Regione Marche in breve.

- Norme per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro, mercoledì 28 settembre, alle ore 10.30 , presso la sala all’ottavo piano di Palazzo Raffaello, è convocata una conferenza stampa.
le Marche, dopo la cosiddetta ‘Legge Biagi’, sono state la prima Regione italiana a dotarsi di una normativa organica in materia di Lavoro, approvando la legge regionale n. 2 del 2005 “ Norme per l’occupazione, la tutela e la qualità del lavoro”, diventata riferimento legislativo per altre Regioni. 
In quattro mesi di effettiva operatività dell’assessorato regionale al Lavoro (considerata la pausa elettorale e quella estiva) sono stati ora varati quattro provvedimenti amministrativi - apprendistato professionalizzante,  contratti di solidarietà,  autorizzazione di agenzie per i servizi di intermediazione per il lavoro e  progetto SIRM sulla responsabilità sociale di impresa - che consentiranno una massiccia attuazione della stessa legge nei suoi punti cardinali: sistema dei servizi all’impiego, politiche attive del lavoro, stabilità e qualità del lavoro, protezione sociale e sicurezza.
Per illustrare la portata di tali disposizioni, mercoledì 28 settembre, alle ore 10.30 , presso la sala all’ottavo piano di Palazzo Raffaello, è convocata una conferenza stampa alla quale parteciperà l’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli, il direttore dell’ARMAL, Fabio Montanini e i responsabili del progetto SIRM ( Sistema Impresa Responsabile Regione Marche).
Le quattro disposizioni potranno incidere tangibilmente sulla creazione e sul mantenimento dell’occupazione sul territorio regionale, confermando il ruolo propulsivo che le Marche hanno conquistato nel panorama italiano delle politiche del lavoro.
-Viabilità: comunicato stampa di Mario Cavallaro*.
Già nei primi anni Novanta, la Provincia di Macerata dichiarò unitariamente chiusa la contesa fra valli che aveva portato ad un rallentamento degli interventi sul territorio, affidando a gruppi di progettazione locali l’incarico di individuare quelle linee di sviluppo del sistema viario essenziali per lo sviluppo della provincia non meno del completamento della Val di Chienti. Allora, la mancanza di specifiche competenze e disponibilità finanziarie ed una certa innegabile indifferenza dell’Anas, dello Stato e della Regione impedì il raggiungimento di risultati concreti.
Ora che la Provincia pone di nuovo con forza il tema della viabilità della valle del Potenza, si tratta di ripartire da quelle intuizioni, in gran parte ancora valide, specialmente per quel che riguarda il gruppo di progettazione guidato dall’architetto Cristini, che aveva dalla Comunità Montana di San Severino anche l’incarico di predisporre il progetto del traforo del Cornello, collegato ad piano unitario di miglioramento della viabilità fino al casello mai realizzato al bivio Regina, e che occorre tutto intero riprendere. Non meno importante sarebbe, d’intesa con la Provincia di Ancona, il miglioramento della direttrice viaria Macerata-Osimo-Ancona, collegata intrinsecamente alla valle del Potenza. Tutte le direttrici progettuali a suo tempo indicate dalla Provincia meritano rinnovata attenzione, evitando però gli errori commessi con la Quadrilatero, costituita come società di scopo quando già esisteva l’Anas, che aveva oltre tutto nello specifico settore viario maggiore esperienza. Forse si pensava di snellire quelle procedure di evidenza pubblica che invece neppure la legge-obbiettivo consente di evitare, perché sono indicazioni cogenti anche in sede europea: non a caso, ad oggi, si sono prodotti alcuni progetti, spesso sovrapposti ad altri esistenti, ma nessun risultato pratico. Inoltre, l’opacità finanziaria del progetto della Quadrilatero, che prevede un concorso mai richiesto finora in Italia alla viabilità statale da parte degli Enti locali che sono rimasti estranei, come la stessa Regione, alla fase costitutiva della nuova società, è tuttora irrisolta anche nei tempi di erogazione dei finanziamenti, nonostante il più volte annunciato avvio delle procedure di appalto e dei relativi lavori. Eppure, non si può negare che l’intuizione della Quadrilatero abbia elementi di interesse e che occorre pensare anche per le nuove realizzazioni viarie che non sono più dell’Anas ad uno strumento partecipativo, democratico e trasparente, finanziariamente innovativo. Le nuove competenze consentono a Regione e Provincia di procedere speditamente nella individuazione degli obiettivi e di progettazione ma rendono incerta la fase realizzativa senza cospicui interventi dello Stato. Da un lato c’è già la buona proposta del rifinanziamento della legge sui piani di ricostruzione, che in parte può ricadere in un’opera di raccordo fra valli e negli snodi viari lungo la valle quando si intersecano le città; dall’altro vi è la necessità di un project financing a cui chiamare con entusiasmo la Regione, gli Enti locali e la comunità economica, finanziaria e bancaria, senza tentare di aggirare le norme ma anzi facendo della sostenibilità paesistica ed ambientale e dell’arricchimento del progetto con piste ciclabili e col risanamento fruibile dell’asta fluviale uno dei propri punti di forza.
*senatore Margherita
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-Anticipatari.
La Regione Marche ha risposto alla diffida che gli anticipatari avevano inviato all’ente tramite l’avv. Antonella Gamberoni. “La Giunta regionale – si legge nella nota inviata al legale – sta valutando le possibili soluzioni ai problemi da Lei posti”.
In allegato alla sintetica risposta la Regione ha inviato alcune tabelle che riassumono i dati finanziari relativi alle anticipazioni bancarie.
Sono 148 i proprietari di immobili danneggiati dal sisma che hanno fatto ricorso all’istituto previsto dalla delibera della giunta regionale n. 180 del 2000, per un totale di 11.209.618,55 euro anticipati dalle banche, pari a 21.460.881.491 di vecchie lire.
Gli istituti di credito che hanno aderito all’iniziativa sono: Banca delle Marche, Banca di Credito Cooperativo di Casavecchia, Banca Popolare di Ancona, Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana, Monte dei Paschi di Siena e Cassa di Risparmio di Foligno.
Da un esame più dettagliato delle tabelle inviate emerge che, contestualmente alla cessione del credito con le banche convenzionate, la Regione ha istituito un fondo rischi di euro 1.484.666,13 e un fondo di garanzia di euro 5.990.607,23 per un importo complessivo di euro 7.475.273,36, pari a circa il 67% delle somme anticipate ai proprietari.
La comunicazione e le cifre rese note dalla Regione, che per certi versi si commentano da sole, confermano ancora di più il proposito degli anticipatari di adire insieme le vie legale. Nel corso della riunione del nuovo comitato, che si è tenuta alla fine della scorsa settimana, l’avv. Gamberoni ha illustrato la strategia che attuerà fin da subito nella causa contro la Regione Marche.

Cronaca e Attualità, 2005-09-26