da Coldiretti.


-CACCIA AL CINGHIALE
I SINDACI REVOCANO LO STOP ALLA CACCIA AL CINGHIALE
COLDIRETTI ASCOLI SODDISFATTA: “I COMUNI HANNO ACCOLTO
LE RICHIESTE DEL MONDO AGRICOLO, VINCE LA CONCERTAZIONE”
“Il fatto che sette comuni su otto abbiano ritirato le delibere di stop della caccia al cinghiale è la riprova che la concertazione delle scelte è il metodo migliore per amministrare il territorio”. Il presidente di Coldiretti Ascoli, Marco Maroni, esprime così la sua soddisfazione per la scelta dei sindaci di togliere il blocco alla stagione venatoria per gli ungulati. Comunanza, Acquasanta, Roccafluvione, Force, Palmiano, Venarotta e Montegallo hanno, infatti, ritirato le delibere con le quali avevano bloccato la caccia ai cinghiali, che sarebbe dovuta partire il 15 ottobre.
Una decisione che Coldiretti e il mondo venatorio e ambientalista avevano contestato, giungendo a chiedere il conto delle devastazioni inferte dagli animali selvatici alle produzioni. “Già lo scorso anno l’Atc ha pagato oltre centomila euro di danni alle imprese agricole, le cui colture erano state devastate dai cinghiali, peraltro in costante aumento – ricorda il direttore di Coldiretti Ascoli, Alberto Bertinelli -. Lasciare liberi gli ungulati di muoversi a piacimento avrebbe messo ulteriormente a rischio l’attività delle aziende, nonché dell’intero ecosistema. Non a caso, abbiamo subito esposto il problema alla Prefettura”. Dopo una serie di incontri, ecco quindi la scelta di annullare i provvedimenti, tanto che sabato scorso si è aperta la caccia al cinghiale.
“Alla fine il ritardo è stato di una settimana, ma siamo comunque soddisfatti poiché tutte le parti in causa hanno riconosciuto il valore della concertazione – conclude Coldiretti Ascoli -. Lo sviluppo del territorio non può, infatti, prescindere dalla partecipazione attiva di tutte le sue componenti”.
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-BIETICOLTURA
COLDIRETTI MACERATA “LA RIFORMA DELLO ZUCCHERO
METTE A RISCHIO L’80% DELLA BIETICOLTURA PROVINCIALE”
DOMANI SERA INCONTRO CON LE IMPRESE A RECANATI
“Se la riforma dello zucchero passerà, l’ottanta per cento del territorio maceratese non potrà più produrre barbabietole”. A denunciarlo è Coldiretti Macerata che per domani, martedì 25 ottobre, ha organizzato un incontro a Recanati (sala del popolo del Comune, ore 20) allo scopo di discutere sullo stato del settore alla luce della proposta della Commissione Europea. “Il documento diffuso dall’Unione Europea prevede consistenti tagli sia a livello di quote di produzione che di aiuti diretti, rendendo di fatto la coltivazione delle bietole antieconomica – spiega il presidente Luciano Fuselli -, e ciò avrà pesantissime ripercussioni. Basti dire che a livello regionale il settore conta circa 6mila imprese, per una produzione raccolta di 7.600mila quintali (dato 2004)”.
Preoccupazione, dunque, ma anche amarezza. “L’amarezza di chi appena un anno fa propose di cercare un accordo con la Commissione, per evitare che la proposta finale fosse troppo penalizzante per la bieticoltura italiana – ricorda ancora Fuselli -. In quell’occasione, però, il mondo industriale e le associazioni bieticole tirarono dritto, con il risultato di aver ottenuto una bozza di riforma ancor più penalizzante. E a questi errori non si recupera portando i camion in piazza”. All’incontro prenderà parte il responsabile del settore della Coldiretti nazionale, Paolo Abballe.
Le soluzioni per salvaguardare il settore passano da tagli più contenuti ai prezzi istituzionali, compensati da elementi di sostegno al reddito; da una dotazione finanziaria fino al 2013 per la compensazione dei tagli ai prezzi agricoli, in linea con il resto della Pac; dalla messa a disposizione di ulteriori risorse finanziarie destinate al rilancio industriale ed alla salvaguardia dei posti di lavoro da prelevarsi nell'ambito delle risorse generali e non solo agricole.
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Cronaca e Attualità, 2005-10-24