Proclamati i vincitori della 9° edizione del Premio Galileo 2000
Firenze - Andrea Bocelli, Emma Bonino, Carlos Fuentes, Henri Lévy

Il museo più famoso del mondo (gli Uffizi), il mitico Corridoio Vasariano, il fantasmagorico Giardino di Boboli. Ecco il decor senza rivali della 9° edizione del Premio Galileo 2000, assegnato quest’anno a quattro personalità internazionali della musica (Andrea Bocelli), della cultura (il filosofo francese Bernard-Henri Lévy e lo scrittore messicano Carlos Fuentes), dell’impegno civile per la pace (Emma Bonino). Il Pentagramma d’Oro per le promesse della musica è invece andato alla venticinquenne pianista russa Ksenia Bashmet. La cerimonia di premiazione si svolgerà domenica 19 giugno.
Firenze ospiterà dunque uno degli eventi più spettacolari dell’anno, la cerimonia che per la prima volta celebra in chiave altamente teatrale alcune delle massime istituzioni museali del Paese e un universo di capolavori che il pianeta intero ci invidia, con l’obiettivo di esaltare gli uomini che più hanno brillato sul terreno delle arti e delle idee e che più si sono battuti per la giustizia e per la pace. I premiati di questa 9° edizione arricchiscono un albo d’oro in cui figurano, tra gli altri, i nomi dell’ex ministro della cultura francese Jack Lang e del grande economista pakistano Mohammed Yunus (2004), dell’ex primo ministro israeliano Shimon Peres (2003) e, continuando a ritroso, di straordinari musicisti come Riccardo Muti e Zubin Mehta, Uto Ughi e Franco Battiato, Bruno Bartoletti, Semyon Bychkov e Giuseppe Sinopoli.
Organizzato dall’omonima Fondazione in collaborazione con Antonio De Virgiliis e Michele Reali, agenti generali INA Assitalia di Firenze, il Premio Galileo 2000 continua ad avvalersi dell’apporto straordinario del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e dell’ETI attraverso il Teatro della Pergola.
La musica è in effetti la prima ragion d’essere del Premio Galileo 2000 che ha debuttato nel 1996 celebrando virtuosi e direttori celebri. In base alla considerazione che il messaggio musicale è universale e pacifista in sé, il panorama dell’iniziativa si è allargato due anni fa anche ai rapporti internazionali in termini di impegno per la Pace, poi dallo scorso anno alla Cultura e da questo 2005 alla Libertà del pensiero laureando per primo, appunto, Bernard Henri Lévy.
Alla cerimonia del 19 giugno parteciperanno ospiti da tutto il mondo, governanti e politici, rappresentanti delle istituzioni, personalità della cultura e dello spettacolo, dell’industria e della finanza, che saranno accolti nel modo più imprevedibile e sontuoso lungo un percorso delle meraviglie, unico nel genere, che approderà nel vasto anfiteatro di Boboli, dove si terranno galà e premiazione.

I vincitori:

- Andrea Bocelli, Giglio d’Oro:
Toscano di Laiatico (Volterra), classe 1958, Andrea Bocelli è la maggiore star internazionale del belcanto, il tenore più ammirato nei cinque continenti, premiato con i più alti riconoscimenti. La sua Con te partirò (in inglese Time to say goodbye) vanta il record di vendite nell’intera storia dell’industria discografica. Il suo Cieli di Toscana è invece l’album più venduto di sempre. Laureato in legge, avrebbe probabilmente fatto l’avvocato se nel 1992 non lo avesse scoperto il cantante rock Zucchero. Da allora un crescendo inarrestabile a partire dalla vittoria al festival di Sanremo nel 1994 con Il mare calmo della sera. Di lui è stato detto: “Se Dio avesse una voce assomiglierebbe molto a quella di Andrea Bocelli”.

- Ksenia Bashmet, Pentagramma d’Oro:
E’ l’astro nascente del pianismo russo. Figlia del grande violoncellista e direttore Yuri Bashmet, diplomata alla Gnessins Special Music School e al Conservatorio di Mosca, si sta ora specializzando in musica da camera e in accompagnamento. Ksenia Bashmet (1980) ha ricevuto riconoscimenti in vari concorsi internazionali e ha vinto nel 2004 il premio Triumph. Protagonista di festival all’estero (Italia, Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Svizzera) e in patria (Virtuoso 2000 di San Pietroburgo, December Evenings, Young Stars of 21st Century…), si è esibita con successo come solista in alcuni tra i più importanti teatri d’Europa, Usa, Giappone, Israele e con la stessa Orchestra di Mosca diretta dal padre.

- Emma Bonino, Premio speciale per la Pace:
Emma Bonino (Bra, 1948), ovvero la forza delle donne nella politica. Il suo impegno, la sua dedizione, la sua passione per la cultura della non violenza hanno contribuito ad accrescere in Italia e nel mondo i confini e la coscienza dei diritti umani e civili. Più volte parlamentare, Commissario EU per gli aiuti umanitari dal ‘94 al ‘99), calca la scena politica da oltre trent’anni. Dal referendum sull’aborto (1975) a quello attuale sulla fecondazione assistita è protagonista di tutte le battaglie radicali al fianco di Marco Pannella. Vive al Cairo da alcuni anni. Ha imparato l’arabo e per Radio Radicale legge una rassegna dei principali organi d’informazione mediorientali.

- Carlos Fuentes, Premio speciale per la Cultura:
È considerato uno dei grandi maestri della narrativa messicana e uno dei più importanti romanzieri contemporanei. Carlos Fuentes (1928) ha vinto il Premio Cervantes, massimo riconoscimento per un autore di lingua spagnola, e il Premio Principe de Asturias de las Letras. Fra i romanzi ricordiamo La morte di Artemio Cruz, Aura, L'ombelico della luna e Gli anni con Laura Díaz (pubblicati in Italia dal Saggiatore). Ha svolto anche una significativa opera di giornalista e saggista (Tutti i soli del Messico, Saggiatore, Geografia del romanzo, Pratiche Editrice, Contro Bush, Tropea) ed è stato ambasciatore del Messico in Francia.

- Bernard Henri Lévy, Premio speciale per la Liberta del Pensiero:
“Je suis l’enfant naturel d’un couple diabolique, le fascisme et le stalinisme”. Così inizia La Barbarie à visage humain (edizioni Grasset), il saggio che sul finire degli anni Settanta lancia il fenomeno Bernard Henri Lévy (1948), leader dei Nouveax Philosophes, polemista, romanziere, giornalista, reporter di guerra, appassionato d’arte (ha scritto anche su Piero della Francesca, Picasso e altri) e, da ultimo, documentarista e cineasta. Spirito libero per definizione, è tra i fondatori del movimento SOS Racisme. Tra i suoi titoli più noti L’Idéologie Française, una denuncia senza appello del regime di Vichy e del ‘fascismo alla francese’ negli anni Quaranta.

Cultura e spettacolo – mercoledì 11 maggio 2005, ore 15.37