San Benedetto, 1700 anni dal martirio (304 – 2004).
S. Benedetto T. – festa del Patrono.

-Programma Festeggiamenti

Domenica 3 ottobre
Ore 9,30 Sala Consiliare del Comune
Ricevimento ufficiale di S.Em. Cardinale Silvano Piovanelli,
Arcivescovo emerito di Firenze,
Legato straordinario del Santo Padre

Ore 11 Basilica Cattedrale S. Maria della Marina
Solenne Celebrazione presieduta da S.Em. Cardinale Silvano Piovanelli

Ore 16,30 Abbazia di S. Benedetto Martire
Concerto in onore del Cardinale


CONVEGNO STORICO-SCIENTIFICO
Auditorium della biblioteca comunale
Venerdì 8 ottobre ore 16,30
Sabato 9 ottobre ore 9

Presentazione della ricerca, effettuata dall'Università di Lecce,
sulla radio-datazione delle Reliquie di S. Benedetto
Presentazione del volume "S.Benedetto Martire e la sua Città"

Mercoledì 13 ottobre ore 21
Abbazia di S. Benedetto Martire
Celebrazione conclusiva
presieduta dal Vescovo diocesano, Mons. Gervasio Gestori


-Messaggio del Papa al Vescovo

Al venerato Fratello
Gervasio Gestori
Vescovo di San Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto

1. La Comunità diocesana affidata alle Sue cure pastorali, venerato Fratello, si appresta a commemorare solennemente i 1700 anni del martirio del proprio Patrono, San Benedetto, da cui prende nome la stessa Città. Sono lieto, in questa occasione, di far giungere a Lei ed ai fedeli della Diocesi il mio affettuoso saluto, esprimendo vivo compiacimento per quanto si intende compiere al fine di rinnovare l'attenzione e la devozione verso questo Santo martire. La premurosa custodia delle sue reliquie ha contribuito a mantenerne viva nel popolo cristiano la memoria, rinsaldando al tempo stesso la fede delle generazioni che lì sì sono succedute. E', dunque, quanto mai giusto e doveroso innalzare un inno di lode e di ringraziamento al Signore, il quale, attraverso l'intercessione di San Benedetto, ha protetto il secolare cammino dì codesta Città e dei suoi abitanti.
La storia cristiana, fin dalle sue origini, è ricca di santi martiri. Spesso sono persone umili e semplici, che con coraggio sono giunte ad affrontare una morte cruenta, pur di non venir meno al loro amore per Cristo. Sta in questo il valore del martirio, che non è disprezzo dell'esistenza, ma supremo e luminoso atto di amore verso Gesù, unico Salvatore dell'umanità.
2. Sono certo che così fausta ricorrenza sarà occasione opportuna perché l'intera comunità sambenedettese prenda rinnovata coscienza delle proprie radici cristiane e testimoni con accresciuta consapevolezza il Vangelo nell'attuale momento storico. So che, lungo la sua storia, essa ha dovuto affrontare varie difficoltà. Le carestie, le pestilenze, le malattie, le tensioni civiche ne hanno talora minacciato persino la sopravvivenza. Ma, in ogni difficile frangente, i fedeli si sono sempre rivolti a San Benedetto, ottenendone la potente intercessione.
Ed ora, in un'epoca radicalmente mutata, questa stessa Comunità sente il bisogno di riscoprire l'indomito ardore apostolico del santo Patrono per continuare a camminare fedelmente sulle sue orme. Ciò l'aiuterà a custodire e a valorizzare le proprie tradizioni religiose, alimentando la speranza e la fiducia nel Signore in ogni circostanza, come hanno sempre fatto i marinai ed i pescatori, che formano gran parte del tessuto sociale della popolazione di San Benedetto del Tronto.
3. L'intrepida testimonianza del santo Patrono, il quale in un contesto di diffuso paganesimo seppe posporre tutto all'amore per Cristo, sia stimolo per le famiglie a comprendere sempre più la loro vocazione e a formare le nuove generazioni, spesso distratte da richiami e sollecitazioni difformi dal Vangelo, perché non smarriscano la strada maestra della perfezione cristiana.
Al santo martire Benedetto guardino i giovani, traendo dal suo esempio la spinta a donarsi ad ideali alti ed esigenti, capaci di dare senso pieno alla loro esistenza. Non abbia paura la gioventù di fare scelte impegnative, vincendo la tentazione del conformismo, il fascino delle mere apparenze, la suggestione di libertà promettenti ma illusorie. Punti, al contrario, su ciò che conta veramente, e San Benedetto non farà mancare il suo celeste sostegno a quanti coraggiosamente intendono seguirlo sulla strada dell'ideale cristiano.
Venerato Fratello, auguro di cuore a Lei e all'intera Comunità sambenedettese di sperimentare, grazie all'intercessione del santo Patrono, la gioia di una nuova primavera spirituale.
Con tali voti, di cuore invio a Lei ed all’intera Comunità di San Benedetto del Tronto la Benedizione Apostolica.

