E’ partito venerdì 23 gennaio dal Palacongressi
di San Benedetto del Tronto il nuovo tour degli Stadio, intitolato, come
l’ultimo album, “Storie e geografie”. Davanti ad un
pubblico caloroso, Gaetano Curreri e soci hanno proposto brani nuovi (“Quasi
quasi”, “Equilibrio instabile”) e meno nuovi (“Swatch”,
“Dammi 5 minuti”, “Un volo d’amore”) con
grande professionalità, ma hanno convinto maggiormente nei due
intermezzi unplugged: nel primo hanno suonato “Lo zaino” e
“Muoio un po’”; nel secondo si sono riappropriati per
la prima volta di pezzi firmati Curreri ma portati al successo da altri,
“E dimmi che non vuoi morire”, data a Patty Pravo, “Fragole
buone buone”, dall’album d’esordio di Carboni, e “Rewind”,
scritta per Vasco Rossi. I successi più grandi li hanno tenuti
per la fine, quando, dopo quasi due ore di concerto, hanno infilato, uno
dietro l’altro, “Grande figlio di puttana” (riarrangiata
con gli Articolo 31, che qualche anno fa avevano ripreso in una loro canzone
i versi “ha donne sparse per l’Italia / lui colpisce e scappa
via”), “Acqua e sapone”, “Chiedi chi erano i Beatles”,
“Generazione di fenomeni”, “Stabiliamo un contatto”.
Nelle prossime settimane, il tour degli Stadio farà tappa a Napoli
(27/1), Teramo (5/2), Padova (7/2), Martina Franca (12/2), Montevideo
(20/2), Buenos Aires (23/2), Santiago del Cile (25/2), Bologna (1/3),
Roma (3/3), Catanzaro (7/3), Ragusa (9/3).
ilmascalzone.it ha incontrato Gaetano Curreri, leader storico della band,
in occasione della conferenza stampa di presentazione del tour tenutasi
mercoledì 21 gennaio presso la sala riunioni del Settore Cultura
del Municipio.
Sono molto contento di essere tornato a San Benedetto, dopo il concerto
dello scorso anno, ha esordito il cantante, io ho anche un ricordo d’infanzia
legato a questo posto, passavo qui le vacanze perché avevo dei
parenti. E’ tutto stupendo a San Benedetto, il lungomare, quelle
palme così magiche…e per un gruppo è importante essere
in un bel posto quando prepara una tournee.
Questa tournee si lega ad un disco molto fortunato, “Storie e geografie”,
che è da parecchie settimane nei primi venti posti delle classifiche
e ha già superato le 100000 copie vendute. Anche la tournee si
chiama “Storie e geografie” e San Benedetto è la città
perfetta per iniziare il nostro viaggio e per raccontare storie nel contesto
di una geografia bellissima. Un altro motivo che ci ha portato a scegliere
San Benedetto è il Palacongressi, che è veramente un bel
teatro.
Che rapporto hanno gli Stadio con i media?
Noi non siamo mai stati dei personaggi, perciò non siamo televisivi.
Da parte nostra non amiamo la televisione e, d’altronde, la televisione
non ci ama. Sono innamorato, invece, della radio. “Ascoltate la
radio e spegnete la TV!”, lo dico da anni ai fans. Dal punto di
vista della pulizia della comunicazione, la radio può considerarsi
ancora pulita. Tra l’altro inizieremo i concerti con “Canzoni
alla radio”. Il testo della canzone lo scrisse, giovanissimo, Luca
Carboni ed è una vera e propria poesia. Dentro c’è
tutto quello che serve per raccontare il nostro amore per la radio.
Che rapporti avete adesso con Carboni?
Siamo sempre amici. Abbiamo collaborato in passato e forse lo faremo di
nuovo. Aveva ragione Guccini quando mi disse che gli Stadio sono una sorta
di piccolo laboratorio dove tutti si divertono a venire a giocare e suonare
con noi.
Cosa ne pensate del festival di Sanremo che ci sarà tra poco?
A dire la verità mi sono interessato poco. So che c’è
stato un blackout delle major e Tony Renis ha fatto le sue scelte di conseguenza.
Di sicuro farà un bello spettacolo, lui è molto bravo in
questo. Il problema è proprio che Sanremo è diventato sempre
più uno spettacolo…
Tony Renis ha annunciato che quest’anno ci sarà maggior spazio
per le canzoni.
Io ci credo poco. Anche quando abbiamo partecipato noi ricordo proclami
di Pippo Baudo simili a quelli di Tony Renis. Tutti dicono di voler dare
maggior spazio alle canzoni, in realtà poi a prevalere è
sempre lo show.
La vostra tournee a fine febbraio emigrerà in Sud America. E’
la prima volta che andate a suonare laggiù?
Sì, è la prima volta. E’ un’esperienza che mi
prende molto, sono felice di andare laggiù, dove è estate
e dove ci sono tanti italiani che sono legatissimi alla loro cultura,
quindi speriamo bene. Canterò anche una versione in spagnolo di
“Ballando al buio”.
Per molto tempo la gente ha pensato agli Stadio come al “gruppo
di Lucio Dalla”. E’ stato un vantaggio o uno svantaggio?
Innanzitutto aver lavorato con Lucio Dalla è una cosa che ci rende
molto orgogliosi. Forse per convincere delle nostre qualità chi
ci vedeva solo come il “gruppo di Lucio Dalla” abbiamo dovuto
impiegare un po’ più tempo, ma alla fine ci siamo guadagnati
la nostra credibilità, dimostrando che era tutta farina del nostro
sacco.
Quali CD sta ascoltando Gaetano Curreri in questo periodo?
Soprattutto i Coldplay. Loro sono davvero il più bel gruppo che
c’è oggi, non c’è nessuno ispirato come loro.
Poi ascolto i Radiohead, i primi Radiohead però, perché
negli ultimi dischi credo si siano persi in una ricerca esasperata. In
generale, comunque, mi piacciono i gruppi più che i solisti. Penso
che gli screzi, i litigi, ma anche la cooperazione e i consigli che ci
sono all’interno di un gruppo siano tutte cose che stimolino la
creatività molto più di quanto possa fare una persona da
sola.
Pierluigi Lucadei
Cultura e spettacoli – sabato 24 gennaio 2004, ore 9.18
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