PAOLO GUBINELLI ALLA PALAZZINA AZZURRA DAL 2 – 23 MAGGIO
S. Benedetto T. - INAUGURAZIONE DOMENICA 2 MAGGIO ORE 17.00

 

PAOLO GUBINELLI
L’OPERA SU CARTA
ARTE E POESIA
L’IMMAGINE NELLA POESIA – LA POESIA NELL’IMMAGINE
INTRODUZIONE ALL’OPERA: M.L.SPAZIANI
TESTO CRITICO: TONI TONIATO
POESIE INEDITE: MARIA LUISA SPAZIANI
2 – 23 MAGGIO – ORARI –10 –13 / 17 – 20 – LUNEDI CHIUSO
CATALOGO IN GALLERIA

Paolo Gubinelli, nato a Matelica (MC) nel 1945, vive e lavora a Firenze. Si diploma presso l'Istituto d'arte di Macerata, sezione pittura, continua gli studi a Milano, Roma e Firenze come grafico pubblicitario, designer e progettista in architettura.
Giovanissimo scopre l'importanza del concetto spaziale di Lucio Fontana che determina un orientamento costante nella sua ricerca: conosce e stabilisce un'intesa di idee con gli artisti e architetti: Giovanni Michelucci, Bruno Munari, Agostino Bonalumi, Alberto Burri, Enrico Castellani, Piero Dorazio, Umberto Peschi, Emilio Scanavino, Edgardo Mannucci, Mario Nigro, Sol Lewitt, Giuseppe Uncini, Zoren. Partecipa a numerose mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
Sono stati pubblicati cataloghi e riviste specializzate, con testi di noti critici: Giulio Carlo Argan, Giovanni Maria Accame, Mirella Bandini, Carlo Belloli, Vanni Bramanti, Carmine Benincasa, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Enrico Crispolti, Bruno Corà, Giorgio Cortenova, Roberto Daolio, Angelo Dragone, Palolo Fossati, Alberto Fiz, Francesco Gallo, Mario Luzi, Lara Vinca Masini, Bruno Munari, Antonio Paolucci, Pierre Restany, Carmelo Strano, Maria Luisa Spaziani, Toni Toniato, Tommaso Trini, Marcello Venturoli, Cesare Vivaldi.
Hanno scritto di lui: Giulio Angelucci, Flavio Bellocchio, Goffredo Binni, Mario Giannella, Armando Ginesi, Elverio Maurizi, Carlo Melloni, Eugenio Miccini, Roberto Pinto, Giuliano Serafini, Patrizia Serra, Maria Grazia Torri, Francesco Vincitorio.
Sono stati pubblicati cataloghi di poesie inedite dei maggiori poeti Italiani : Andrea Zanzotto. Mario Luzi, Tiziano Rossi, Milo De Angelis, Maria Luisa Spaziani, Alberto Bevilacqua, Franco Loi, Maurizio Cucchi, Alberto Caramella, Giuseppe Conte, Vivian Lamarque, Giancarlo Majorino, Giampiero Neri, Nico Orengo, Alessandro Parronchi, Antonio Riccardi, Mario Santagostini, Cesare Vivaldi.

Diamo con piacere il benvenuto, nel più bello e prestigioso complesso artistico - culturale della città, la Palazzina Azzurra, a Paolo Gubinelli, marchigiano che ha trovato affermazione nelle più grandi città italiane e che ha scelto la Riviera delle Palme per proporre alcune delle sue più significative produzioni.
Tra le tante proposte che ci giungono per esposizioni da accogliere in Palazzina, abbiamo cercato di dare il giusto spazio ad un artista che, indubbiamente, si esprime con linguaggi decisamente originali ma che, nondimeno, raggiungono al cuore la sensibilità di chi si sofferma a riflettere sul significato vero, intimo della sua produzione.
Non è un caso che il lirismo delle opere di Gubinelli abbia mosso l’animo di una delle più grandi rappresentanti della poesia italiana, Maria Luisa Spaziani, i cui scritti impreziosiscono questo evento culturale.
A Paolo Gubinelli, artista di vera, insopprimibile vocazione, vanno le congratulazioni dell’Amministrazione comunale e l’augurio di continuare, con la sua interpretazione della vita, a regalarci tanti altri momenti di suggestione.

L’Assessore alla Cultura, Bruno Gabrielli Il Sindaco, Domenico Martinelli


Un filosofo francese del Novecento sostiene che l’organo più profondo del corpo umano è l’epidermide. Questo paradosso mi si è imposto, attraverso un gioco di sinapsi, guardando gli acquarelli di Paolo Gubinelli che avrebbero accompagnato dieci mie poesie inedite. Capita, si, più sovente di quanto si creda, che un giudizio, o almeno una possibile definizione si imponga su una sensazione o impressione di base non ancora elaborata dal senso critico. In poesia avviene, talvolta, come ci dice Dante e come ripete Eliot.
Ma anche a mente meno emotiva, più fredda, la verità del mondo di Gubinelli “affiora”riflettendo le luci del fondo. Gli acquarelli chiari o lunari hanno la carnalità madreperlacea di una pelle, sono un sottile alabastro posto contro un tessuto di braci o una tempesta di neve, hanno una straordinaria levità, una grazia tanto evidente quanto difficile da irretire in parole. La parola è lo strumento del poeta, forse la sua materia prima.
Ma qui l’artista traccia segni mentali in un’atmosfera di favola. Si tratta di un’astrazione lirica musicale poetica dove lo “spazio-luce” è protagonista.
Ringrazio comunque Paolo Gubinelli per avermi presa per mano alla ricerca di un sogno con i suoi segni catturati tra le nebbie e i suoi paesaggi o colori che si rapprendono in ritmi, dove la geometria si sottrae a dogmi classici o novecenteschi. Qui mi limito a pochi acquarelli della sua lunga carriera, ma voglio dirgli quanto ammiri il suo lavoro e con quanto affetto gli auguri che la sua buona fortuna continui. Maria Luisa Spaziani

Luoghi della trasparenza.
Da vari anni Paolo Gubinelli conduce una ricerca solitaria, ma particolarmente intensa, nella direzione di un superamento delle grammatiche del formalismo astratto, sia di quello derivato dalle matrici storiche del Costruttivismo che di quelle recenti del Minimalismo, con l’intento quanto mai esplicito di liberare energie espressive, da lui considerate più pure, di per sé forse intangibili, comunque meglio appropriate all’idea di una luce-colore quale primaria essenza dei valori costitutivi della pittura. In questa difficile avventura egli è giunto a concepire e praticare una pittura che mostra di abitare innanzi tutto i luoghi meno esplorati delle categorie concettuali ed espressive della trasparenza, del suo experiri ideativo e della materia che lo incarna. L’intera opera dell’artista
infatti si è progressivamente svolta con rigorosa coerenza all’insegna di questa necessità di ordine prevalentemente poetico, declinandosi lungo uno splendido percorso stilistico tramite un continuo e quasi ascetico esercizio di affinamento e di approfondimento di quelle risorse linguistiche che possono condurre a percorrere territori estremi dell’astrazione pittorica e di una astrazione, in questo caso, di assoluta liricità.

Cultura e Spettacoli, 2004-04-28