Da Castel Gandolfo, 10 Agosto 2004

Joannes Paulus II


-Messaggio del Papa al Cardinale

Al venerabile nostro fratello
SILVANO Cardinale PIOVANELLI
Arcivescovo emerito di Firenze

In quella moltitudine immensa, di cui si parla nel libro dell'Apocalisse (cfr. Apoc. 7, 9-17), giustamente i Padri della Chiesa vi intravedono la schiera dei martiri. Infatti, già fra i primi cristiani, tantissimi, di ogni condizione, sesso ed età, furono coloro che sopportarono con forza i crudeli tormenti inflitti loro in odio alla fede, cosicché nella Chiesa mai venne a mancare la testimonianza del sangue.
Fra coloro che "hanno lavato le loro vesti rendendole candide con il sangue dell'Agnello" (id. v. 14), i cari figli del Piceno collocano in modo particolare San Benedetto le cui reliquie riposano ancora nella Città che reca il suo nome, presso il fiume Tronto. E quest'anno ricorre il millesettecentesimo anniversario di quel giorno glorioso in cui il Martire ha versato il suo sangue per Cristo.
Per tale motivo giustamente il venerabile fratello Gervasio Gestori, vescovo di S. Benedetto del Tronto-Ripatransone-Montalto, ci ha chiesto per tale felice circostanza la presenza di un eminente Presule, che svolgesse la funzione di Legato della nostra Persona e del nostro pensiero.
Noi abbiamo accolto favorevolmente tale giusta richiesta e abbiamo scelto te, venerabile nostro fratello, già pastore sollecito nella diocesi di Firenze, come adatto a svolgere egregiamente tale compito.
Con tale lettera, pertanto, scegliamo e costituiamo te quale LEGATO STRAORDINARIO alle celebrazioni centenarie, programmate per il giorno 3 del prossimo mese di ottobre.
Sarà tuo compito anzitutto recare a quanti interverranno a tali solenni celebrazioni il nostro saluto ed augurio e presiedere a nome nostro le celebrazioni liturgiche. Proporrai poi ai presenti quanto sia bello e opportuno imitare il martire Benedetto, presentandolo come testimone di amore cristiano per i nostri giorni, anche e soprattutto nelle avversità, fino al termine della nostra vita, perché "il vero martirio quotidiano è costituito dalla vita santa di un animo fedele" (S. Girolamo, lett. l08, PL22, 905).
E ancora esorterai tutti a intensificare il culto verso il martire Benedetto e verso Maria, la Regina dei martiri, che, sempre unita a Cristo fin sotto la croce, “veneriamo giustamente come la più grande nel martirio, poiché in lei la tenerezza dell'amore ha superato la sofferenza del corpo” (S. Bernardo in "Signum magnum", 14).
Vogliamo infine che tu impartisca a tutti i partecipanti, con la nostra autorità, la benedizione papale, quale pegno di grazia divina e segno del nostro affetto e vicinanza, e nel frattempo o venerabile nostro fratello, chiedo al Signore che ti riempia della sua grazia piena ed abbondante.

