Archeosites.
Abbadia di Fiastra (Tolentino) – giornata conclusiva del workshop.

PARCHI ARCHEOLOGICI: VERSO NUOVE FORME DI GESTIONE DEI SERVIZI.

Sperimentare nuove e più efficienti forme di gestione dei servizi per migliorare i servizi e la fruizione del patrimonio archeologico regionale: questa la sfida lanciata al convegno di Abbadia di Fiastra sugli Archeosites. Una sfida che le istituzioni e le amministrazioni pubbliche – Regioni, Province, Comuni – sono chiamate a raccogliere al più presto: lo impongono la crescita della domanda di cultura, la riforma del titolo V della Costituzione e il nuovo Codice Urbani sui beni culturali che hanno aperto nuovi scenari di valorizzazione della risorsa cultura. L’affidamento della gestione dei parchi a soggetti esterni – società di capitali, aziende speciali, consorzi, cooperative, istituzioni e fondazioni - consentirà alle amministrazioni pubbliche di realizzare nuovi e più efficienti servizi, altrimenti impossibili per le difficoltà organizzative e finanziarie degli enti locali. Ma il coinvolgimento necessita di una piena condivisione degli obiettivi da perseguire e il pieno rispetto della separazione del ruolo e delle funzioni dell’ente pubblico.
Nella seconda giornata del convegno si è discusso,in particolare, su come valorizzare il parco di Urbisaglia, il più importante dei sette che caratterizzano l’offerta archeologica delle Marche e scelto come campione nel progetto comunitario Archeosites. Il parco, che si estende su una superficie di quaranta ettari, vanta come attrazione il Teatro - uno dei più grandi d’Italia, l’unico con tracce di intonaco dipinto - la cui costruzione è antecedente al 23 dopo Cristo. Da segnalare anche il Tempio cripotoportico, la poderosa cinta muraria, l’Anfiteatro e la rassegna di teatro classico che richiama ogni estate migliaia di turisti. La visita al museo archeologico offre la possibilità di ammirare interessanti testimonianze sulla civilizzazione romana del territorio.
Con novemila presenze l’anno è il più visitato delle Marche. La gestione è affidata alla pro Loco di Urbisaglia e alla società srl, “Meridiana” nella quale lavorano una quindicina di persone. Oltre ai finanziamenti pubblici, il Parco si avvale da anni anche delle risorse finanziarie messe a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata. L’apertura del laboratorio didattico e di restauro, la prosecuzione degli scavi archeologici e la realizzazione di nuovi accessi ed itinerari hanno dato un forte impulso alla valorizzazione del sito. “Il lavoro svolto ha dato i suoi frutti, ma ancora - sottolinea il sindaco di Urbisaglia Roberto Broccolo – c’e molto da fare”. L’acquisizione dell’area di proprietà privata nei pressi del Foro è, ad esempio, un passaggio obbligato. “Superata la fase di indeterminatezza persistente dei confini e delle proprietà che ne ha frenato l’avvio operativo, il Parco – ha affermato Giuliano De Marinis, soprintendente per i beni archeologici delle Marche - può inserirsi armonicamente in un quadro più ampio di politica di tutela e valorizzazione e divenire anche un volano di indotto turistico ed economico dell’intero comprensorio”.
Nel dibattito sono intervenuti, tra gli altri, Fabrizio Costa direttore del Dipartimento economico della Regione Marche, Massimo Sargolini, ricercatore dell’Università di Camerino, e Simona Teoldi, curatrice del Quaderno sui parchi archeologici delle Marche, che ha illustrato l’esperienza del progetto pilota sul sistema archeologico regionale.

Cultura e Spettacoli, 2005-05-24