LEGUMINARIA:
IL VALORE DEL PIATTO POVERO.
-Presentata in Regione la manifestazione che si terrà
ad Appignano (MC) dal 21 al 23 ottobre
Paolo Petrini: “Valorizzare le risorse locali per promuovere l’intero
sistema regionale”
“La ricoperta e valorizzazione delle produzioni tipiche locali, specialmente
se accompagnata da percorsi di ricerca sulla qualità, va seguita con
sempre maggiore attenzione perché rappresenta al meglio il profilo
identitario dei luoghi e promuove l’intero sistema regionale. “
Con queste parole l’assessore regionale all’Agricoltura,
Paolo Petrini, nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi in Regione,
ha sottolineato le finalità della partecipazione della Regione Marche
tra i promotori, insieme al Comune di Appignano e Provincia di Macerata, alla
terza edizione di Leguminaria, la manifestazione che si terrà
dal 21 al 23 ottobre ad Appignano (MC) per promuovere la produzione e degustazione
di legumi coltivati nel territorio.
“Non si tratta di una polverizzazione delle nicchie produttive - ha
proseguito Petrini- ma al contrario, è giusto, di volta in volta,
far emergere dal sistema le situazioni virtuose che possono rappresentare
un elemento trainante del salto di qualità che il futuro sviluppo rurale
ormai richiede.”
Leguminaria, come ha spiegato il sindaco di Appignano, Maurizio Raffaelli,
ricordando anche la recente assegnazione alla sua città della Bandiera
Verde per l’agricoltura, significa riscoperta dei valori dei piatti
poveri della cucina marchigiana dagli indiscutibili benefici nutritivi: ceci,
cicerchia, fagioli, il tutto innaffiato dal prelibato Rosso Piceno di un’Azienda
locale, servito nelle tradizionali stoviglie di terracotta, tipiche dell’artigianato
artistico dei Maestri Vasai.
“La Provincia di Macerata – ha detto l’assessore all’Agricoltura,
Luigi Carlocchia- investe nelle operazioni di rilancio delle eccellenze produttive
tipiche di qualità perché significa anche promuovere l’educazione
al consumo e al benessere.”
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche il senatore Mario Cavallaro
e il consigliere regionale Francesco Massi.
L’edizione di quest’anno si arricchisce anche di un convegno,
in apertura di manifestazione, il 21 ottobre in cui si parlerà di
legumi come vera e propria “opportunità da cogliere”, produzioni
di qualità da reintrodurre nel mercato e nella gastronomia locale,
che possono diventare una interessante integrazione di reddito per gli agricoltori.
Al centro del convegno anche gli esiti del percorso di ricerca e di sperimentazione
applicata per l’individuazione, il recupero ed il mantenimento in purezza
degli ecotipi di fagiolo, cece e cicerchia originari di Appignano.
In particolare, le specie oggetto dello studio, che durerà quattro
anni, sono il fagiolo “Cannellino”, il cece denominato “Quercia”
e la cicerchia, da sempre apprezzate perché ritenute uniche ed insostituibili
per la preparazione di piatti tipici ma da qualche tempo a forte rischio di
erosione genetica. I motivi sono diversi: l’avvento di nuove e più
competitive varietà, lo spopolamento delle zone rurali, la conservazione
di queste specie affidata a pochi anziani agricoltori del posto con mezzi
inadeguati a mantenere indenni le matrici genetiche della biodiversità.
La ricerca, condotta dall’Istituto sperimentale per l’Orticoltura
di Monsampolo del Tronto (Ap) – ha spiegato- Mariano Landi, dirigente
regionale per la valorizzazione delle produzioni agricole - fa parte
di un più ampio progetto di recupero e valorizzazione delle tipicità
che si estende anche alla “fava” di Fratterosa (Pu), alla “cipolla”
di Suasa (Pu), al “carciofo” di Montelupone (Mc), al “rafano”
di Barchi (Pu), alle “patate” del Montefeltro, ed è sostenuta
finanziariamente, oltre che dalla Regione Marche - assessorato all’Agricoltura,
dai progetti Leader del territorio, dalle Province e dai Comuni interessati.
-Invito
Ho il piacere di invitarLa, venerdì 21 ottobre 2005, al convegno che
si terrà alle ore 16.00 nella Sala Eventi del Comune di Appignano in
occasione dell’apertura della terza edizione di “Leguminaria”.
La manifestazione, che si svolgerà nei due giorni successivi, è
una consuetudine che si sta consolidando negli anni e sulla quale il Comune
intende investire, nella convinzione dell’importanza del ruolo che tutt’ora
ricopre la tradizione artigiana e gastronomica nello sviluppo economico e
culturale del paese e di tutto il territorio maceratese. I piatti tipici a
base di legumi, infatti, vengono serviti e degustati nelle tradizionali ciotole
francescane che ancora oggi i maestri vasai appignanesi fabbricano artigianalmente,
secondo un’antichissima arte che caratterizza Appignano sin dall’epoca
Rinascimentale.
Grazie alla collaborazione della Provincia di Macerata e dell’Assessorato
all’Agricoltura della Regione Marche, sarà possibile avviare
una sperimentazione scientifica per l’individuazione, il recupero ed
il mantenimento in purezza degli ecotipi di fagiolo, cece e cicerchia originari
del comune di Appignano.
L’importanza delle tipicità e delle loro proprietà benefiche
è legata sia all’ecosostenibilità dello sviluppo agricolo
(quest’anno ad Appignano è stata conferita la Bandiera Verde
Agricoltura) che alle politiche agricole del nostro territorio, in quanto
appare essenziale un’attività promozionale dei nostri prodotti
che esca dai confini comunali e si coordini con quella delle altre eccellenze
agricole della provincia.
Questi i temi che verranno discussi nel corso del convegno, al termine del
quale verrà offerta una degustazione di piatti a base di legumi elaborati
dall’Associazione dei Cuochi di Marca.
Confidando nella Sua gradita presenza, invio cordiali saluti.
Il Sindaco di Appignano, Maurizio Raffaelli
Consultare l’allegato in .pdf
Cronaca e Attualità, 2005-10-04