Da Castel Gandolfo, 6 agosto 2004, anno 26° del nostro pontificato

Joannes Paulus II

-Il messaggio del Vescovo ai Sambenedettesi

Carissimi Sambenedettesi,
il 17° centenario del martirio del nostro Patrono S. Benedetto è l'occasione opportuna per vivere insieme un momento alto della storia della nostra Città. A nessuno sfugge il significato religioso di questa ricorrenza, ma alle persone maggiormente attente è dato di cogliere anche l'importante valore civico della memoria che celebriamo e prima ancora la dimensione umana di questo ricordo.
Il Messaggio, che il Papa ha voluto inviare a tutti noi, accenna alla storia faticosa e spesso dolorosa del nostro passato, che nei momenti difficili ha visto la cittadinanza stringersi concorde attorno al proprio Patrono, e fa appello ai marinai e pescatori del nostro tempo, alle nostre famiglie ed ai giovani della Città, perché non temano di affrontare anche oggi la fatica quotidiana con quella forza che nasce dall'adesione ai grandi valori della fede e che fa leva sulla collaborazione di tutti per il bene comune.
Tutti noi dobbiamo sentirci chiamati a rinnovare il proprio impegno per rendere migliore la nostra convivenza e per ridare slancio alla volontà di costruire sempre cultura alta, valori veri, solidarietà generosa, umanità sincera, sereno vivere per tutti.
Il nostro Patrono S. Benedetto ci protegga e sia suggestivo e forte punto di riferimento per avere coraggio e speranza nella vita.
Ad ogni persona, alle famiglie, a tutta la Città giunga il mio cordiale ed affettuoso augurio

S. Benedetto del Tronto, 1 ottobre 2004

Gervasio Gestori
Vescovo


-Il messaggio del Sindaco ai Sambenedettesi

IL messaggio di Benedetto vive da 1700 anni. Una città vicenda umana e spirituale che dà origine e identità alla nostra comunità, l'epopea del Santo che, con un atto di fede ma soprattutto di grande dignità umana, sacrificò la propria vita in nome di qualcosa di più grande.
Se i fatti come si svolsero 1700 anni fa sono stati oramai acquisiti al patrimonio della conoscenza collettiva, non sarebbe invece fatica inutile utilizzare questa circostanza per riflettere su che cosa resti, oggi, del messaggio che Benedetto ci ha tramandato.
"Beato il popolo che non ha bisogno di eroi" diceva il grande drammaturgo Bertolt Brecht. Sappiamo bene, invece, che di eroi abbiamo, oggi più che mai, una grande necessità: abbiamo bisogno di modelli, di punti di riferimento per trovare la forza di compiere quelle scelte che magari non saranno irreversibili come quella compiuta da Benedetto, ma che certamente possono risultare molto importanti per dare un senso alla nostra vita.
Benedetto, in questo senso, è stato un eroe: la sua figura si staglia sullo stemma ufficiale della città e continua, dopo 1700 anni, ad ammonirci: "Se per non rinunciare alla mia fede - sembra dirci - ho pagato con la vita, tu, che vivi nella città che porta il mio nome, devi vivere senza rinunciare mai ai tuoi principi".
Un concetto splendidamente esplicitato nelle parole che Sua Santità Giovanni Paolo II usa nella Benedizione Apostolica inviata, per il tramite del nostro Vescovo, a tutti i sambenedettesi.
Apprestiamoci dunque a celebrare tutti insieme questo anniversario con l'obiettivo di tenere vivo dentro di noi il messaggio che S. Benedetto ci tramanda da 1700 anni.

Il Sindaco
Domenico Martinelli

Cultura e Spettacolo, 2004-09-29