da Coldiretti.

-“UN’IMPRESA AGRICOLA SU SETTE OPERA IN MONTAGNA,
A TUTELA DI AMBIENTE, TERRITORIO E TRADIZIONE”
FESTA A S.ANGELO IN VADO CON COLDIRETTI URBANIA
“Nelle Marche il 15% delle imprese agricole opera nelle zone di montagna, contribuendo a frenare l’abbandono e lo spopolamento del territorio e a tenere vive antiche tradizioni. Serve dunque che queste aziende vengano messe nelle condizioni di mantenere la loro presenza, garantendo i servizi e promuovendo occasioni di incontro e di confronto, anche a livello sociale”.
Lo afferma Coldiretti Urbania, che per dopodomani, domenica 6 novembre, ha organizzato una giornata dedicata alle imprese e il territorio a Sant’Angelo in Vado, nell’ambito della Festa del Ringraziamento. La manifestazione avrà inizio alle ore 10, con la celebrazione della Santa Messa nella Basilica Cattedrale, mentre alle 11 avrà luogo la benedizione degli attrezzi agricoli. Subito dopo partirà il corteo alla volta dell’Eremo di San Donato, in località Palazzi, dove i partecipanti si ritroveranno per il pranzo.
“Una scelta non casuale quella della comunità di Caresto, poiché l’iniziativa di domenica vuole rappresentare un’occasione non solo di incontro, ma anche di riflessione – spiega il segretario di zona Andrea Bastianelli -. Accanto al discorso economico, fondamentale per garantire la presenza delle imprese su un mercato sempre più globale, Coldiretti ha sempre cercato di portare avanti un progetto etico, fondato su determinati valori come quelli della dottrina sociale della chiesa, e sulla considerazione che il territorio e la comunità possono crescere solo con la piena collaborazione di tutte le sue componenti. Momenti di incontro come quello in programma a Sant’Angelo vanno proprio in questa direzione”.
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-“LA CRISI SI SUPERA COI PROGETTI, NON COI TRATTORI IN PIAZZA”
COLDIRETTI ASCOLI RIFIUTA LA PROTESTA FINE A SE STESSA
COME SOLUZIONE AI PROBLEMI DELL’AGRICOLTURA
“La crisi del settore agricolo si risolve con i progetti, non certo portando in piazza trattori, persone e un improduttivo vittimismo che speravamo di esserci lasciati alle spalle”.
E’ la posizione di Coldiretti Ascoli Piceno, chiamata ieri in causa dalle altre organizzazioni per non aver preso parte alla manifestazione di protesta in programma martedì prossimo a Bologna.
“Che il settore primario attraversi un momento di grave difficoltà lo abbiamo denunciato più volte e non certo da oggi – sottolinea il presidente Marco Maroni -, ma abbiamo sempre cercato di proporre anche delle idee e dei progetti concreti che aiutassero a superarlo. L’agricoltura non è più quella di un tempo, che usciva dalla sua cittadella solo per protestare. E se si va in piazza, oggi lo si fa per dialogare con il consumatore, non per bloccargli la città”.
“Il futuro dell’agricoltura dipende dalla sua capacità di dar vita a un sistema di imprese competitive sul mercato globale – aggiunge il direttore di Coldiretti Ascoli, Alberto Bertinelli –, ed è a ciò che punta il nostro progetto di rigenerazione, che entra ora nella sua fase attuativa. Un progetto che non può contemplare l’utilizzo di strumenti ormai inutili come la dipendenza dai partiti, il consociativismo, le rivendicazioni corporative, lo sterile vittimismo. Al contrario, la mobilitazione che ci vedrà impegnati nei prossimi mesi punta a ridurre i costi per l’impresa e a liberare risorse per gli investimenti, attraverso agevolazioni creditizie e credito d’imposta per chi investe in qualità e ambiente, politiche di sostegno alla multifunzionalità, interventi per allineare il costo del lavoro alla media Ue, ristrutturazione delle filiere, controllo dei prezzi del sistema distributivo, attuazione della legge sull’origine in etichetta, sviluppo dell’energia pulita. Non c’è dubbio che siamo tutti sulla stessa barca, ma la protesta fine a se stessa contribuirà solo a portarla a fondo”.
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Cronaca e Attualità, 2005-11-04