da Coldiretti.

-UVA DA VINO
UVA DA VINO, PREZZI CROLLATI A 10 EURO AL QUINTALE
COLDIRETTI ASCOLI LANCIA UN PROGETTO DI AGGREGAZIONE
PER SUPERARE LA CRISI E SALVARE LA VITICOLTURA

In un momento in cui l’uva da vino viene pagata 10 euro al quintale le imprese picene devono intraprendere la strada dell’aggregazione, altrimenti si rischia di scomparire. Lo sostiene Coldiretti Ascoli, che ieri ha organizzato nella sala del consiglio comunale di Grottammare un incontro per discutere sui problemi del settore, alla presenza di un centinaio di produttori e del responsabile nazionale della viticoltura, Luigi Mainetti. “Da un paio d’anni a questa parte la diminuzione dei prezzi all’origine si fa sentire sempre più pesantemente sulle imprese – ha dichiarato il presidente Marco Maroni -, le quali, al contrario, hanno effettuato diversi investimenti. Serve ora una svolta per superare la crisi che rischia di devastare la nostra viticoltura, che, con i suoi 657mila ettolitri (dato Istat 2004), produce tra l’altro il 52% del vino marchigiano. E’ per questo che Coldiretti Ascoli si è attivata, contattando non solo le imprese ma anche tutti i soggetti che operano nel settore per studiare la soluzione. Soluzione che deve comunque passare per la strada dell’aggregazione, integrando il momento della produzione con quello, fondamentale, della commercializzazione”. “Fare sistema è la strada giusta per far sentire la propria voce sul mercato, ma per fare ciò occorre superare uno dei limiti tipici dell’imprenditore: quello di voler fare tutto da solo – ha sottolineato Luigi Mainetti -. Al tempo stesso occorre razionalizzare il settore della promozione, poiché non è possibile andare all’estero e vedere che nello stesso giorno sono state organizzate due iniziative in fotocopia di promozione del vino, addirittura della stessa provincia o di territori limitrofi”. “Il fatto è che si deve recuperare un tipo di produzione basilare – ha aggiunto Alberto Mazzoni, direttore dell’Istituto marchigiano di tutela -: quella del vino di tutti i giorni, il vino che gli italiani consumano a tavola”. Alla riunione ha preso parte anche il responsabile di Giovani Impresa Coldiretti, Stefano Galli.
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-NON C’E’ ROSA SENZA... VINO
NON C’E’ ROSA SENZA... VINO: SI INAUGURA DOMANI MATTINA
L’AZIENDA CARPINETI DI CORRIDONIA PROTAGONISTA
DEL PROGETTO PER INTRODURRE I FIORI NEI VIGNETI
Non c’è rosa senza... vino. E’ l’idea alla base del progetto promosso dall’azienda Carpineti di Corridonia che lo scorso anno ha vinto il primo premio nazionale della Unioncamere e che domani, sabato 22 ottobre, inaugurerà la sede con una festa. L’appuntamento è per le ore 10, in via San Claudio 109 a Corridonia poco distante l’Abbazia. “Un evento importante – commenta il presidente di Coldiretti Macerata, Luciano Fuselli -, poiché testimonia la vitalità delle imprese di questa provincia, capaci di produrre non solo alimenti, ma anche innovazione. Il lavoro svolto da Francesco e Maria Paola Carpineti è di altissimo livello, e lo dimostra del resto la vittoria al premio per l’innovazione d’impresa nel settore dell’Agricoltura”. Il progetto “Rose e Vino”, promosso assieme a Coldiretti Macerata e Camera di Commercio, mira a reintrodurre la coltivazione di questo tipo di fiore nei vigneti. La rosa non solo fa da sentinella contro attacchi di parassiti, ma viene anche collocata nei locali di appassimento della vernaccia, dando al vino un aroma particolare.
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-CARNE DI POLLO SICURA
“IL COMUNE DI ANCONA VIETA LA CARNE DI POLLO PROPRIO
ORA CHE E’ SICURA, GRAZIE ALL’ETICHETTA D’ORIGINE”
COLDIRETTI MARCHE CHIEDE DI RITIRARE LA DISPOSIZIONE

“Mi auguro che l’esempio del Comune di Ancona non venga seguito da altre amministrazioni a livello marchigiano, poiché significherebbe togliere dalle tavole un tipo di carne che proprio l’obbligo dell’etichettatura ha reso sicura, avallando un allarmismo che è assolutamente ingiustificato per quanto riguarda le produzioni italiane e regionali”. E’ l’auspicio del presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi, dopo che l’amministrazione dorica ha deciso di ritirare dalle mense scolastiche il pollo. “Una scelta giustificata con l’intenzione di tranquillizzare i genitori sul problema dell’influenza aviaria – continua –, ma credo che la tranquillità venga data da informazioni precise, non certo dall’assecondare psicosi. Lo scorso lunedì è entrato in vigore l’obbligo dell’etichettatura d’origine delle carni fresche di volatili da cortile, il quale garantisce un controllo assoluto e rigoroso, anche dal punto di vista sanitario, sulla provenienza di quanto si va a mettere nel piatto”. Paradossale, poi, il fatto che per sostituire il pollo si siano scelti coniglio e maiale. “Proprio i due tipi di carne per i quali non vige alcun obbligo di etichettatura – sottolinea il presidente di Coldiretti Marche -, nonostante da più di un anno chiediamo l’applicazione della legge n.204/04. Insomma, invitiamo il Comune di Ancona a tornare sulla sua decisione, sulla base del fatto che i polli prodotti nelle Marche e in Italia sono sicuri. Altrimenti si rischia di alimentare ulteriormente la psicosi e far crollare ancor di più i consumi, con gravissime ripercussioni sul mondo allevatoriale regionale”. Tra l’altro proprio oggi a Cernobbio è stato presentata un’indagine Coldiretti-Ispo sulle opinioni degli italiani sull'alimentazione. Dai dati è emerso che il "virus dei polli" ha cambiato le abitudini di acquisto della maggioranza degli italiani (53 per cento) anche se rimane uno “zoccolo duro” di irriducibili (47 per cento) composto soprattutto da giovani di età tra i 18 e i 39 anni, residenti nei comuni di piccole dimensioni e laureati che non si lasciano influenzare. Va però sottolineato che il 67 per cento di coloro che hanno mutato indirizzo acquista comunque ancora carne di pollo, ma solo se italiana. Un risultato che - sottolinea la Coldiretti - conferma l'importanza di una campagna informativa corretta ed approfondita per evitare la diffusione di allarmismi che rischiano di favorire comportamenti irrazionali.
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Cronaca e Attualità, 2005-10-21