Fabbrica Europa 2005 (XII edizione)
Firenze - Filo diretto fra viaggio materiale e viaggio artistico



Tutto parte dal luogo, l’ex Stazione Leopolda tra il Ponte alla Vittoria e Porta al Prato, da cui nasce un’idea per nuove soluzioni d’arte contemporanea.
Da uno spazio che storicamente ha avuto una funzione ben precisa ed è stato “luogo del viaggio” per antonomasia (una stazione ferroviaria appunto), ad una agorà dove si incontrano e si fondono esperienze artistiche da ogni parte del mondo.
Alla Fabbrica viene associata inizialmente l’immagine del deserto, e come il deserto essa stimola a cercare e a sperimentare per sopravvivere; così la Fabbrica diventa oasi, è pulsante, aperta e autopropulsiva, grazie alle attività che in essa si sviluppano (conferenze, proiezioni di film, presentazioni di libri, musica, immagini).
Gli artisti che ogni anno sono coinvolti portano sul palco e tra il pubblico rivisitazioni di patrimoni culturali antichi, proprie esperienze (in chiave artistica) dall’Italia e dal mondo, produzioni nuove e alternative che riprendono e fanno rivivere l’atmosfera che nella Fabbrica si respira. Un’atmosfera poetica e suggestiva grazie agli allestimenti a alle caratterizzazioni degli ambienti, con giochi di luci e materiali che trasportano lo spettatore in una dimensione quasi sospesa, fra il rimanere e il partire, appunto.
La XII edizione, chiamata non a caso Sabbie d’Europa, propone dal 6 al 28 maggio spazi dedicati a Danza e Multimedia, Teatro, Intercultura, Cinema/Video e Musica; per quest’ultima il 9 maggio è salito sul palco Alcatraz uno dei più importanti esponenti di quella new wave fiorentina che negli anni ’80 ha incarnato la fucina del rock italiano. Andrea Chimenti infatti è stato la voce dei Moda, il gruppo che insieme a Litfiba, Diaframma e Neon ha rilanciato proprio da Firenze la matrice underground del rock sul panorama nazionale. Dal 1989 intraprende la carriera da solista, passando attraverso le esperienze con CGD e C.P.I. negli anni ‘90, fino ad approdare, nel 2002, all’incisione de “Il porto sepolto” (per Santeria), già spettacolo multiartistico nel 2000, in cui musica alcune poesie di Giuseppe Ungaretti. Il suo ultimo lavoro è “Vietato morire” (Santeria/Audioglobe), dell’ottobre 2004, che rappresenta forse la migliore fusione tra sperimentazione e classicità che ormai è il segno distintivo di questo eclettico cantautore di casa nostra.
Altro appuntamento musicale degno d’interesse è stato l’Indie Rock Factory Revolution, che domenica 15 ha radunato molti appassionati di rock italiano indipendente. Sul palco si sono avvicendati El~Muniria, l’ultima creatura di Emidio Clementi, che sul palco ha letto stralci del suo ultimo romanzo “L’ultimo dio”, One Dimensional Man, il power trio di Pierpaolo Capovilla (basso, voce), Dario Perissutti (batteria) e Giulio Favero (chitarra), da molti definito il miglior gruppo live d’Italia, e Offlaga Disco Pax, vincitori del Rock Contest 2004 e freschi di debutto discografico con “Socialismo tascabile”.

Francesco Serafini

Cultura e spettacolo – lunedì 16 maggio 2005, ore 18.57