Regione Marche in breve.

-SOLARI: 'LA CULTURA PUO' RISERVARE SORPRESE INSOSPETTABILI"
Basta piangersi addosso. A chi impreca contro il buio - fuor di metafora, a chi non perde occasione per denunciare la drastica riduzione dei finanziamenti del governo Berlusconi a favore dello spettacolo ' Giampiero Solari, assessore regionale alla Cultura, replica, con realismo, che e` meglio accendere una candela, che e` giunto cioe` il momento di elaborare una nuova strategia e ripensare globalmente l'impegno per lo sviluppo della cultura. 'Parlare di tagli e` doloroso ' spiega intervenendo ad Ancona alla prima giornata del convegno di studi sulla Cultura della cultura per lo sviluppo del territorio' - ma e` molto piu` grave non riflettere su cosa vuol dire lavorare sui beni culturali, studiare nuove strategie, ragionare insieme su come affrontare il futuro'.

'La cultura 'precisa - e` anche un fattore economico, e come tale ha bisogno di tecniche, di metodo: ma i primi che debbono prenderne consapevolezza sono gli enti pubblici, Regioni e Comuni. Anche se ne parla molto, il settore resta ancora poco studiato. Eppure puo` riservare sorprese insospettabili, e non solo sul piano occupazionale. Quel che manca e` una cultura di sistema'

Nelle Marche, ricorda l'assessore,`c'e` stata negli ultimi anni una crescita consistente nel recupero dei beni culturali, con finanziamenti ingenti a favore del patrimonio culturale; manca, pero`, una strategia generale; c'e`, e` vero, un grande fermento, ma tutto resta sporadico,affidato di volta in volta a singole iniziative di qualche sindaco, di qualche assessore comunale o al presidente della Regione: c'e`, invece, necessita` di garantire una continuita` di sistema. Il binomio. cultura -turismo, anche se importante, non e` una soluzione, ma una scorciatoia. Bisogna pensare a una politica piu` ampia che coinvolga, oltre alla cultura, il turismo, l'ambiente, l'agricoltura, il paesaggio. Solo se si privilegia un approccio di questo tipo, sara` possibile attivare efficienti politiche di crescita sociale ed economica .

Solari spezza poi una lancia a favore dell'autonomia della cultura, troppe volte ridotta ad ancella dei vari settori economici; e lo fa ricordando una sentenza della Corte Costituzionale dell'86 che stabilisce che l'estetica non puo` essere subordinata ad altri valori. La cultura ' afferma ' ha un valore in se`, un valore che non e` monetizzabile, ma produce sviluppo, e contribuisce a creare una societa` migliore. Perche` questo obiettivo possa essere raggiunto, e` necessario privilegiare un approccio innovativo, ponendola al centro della programmazione. La sfida da raccogliere e` tutta qui; sono convinto - conclude Solari - che riusciremo a vincerla.'

-CONVEGNO DI ANCONA, UN EURO INVESTITO IN CULTURA NE VALE VENTUNO
Che la cultura sia redditizia lo confermano -i risultati di recente inchiesta condotta in Piemonte in base ai quali 'per ogni euro investito in cultura c'e` una ricaduta di ventuno euro'. Il dato, estremamente significativo, e` stato fornito da Fiorenzo Grassi, direttore organizzativo di Teatrithalia e relatore al convegno di Ancona sul tema 'L'economia per la stabilita` dietro il sipario'

Claudio Orazi, Sovrintendente della Fondazione Arena di Verona, si e` soffermato,invece, sulla qualita` dell'offerta musicale marchigiana ' ancora poco conosciuta a livello nazionale - e internazionale, e sulla necessita` di qualificare gli operatori culturali; ma perche` la qualita` diventi eccellenza, occorre ' ha detto -definire nuovi modelli organizzativi, valorizzare le professionalita` che operano nel settore dello spettacolo e formare i manager, colmando il grave vuoto legislativo che penalizza il settore.

Per Maria Paola Merloni, presidente di Confindustra Marche, autrice di una relazione sui rapporti tra imprese, culture e territorio, bisogna 'promuovere una nuova responsabilita` sociale da parte delle imprese, passando dal mecenatismo casuale a una visione programmatica della cultura; l'obiettivo di ' ha precisato - e` realizzare progetti coordinati tra pubblico-privato sull'intero territorio regionale, affidando alla Regione il compito di scrivere le regole'.

