Il Numero e le sue Forme
Firenze - Storie di Poliedri da Platone a Poinsot
Dopo l’Automobile di Leonardo, Machina Mundi e Pedalando nel tempo,
l’Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze ospita una nuova
iniziativa di straordinario fascino intellettuale, una mostra dedicata al
mondo dei poliedri e a quanti, filosofi, scienziati, artisti, hanno indagato
sulle “divine proporzioni” che regolano le figure geometriche
e sull’ordine matematico che sembra governare la struttura dell’universo.
Inaugurata oggi nel contesto della XV Settimana della Cultura Scientifica,
“Il Numero e le sue Forme. Storie di poliedri da Platone a Poinsot passando
per Luca Pacioli” è un’esposizione ideata e curata da Romano
e Francesca Folicaldi, presentata un anno fa a Fermo (Ascoli Piceno). L’allestimento
fiorentino è promosso dall’Istituto e Museo di Storia della Scienza
(piazza dei Giudici 1). Il catalogo pubblicato da Nardini Editore (pagine
96, euro 8).
La mostra propone un viaggio avvincente tra le “forme dei numeri”,
lungo un percorso che si snoda dalla codificazione di Euclide (III secolo
a.C.) alle soglie della geometria non euclidea (XIX secolo). Sono esposti
numerosi modelli di figure geometriche, vere e proprie trasposizioni in legno
di concetti della geometria a tre dimensioni: dai cinque solidi regolari inscrivibili
nella sfera (piramide, cubo, ottaedro, icosaedro, dodecaedro) che Platone
considerava come forme strutturali del cosmo, alle figure più complesse
elaborate dal Cinquecento in poi, come i solidi stellati di Keplero (1571-1630)
e di Louis Poinsot (1777-1859).
L’esposizione è arricchita da una suggestiva rappresentazione
cosmologica del “Mysterium Cosmographicum” di Keplero, da immagini
e testi esplicativi e da alcuni preziosi volumi della Biblioteca dell’Istituto
e Museo di Storia della Scienza, tra cui “La divina proporzione”
di Luca Pacioli (Sansepolcro, 1445-1517).
“Il Numero e le sue Forme” contiene peraltro espliciti riferimenti
al mondo dell’arte, ovvero alla “segreta prospettiva” che
nel Rinascimento rivoluzionò il modo di dipingere e di progettare e
che ebbe tra i massimi teorici e interpreti Piero della Francesca e Paolo
Uccello, Leonardo da Vinci e Albrecht Dürer.
Il legame tra la geometria dei poliedri e la codificazione della prospettiva
lineare rende la mostra particolarmente adatta ad accompagnare la presentazione
di un nuovo progetto dell’Istituto e Museo di Storia della Scienza.
Si tratta della Bibliotheca Perspectivae, una biblioteca digitale tematica
sulla prospettiva rinascimentale, che mira a soddisfare le esigenze di un
settore storiografico a lungo considerato come appendice della storia dell’arte
o come “corollario” di storia della scienza, ma oggi sempre più
caratterizzato da una precisa autonomia disciplinare.
Cultura e spettacolo – mercoledì 16 marzo 2005, ore 18.56