Il signor Diego Giacoboni, consigliere nazionale
della Finnarc, intervenendo a mezzo stampa sul Piano Marketing, afferma
che “Il piano è già vecchio e non è giusto
che dopo due anni sia stato tirato fuori dal cassetto in vista delle elezioni”.
E’ curiosa l’affermazione del sig. Giacoboni perché
non tiene in alcun conto tutte le varie fasi in cui si è articolato
il Piano, commissionato nel maggio/giugno del 2002 e terminato nel giugno
2003 (una tempistica, peraltro, che non ammetterebbe alcuna illazione
in rapporto alle elezioni). Evidentemente in questo periodo il consigliere
nazionale si è un attimino distratto, mentre la Confcommercio ascolana,
le altre Associazioni di categoria e le rappresentanze sindacali, condividevano
non solo l’impostazione delle procedure adottate ma la stessa validità
metodologica del Piano che ha sempre avuto in questo anno e mezzo di gestazione,
una puntuale verifica da parte di tutte le varie componenti del commercio
tenendo nella giusta considerazione i continui cambiamenti che si sono
verificati nel settore.
Il Piano non è stato tirato fuori dal cassetto, è stato
semplicemente presentato al termine di una seria ed articolata ricerca
che, in tutte le sue fasi, ripeto, in tutte le sue fasi, ha sempre visto
la partecipazione delle Associazioni del commercio e delle organizzazioni
sindacali che passo dopo passo hanno esaminato il Piano stesso, criticando
e suggerendo, ma sempre con rigoroso spirito costruttivo.
Questa è la vera forza del Piano. Uno strumento di programmazione
che nasce dal confronto attento e costruttivo con tutte le parti interessate
e che in questo anno e mezzo non è mai stato chiuso in alcun cassetto.
Anzi. L’assoluta trasparenza è stata un altro dei suoi punti
di forza come lo dimostra il funzionamento del Tavolo di Consultazione
Permanente.
Se il sig. Giacoboni, al quale rinnovo la mia stima personale conoscendolo
da anni, ha delle proposte concrete da avanzare lo faccia pure, tranquillamente.
Chi ha veramente a cuore la rinascita del Centro Storico si faccia avanti
e collabori, con proposte concrete, insieme a noi, in questo difficile
percorso che nell’ultimo decennio è diventato particolarmente
tortuoso a causa della grave crisi del commercio nel Centro Storico che
peraltro segue un trend nazionale come viene confermato dal Centro Studi
della Confcommercio che ha fornito i dati negativi del calo percentuale,
sulle vendite al dettaglio, del fatturato nel 2003 rispetto al 2002, sia
della piccola e media distribuzione che della grande distribuzione, soprattutto
con riferimento al settore alimentare. Lo sviluppo del Centro Storico
non ha bandiere.
L’Assessore alla Programmazione Economica
Avv. Giuseppe Pati
Cronaca, 2004-02-03
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