I lavori del convegno sono stati presieduti da Gian Mario Raggetti, dell'Osservatorio regionale per i beni culturali. In precedenza sono intervenuti Maurizio Cecconi, direttore del Salone dei beni e delle Attivita` culturali di Venezia, Donatella Caprese, direttrice dei Progetti della Fondazione Musei Senesi, e Gianfranco Imperatori, che ha trattato il tema dei distretti turistico-culturali. Nel pomeriggio si e` svolta una tavola rotonda sul tema cultura e sviluppo del territorio: il laboratorio Marche'.

-CODICE EUROPEO DI ETICA PER LA POLIZIA
'In democrazia non esiste efficacia senza etica. Una necessita` che ha prodotto, per la prima volta, a livello europeo, un Codice di valori che riguarda tutte le polizie degli Stati membri'. E` quanto ha affermato Amadeu Recasens i Brunet, esperto del Consiglio di Europa e direttore del Centro studi sulla sicurezza della Catalogna, giunto in Ancona per presentare il 'Codice europeo di etica per la polizia'. L'iniziativa e` stata curata dalla Regione Marche e dal Forum italiano per la sicurezza urbana, che hanno pubblicato il testo. 'Un documento di indirizzo che interessa i Paesi dell'Unione, i quali dovranno dare attuazione alle indicazioni ' ha sottolineato Roberto Oreficini, capo Gabinetto del presidente ' Come Regione abbiamo provveduto a pubblicare il Codice, che faremo circolare tra tutte le forze di polizia, in modo che si possa prendere conoscenza del buon lavoro realizzato dal Comitato dei ministri del Consiglio d'Europa'. Oreficini ha anche spiegato i motivi della divulgazione: 'L'idea e` nata dal protocollo sottoscritto con il ministero dell'Interno, che prevede azioni congiunte per favorire una formazione omogenea delle forze di polizia statale e locale. La diffusione del Codice rappresenta un passo importante in questa direzione'. Amadeu Recasens ha svolto una relazione incentrata sull'eticita` dei corpi di polizia. Partendo dalla caduta del muro di Berlino e dalla globalizzazione, ha ripercorso le tensioni politiche e sociali che hanno fatto da sottofondo alla elaborazione del testo. 'Il Codice non dice solo cosa e come fare, ma evidenzia i valori umani da rispettare'. Atteggiamenti che fanno gia` parte del patrimonio professionale delle forze di polizia italiane ' ha ribadito Piernicola Silvis, capo Gabinetto della Questura di Ancona ' 'che hanno metabolizzato i comportamenti democratici e le indicazioni del Codice'. Secondo Giulio Oliva, comandante della Polizia municipale di Pesaro, 'oggi e` necessario riscoprire i valori del lavoro e del lavoro pubblico in uniforme. Bisogna cogliere l'occasione del Codice per valorizzare la territorialita` e l'ambito locale. E` necessario partire dal basso per costruire una grande sinergia tra forze locali e statali, finalizzata al conseguimento del bene comune nelle nostre citta`'.

-IL NETWORK BALTICO ' ADRIATICO AL CENTRO DEL SEMINARIO DI ANCONA
E' partita oggi, presso l'Universita` politecnica delle Marche - palazzo del rettorato di Ancona - e si concludera` domani, la due giorni di approfondimenti sulle relazioni ed i collegamenti possibili tra le realta` territoriali che si affacciano sull'Adriatico e quelle che si affacciano sul mar Baltico. La nuova configurazione dell'Europa a 25, ha nel suo immediato futuro una sfida da affrontare: quella di migliorare la coesione tra i paesi europei. Tra le priorita` su cui lavorare vi e` quella del collegamento dei bacini nord e sud, ovvero tra la nuova realta` che si e` configurata nel Baltico e che gia` interagisce con la sua prossimita` russa e si proietta verso il Mar Nero, e quella del Mediterraneo orientale che si appresta ad essere al centro di una grande espansione. 'Nell'area baltica ' ha osservato il moderatore dell'incontro Lucio Caracciolo, direttore editoriale della rivista di geopolitica Limes - ci sono difficolta` derivanti da sottosistemi ed interessi strategici che storicamente esistono in quella zona. Rapportarci con i territori del Baltico, significa chiamare in causa i nostri rapporti con la Russia e su cosa debba essere oggi oggetto di scambio: merci, cultura, persone? Dal dibattito che prende avvio oggi, dovrebbe emergere una mappa di priorita` da sottoporre alla Commissione europea per il passaggio ad una vera e propria politica di prossimita`'. Numerosi gli interventi di docenti universitari ed esperti internazionali che si sono succeduti. Maciej Lisicki, dell'unione citta` del Baltico, con sede a Danzica, si e` soffermato sull'influenza russa esercitata nella macro regione baltica e sulla utilita` di realizzare un collegamento diretto con l'area adriatica. Fabrizio Tassinari, dell'Universita` di Copenaghen, ha sottolineato l'esigenza di sensibilizzare la Commissione europea affinche` una concreta politica di prossimita` che coinvolga aree contigue, possa realizzarsi. Il professor Carsten Schymik della prestigiosa universita` Humboldt di Berlino, ha sottolineato come la cooperazione nella macro regione baltica sia gia` matura e che per avvicinare le aree dei due bacini, occorra lavorare non solo sulle infrastrutture di trasporto bensi` anche su fattori culturali. Il dibattito e` proseguito con i contributi di Albert Gajo, vice ministro albanese per l'integrazione europea, Lucio Pesetti, della Regione Marche, Margherita Paolini, del segretariato per la cooperazione adriatica, Emilio D'Alessio, responsabile politiche europee forum citta` dell'adriatico e Marco Pacetti, rettore dell'Universita` di ancona. Il dibattito prosegue nel pomeriggio, mentre nella giornata di domani e` prevista la stesura del documento contenente la comune strategia su soggetti e settori, culturali e commerciali, da coinvolgere. Documento attraverso cui sensibilizzare la Commissione europea, da cui si attende un supporto politico finanziario al progetto di avvicinamento dei due bacini.

