Valorizzazione Aree Archeologiche.
Abbadia di Fiastra (Tolentino) - workshop “Archeosites” il 23
e 24 mag.
PROGETTO EUROPEO PER LA VALORIZZAZIONE DELLE AREE ARCHEOLOGICHE.
L’argomento al centro del convegno di studi di Abbadia di Fiastra.
PATRIMONIO ARCHEOLOGICO: SOLARI,“PROMUOVERE LA COLLABORAZIONE TRA PUBBLICO
E PRIVATO”
Sette parchi, 24 aree, 2 antiche vie consolari, un impianto legislativo all’avanguardia
e, soprattutto, grandi investimenti finanziari che hanno prodotto, negli ultimi
anni, una significativa azione di recupero dei luoghi del “museo diffuso”.
Questo il biglietto da visita delle Marche archeologiche. “Un patrimonio
di enorme valore che pone la regione all’avanguardia in Italia”
– ha sottolineato Giampiero Solari, assessore regionale alla cultura,
intervenendo ad Abbadia di Fiastra al workshop sul progetto Archeosites, promosso
dalla Regione nell’ambito del programma comunitario Interreg III B in
area Cadses (Adriatico fascia danubiana, Centro e Sud Europa). Ma tutto questo
non basta. “Occorre – ha precisato - migliorare e ampliare l’offerta,
promuovendo nuove forme di collaborazione tra i diversi soggetti, pubblici
e privati, che si occupano della gestione del patrimonio, valorizzando al
meglio la risorsa cultura”. Obiettivi ambiziosi, da perseguire attraverso
la diffusione della conoscenza, lo sviluppo dei servizi e l’integrazione
tra attività culturali e produttive.
Che le Marche siano ai primi posti nella classifica delle regioni più
attente a valorizzare i beni archeologici lo confermano i dati sulle risorse
finanziarie destinate al settore: 3 milioni di euro nel periodo 1998-2003,
cui si aggiungono 4 milioni e trecentomila euro per iniziative comunitarie
dell’Obiettivo 2 sul recupero del patrimonio storico-culturale, ha spiegato
Laura Pierini, dirigente del Servizio Beni e attività culturali della
Regione. Un investimento consistente che ha permesso di realizzare molti interventi
strutturali di sistemazione e di miglioramento dei parchi e dei musei archeologici.
A valorizzare il settore hanno contribuito soprattutto la legge regionale
16 del ’94 con la quale le Marche hanno definito il sistema archeologico
regionale e il piano regionale sull’istituzione dei parchi regionali
di Fossombrone, Sassoferrato, Castelleone di Suasa, San Severino Marche, Urbisaglia,
Falerone e Cupra Marittima.
Ma la tutela dei parchi e delle aree archeologiche deve fare in conti –
è stato concordemente sottolineato – con una legislazione confusa
e con una frammentazione di competenze e di ruoli. “Ad esempio - ha
spiegato Giovanna Salvucci, assessore alla cultura del Comune di Urbisaglia,
alcune emergenze del parco archeologico di Urbs Salvia sono di proprietà
statale e altre di proprietà comunale, e questo può creare problemi
di natura gestionale”. C’è poi l’annosa questione
del rispetto dei vincoli, per cui il bene archeologico è ancora visto
da buona parte dell’opinione pubblica come una sorta di intralcio all’attività
edilizia. Ma oggi le cose stanno cambiando: “Il bene archeologico –
ha rilevato Mario Lolli Ghetti, direttore regionale per i beni culturali e
paesaggistici delle Marche - è visto come una risorsa da gestire in
stretto raccordo con i piani urbanistici e paesaggistici”. Ma il problema
di fondo resta quello della gestione. “Bisogna – ha detto Alessandro
Leon, responsabile Qualità del Cles, Centro di ricerche e studi sui
problemi del lavoro, dell’economia e dello sviluppo - rivedere e potenziare
il sistema gestionale, ristrutturandolo in maniera unitaria, qualificando
i servizi territoriali di base e quelli generali”. L’esperienza
di questi ultimi anni - ha rilevato Claudio Bocci, responsabile Federculture,
dimostra la crescente attenzione dei privati nel governo del bene culturale.
L’auspicio è che si creino nuove forme di cooperazione col privato,
sia imprenditoriale che non profit, dando vita alla compartecipazione di imprese
e istituti finanziari alla gestione di strutture e servizi culturali. ”Il
caso dei Parchi della Val di Cornia costituisce - ha concluso - il presidente
Massimo Zucconi - un esempio di sistema integrato di valorizzazione culturale,
ambientale e di fruizione turistica, con significative ricadute sul piano
occupazionale”.
Cultura e Spettacoli, 2005-05-23