriali, medici e perfino qualche sacerdote (rigorosamente in giacca e
cravatta, come si conviene ad una serata di gala). Un susseguirsi di sorrisi,
baci, abbracci e complimenti alle tante belle signore presenti allo spettacolo
sfoggiando nerissimi e lucenti abiti da sera delle griffe più prestigiose.
Probabilmente, però, la bellezza della Prima termina qui.
Come dicevamo, il rischio era alto. Il Don Carlo di Verdi, non era una scelta
facile. L’opera era stata commissionata al grande compositore di Le
Roncole di Busseto nel 1863 dall’Òpera di Parigi per l’Esposizione
del 1867. Verdi scelse un lavoro di Schiller a lui assai noto: Don Carlos,
Infant von Ispanien. Ma dall’anno della sua prima messa in scena, avvenuta
a Parigi l’11 marzo del 1967, a quella definitiva trascorsero ben diciannove
anni. Un intervallo di tempo che evidenzia la complessità di un’opera
che si è vista cambiare l’ossatura sette volte. E che a Macerata
è stata proposta nella versione in quattro atti presentata alla Scala
di Milano nel 1884. Quattro atti interminabili; tre ore e mezzo di spettacolo,
inadatti ad una sera di metà luglio in cui chi era presente già
lottava con il forte caldo (leggermente mitigato da una leggera brezza) e
con un anno di lavoro alle spalle.
In secondo luogo il Don Carlo non è un opera allegra. È la trasposizione
in testo e musica delle sensazioni del Verdi di fronte al monumento che rappresenta
la personalità di Filippo II di Spagna: l’Escorial. L’Escorial
è una sorta di sacrario dell’assolutismo laico e religioso, cinto
da un’imponente cerchia muraria di colore grigio-blu, su cui pende un
copertura plumbea di lavagna. All’interno di questo edificio Filippo
II visse gli ultimi anni della sua vita assaporando i piaceri di tanti riti
funebri e lì vi si fece seppellire. Immaginate quindi la sconvolgente
presenza di suoni gravi e cupi emessi da oboi, tromboni e contrabbassi e di
voci potenti dei bassi, dei tenori e dei baritoni che cantavano dolorosamente
l’amore infranto dell’infante di Spagna con la futura promessa
sposa del padre, la principessa Elisabetta. Si cantava anche l’amore
non corrisposto della principessa d’Eboli verso Carlo, il non sapere
dare e ricevere amore del re Filippo e il dramma del popolo fiammingo per
essere oppresso dal regno spagnolo. E da sfondo la monumentale figura dell’Inquisizione,
della Chiesa Cattolica che non ragiona, che non ha dubbi, ma solo certezze.
Per rendere grande una simile sceneggiatura lo Sferisterio avrebbe avuto bisogno
di un cast d’eccezione, ma purtroppo così non è stato.
A onor del vero, però, si deve riconoscere la bravura di tre personaggi
che hanno evitato il flop generale. Il direttore, Gustav Kuhn, profondo conoscitore
dell’opera ha condotto con energia e trasporto l’Orchestra Filarmonica
Marchigiana. Vladimir Stoyanov (Rodrigo) e Tiziana Carraro (la principessa
d’Eboli) hanno strappato con merito molti applausi ai paganti.
Katia Ricciarelli, direttore artistico dello Sferisterio, ha pagato con i
fatti la scelta di una stagione lirica incentrata su rappresentazioni di alto
profilo, ma distanti dalla concezione di opera dell’immaginario collettivo.
Rappresentazioni forse più adatte a solleticare i palati più
fini, ma che non hanno contribuito a far sbocciare l’amore verso questa
forma d’arte.
In fondo, però, siamo solo alla prima. Ce ne è di tempo per
recuperare. Anche perché peggio di così…
41. Stagione Lirica
Teatro "Lauro Rossi"
Venerdì 15, Domenica 17 Luglio 2005
Marco Tutino Le bel indifférent
Opera Lirica, Monologo lirico in un atto Testo di Jean Cocteau
Adattamento di Marco Tutino e Pier Luigi Pizzi Casa Musicale SONZOGNO di Piero
Ostali, Milano
Teatro "Lauro Rossi"
Venerdì 15, Domenica 17 Luglio 2005
Francis Poulenc Les mamelles de Tirésias
Opera Lirica, Opera buffa in due atti e un prologo su libretto proprio, da
Guillaume Apollinaire
Editore proprietario: HEUGEL/LEDUC, Paris
Rappresentante per l’Italia: Casa Musicale SONZOGNO di Piero Ostali,
Milano
Sferisterio
Sabato 16, Domenica 24 Luglio, Sabato 6, Sabato 13 Agosto 2005
Giuseppe Verdi Don Carlo
Opera Lirica, Opera nella versione in quattro atti (Teatro alla Scala, 1884)
Libretto di François-Joseph Méry e Camille Du Locle
da Don Carlos, Infant von Spanien di J. C. Friedrich Schiller
Trad. di Achille de Lauzières e Angelo Zanardini
Editore CASA Ricordi, Milano
Sferisterio
Sabato 23 Luglio, Venerdì 5, Mercoledì 10, Venerdì 12
Agosto 2005
Umberto Giordano Andrea Chénier
Opera Lirica, Dramma di ambiente storico in quattro quadri
Libretto di Luigi Illica
Casa Musicale SONZOGNO di Piero Ostali, Milano
Sferisterio
Domenica 31 Luglio, Giovedì 4, Domenica 7, Giovedì 11, Domenica
14 Agosto 2005
Giacomo Puccini Tosca
Opera Lirica, Melodramma in tre atti
Libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica da La Tosca di Victorien Sardou
Editore CASA RICORDI, Milano
Armando M. Corsi
Cultura e Spettacolo – lunedì 18 luglio 2005 –
23:21