-MEZZOLANI: ESSENZIALE IL CONFRONTO CON LE PARTI SOCIALI PER IL PROCESSO DELLA RIFORMA SANITARIA
'Il sistema sanitario regionale deve crescere e svilupparsi attraverso il coordinamento del territorio e con la necessita` di confrontarsi insieme alle parti sociali e alle Istituzioni locali. Il confronto e il dialogo sono essenziali per il processo di riforma sanitaria che abbiamo messo in atto. Lo sforzo comune e` quello di uscire dallo schema dei compartimenti stagno perche` questo genera inefficienza e spreco di risorse. Il percorso virtuoso effettuato dalla Regione Marche nel razionalizzare la spesa deve portare all'innalzamento della qualita` dei servizi per i cittadini.'

Cosi` l'assessore regionale alla Sanita`, Almerino Mezzolani, ha aperto il vertice tenutosi ad Ancona con i rappresentanti delle categorie produttive e delle forze sociali con l'obiettivo di condividere un metodo di lavoro basato sulla concertazione.

'Sicuramente - ha sottolineato Mezzolani - ci sono disfunzioni e criticita` da rimuovere all'interno del sistema sanitario regionale '- ma e` anche vero che il problema delle scarse risorse da parte del Governo nazionale ci induce a fare economia a larga scala. Non c'e` nessuna volonta` di stravolgere l'impostazione della legge sulla riforma sanitaria e c'e` consapevolezza che occorre mettere a rete il nostro modello sanitario coinvolgendo operatori e territorio.'

Durante l'incontro e` stata illustrata la situazione economica della sanita` marchigiana attraverso i bilanci di esercizio, con costi e ricavi, dall'anno 2002 all'anno 2005. Dai dati emergono chiaramente gli obiettivi raggiunti dalla giunta regionale che evidenziano anche l'assorbimento degli oneri contrattuali maturati nel comparto sanita` nel corso degli anni. Infatti dal risultato negativo di gestione di 108 milioni di euro del 2002 si e` passati a una riduzione del deficit pari a 47 milioni di euro del 2005. Questo testimonia la scelta oculata operata dalla Regione Marche con la Legge regionale 13 del 2003 riguardante la riforma del sistema sanitario.

La Finanziaria 2006 prevede un finanziamento di 91 miliardi di euro per il fondo sanitario e rispetto alla spesa del 2005 aumenta di fatto soltanto per un miliardo, utilizzato per il superamento dei deficit delle Regioni che hanno enormi disavanzi (esempio la Regione Lazio con 7 miliardi di euro e la Regione Sicilia con 8 miliardi di disavanzo complessivo). Quindi le regioni virtuose come le Marche, l'Emilia Romagna, la Toscana, l'Umbria, il Veneto, la Puglia, la Lombardia e il Piemonte si troveranno penalizzate e dovranno affrontare il futuro con molte preoccupazioni.

I rappresentanti di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Casa, Cgia, Cna, Claai, Confcommercio, Confesercenti, Agci, Concooperative, Unci, Legacoop, Confapi, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, presenti all'incontro, hanno riconosciuto alla Regione Marche il merito di aver razionalizzato la spesa attraverso la riforma sanitaria. Sono preoccupati della situazione economica che la sanita` regionale dovra` affrontare alla luce delle ristrettezze finanziarie operate dal Governo nazionale. Le parti sociali hanno chiesto ulteriori momenti di confronto attraverso lo scambio reciproco d'informazioni sottolineando un'accelerazione del sistema socio sanitario per rispondere adeguatamente alle esigenze del territorio. Inoltre hanno sottolineato la necessita` di rivedere i modelli organizzativi del settore in correlazione con i contratti degli operatori per mantenere servizi efficaci ed efficienti per tutta la collettivita`.

-CONVEGNO DI ANCONA, LEON: 'IL DUOPOLIO TELEVISIVO IMPOVERISCE LA CULTURA'
Assente, per impegni di carattere istituzionale, il presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca, che tuttavia ha ribadito, con un telegramma, l'impegno del governo marchigiano per lo sviluppo della cultura, il convegno di Ancona sui rapporti tra economia e cultura si e` aperto con il saluto del sindaco della citta` e presidente dell'Associazione Teatro delle Muse, Fabio Sturani,che non ha lesinato critiche alla scelta del governo di ridurre del 35 per cento il Fondo unico per lo spettacolo (Fus). Un taglio di 62 milioni di euro, ai quali si aggiungono altri 96 milioni di euro derivanti dalla riduzione degli investimenti del ministero per la cultura. A queste scelte 'sciagurate', Sturani ha contrapposto quelle virtuose del Comune di Ancona che, negli ultimi dieci anni, ha raddoppiato le spese per la cultura, oggi di poco inferiori al 5 per cento .'Una linea ' ha detto - in netta controtendenza, rispetto a quella del governo nazionale, supportata anche dal costante impegno per la Fondazione Teatro Stabile delle Marche, per la Fondazione Teatro delle Muse e l'istituenda Fondazione delle Mole, per la cui ristrutturazione il Comune ha impegnato, grazie anche al contributo dei privati, una somma di 12 milioni di euro.

I lavori del convegno sono proseguiti con l'intervento di Pietro Marcolini, assessore regionale al Bilancio, il quale ha sottolineato l'esigenza di approfondire la riflessione sulle cosiddette 'produzioni immateriali' Il mercato culturale ' ha precisato - e` uno dei mercati in piu` forte espansione, ma sul piano della programmazione e` ancora prigioniero di una logica puntiforme'. I beni culturali possono dare un contributo importante alla crescita economica e sociale delle Marche, ma per far questo e` necessario puntare sull'innovazione tecnologica, sulla ricerca scientifica e sull'elaborazione di un piano strategico delle risorse comunitarie'.

Molto interessante la relazione di Paolo Leon, ordinario di economia pubblica presso l'Universita` degli studi di Roma Tre, che si e` soffermato sulla crisi profonda in cui versa l'industria culturale. Leon ha ricordato che, nel decennio 1990-2000, la spesa pubblica per la cultura e` aumentata del 40 per cento, dieci punti in piu` rispetto a quella dei privati, e che l'incremento della pubblicita` e` stato del 60 per cento: a tutto questo non ha pero` corrisposto un aumento significativo della fruizione dell'offerta culturale, segno ' ha commentato - che 'il duopolio televisivo impoverisce tutto il resto dell'economia e che bisognerebbe non aumentare l'offerta, ma stimolare la domanda'. Leon ha polemicamente aggiunto che, invece di tagliare le risorse del Fondo unico per lo spettacolo, si sarebbero dovuti aumentare i contributi per le concessioni televisive, ridicolmente bassi, rispetto ad altri paesi dell'Europa. Ma il vero problema - ha concluso-- e` l'aumento vertiginoso della precarieta` dei 385 mila occupati nel settore.

-CONVEGNO DI ANCONA, JACQUES LANG NELLE MARCHE IL 15 DICEMBRE
Jacques Lang, ex ministro francese della Cultura, sara` nelle Marche, il prossimo 15 dicembre, per partecipare a un convegno sui rapporti tra cultura ed economia. A darne notizia e` stato l'assessore regionale alla Cultura Giampiero Solari, al termine della prima parte dei lavori del convegno di Ancona sui rapporti tra economia e cultura. Sessantasei anni, socialista, candidato alle elezioni presidenziali del 2007, Lang e` stato uno dei ministri che piu` hanno contribuito negli anni di Mitterand allo sviluppo della cultura francese ed europea. 'Il suo contributo ' ha spiegato Solari - sara` prezioso per elevare a livello europeo la gia` elevata qualita` del dibattito in corso e per definire una comune strategia di valorizzazione dei beni e delle attivita` culturali delle Marche'.

Cronaca e Attualità, 2005-11-18