Regione Marche in breve.

- Assemblea degli anticipatari.
Una precisa linea giudiziaria da seguire, un legale a cui è stato conferito l’incarico e un nuovo comitato che coordinerà i lavori. Sono queste, in sintesi, le conclusioni dell’assemblea degli anticipatari che si è tenuta domenica mattina all’Hotel i Duchi di Camerino. La quasi totalità dei proprietari di immobili danneggiati dal sisma che hanno fatto ricorso all’istituto dell’anticipazione ha partecipato ad un appuntamento estremamente importante per definire la vicenda, anche alla luce del fatto che qualcuno ha già maturato i 60 mesi previsti dalla delibera della giunta regionale n. 180 del 2000.
L’avv. Antonella Gamberoni del foro di Camerino, che ha presentato un parere scritto così come stabilito nel corso della precedente riunione, ha ricevuto l’incarico dall’Assemblea di predisporre l’atto da presentare al giudice ordinario affinché faccia chiarezza, una volta per tutte, sulla cessione del credito che vede protagonisti Regione Marche, istituti di credito e anticipatari. L’assemblea, quindi, ha votato all’unanimità il nuovo comitato che è costituito da Luigi Travaglini di Castelraimondo (presidente), Giampiero Pigini di Ancona, Alessandro Strada di Fabriano, Paolo Paolucci di Jesi, Renato Bianchini di Bologna e Gilberto Andreoli di Roma.
Durante l’assemblea ci sono stati momenti di contrasto, come è possibile che ci siano quando si è di fronte a situazioni personali e patrimoniali differenti, e una vivace discussione soprattutto sul numero dei legali da coinvolgere, ma l’idea di adire le vie legali compatti è prevalsa su tutto. E’ fondamentale nel più breve tempo possibile ottenere dal giudice ordinario una sentenza che possa essere utilizzata da ciascun anticipatario se e quando qualcuno chiederà loro di restituire il contributo della ricostruzione.
Il parere dell’avv. Gamberoni e il verbale dell’assemblea saranno inseriti nel sito ufficiale www.anticipatari.marche.it, nell’area riservata agli anticipatari, mentre il comitato ha già fissato un incontro con l’avvocato nel prossimo fine settimana.

- Klezmer musica festival 2005: A come Srebrenica.
Sono passati 10 anni dalla prima edizione del Klezmer musica festival. Così come ne sono trascorsi 10 dalla strage di Srebrenica. Due anniversari, due eventi dalla rilevanza molto diversa che si legano insieme per celebrare un appuntamento “per la pace tra i popoli”, che, come anteprima, dà il via ai 5 giorni di concerti, mostre e spettacoli dell’edizione Klezmer di quest’anno. L’appuntamento è martedì alla Mole Vanvitelliana alle ore 21.30 con ingresso gratuito.
Lo spettacolo è “A come Srebrenica”, una sorta di orazione civile che ricorda le vittime e punta il dito sui carnefici: aggressori e aggrediti. E che dal suo debutto al Festival del Teatro e del Sacro di Arezzo nel 1998, conta più di 200 repliche. Fra cui un debutto nel 2001 nella sua versione spagnola al Festival di Madrid Sur, a Leon ed al Festival internazione di Sitges 2002, una rappresentazione nel 2002 al Festival Bascarsijske Noci di Sarajevo e quest’anno, in occasione del decennale del massacro, a Tuzla e a Srebrenica.
Lei è Roberta Biagiarelli, attrice e drammaturga di origine marchigiana, che sola sul palco per più di un’ora, diventa narratrice e protagonista di una storia dove la ragione di Stato e gli interessi di politica internazionale, hanno giocato a Risiko con la vita di decine di migliaia di persone.
“Intorno al 9 luglio 1995 – spiega Roberta Biagiarelli raccontando il suo spettacolo scritto insieme a Giovanna Giovannozzi e Simona Gonella - l’armata serbo bosniaca attacca la Zona Protetta di Srebrenica e il territorio circostante. L’offensiva si protrae fino all’11 luglio 1995, giorno in cui le unità serbo bosniache entrano a Srebrenica. Seguono stupri, mutilazioni, esecuzioni di civili, sepolture di vivi. Ma il massacro di 9.000 civili di quella metà di luglio è solo l’epilogo di una storia iniziata tre anni prima, una storia di assedio. Dicono: “chi è sopravvissuto a Srebrenica non può dire di avere sentimenti in corpo, e chi non l’ha conosciuta, non può dire di aver visto la guerra in Bosnia”.
Ed ancora “ci siamo chieste spesso, procedendo in questo lavoro, se non fosse un progetto fin troppo ambizioso voler riempire di senso parole come assedio o massacro, voler colmare la distanza tra l’una e l’altra parte del mare. La risposta non l’abbiamo ancora trovata. Oggi raccontare questa storia è sempre più difficile. Le parole rischiano di semplificare la complessità di ciò che è accaduto, di offendere il dolore di molti. E questo non è nelle nostre intenzioni. Semplicemente abbiamo tentato di dare una voce agli eventi, di infilare tra le tante cose dette e taciute, il nostro sguardo. Solo questo, e mai come ora ci siamo sentite tanto lontane dalla verità”.
Ma la vera apertura del Festival sarà mercoledì sera al teatro delle Muse (ore 21, ingresso simbolico di 5 euro), quando gli oltre 40 elementi dell’Orchestra filarmonica marchigiana si esibiranno in una “Ouverture à la klezmér” in prima esecuzione assoluta, scritta appositamente per l’occasione dal maestro Giovanni Seneca. L’Orchestra creerà poi uno stimolante intreccio musicale con i cinque solisti del gruppo “The world quintet” che possono considerarsi a tutti gli effetti i pionieri del “klezmer sinfonico”, sia dal punto di vista concertistico che discografico.
Le composizioni, tutte basate su materiale tradizionale e scritte in gran parte dal pianista del gruppo Olivier Truan, porteranno il pubblico a spasso per le culture musicali sia antiche che contemporanee: Spagna, Oriente, l’America del dixieland e dello jazz-swing. Ma anche improvvisazioni e assoli molto vicini all’avanguardia che metteranno in risalto le grandi doti strumentali dei solisti e creeranno atmosfere orchestrali piene di citazioni, ma dal sapore originale.
Per informazioni: 071-203045

- L'INTERVENTO DI SPACCA AL CONVEGNO DI CRACOVIA SULLA COOPERAZIONE TERRITORIALE PROMOSSO DAL COMITATO DELLE REGIONI D``EUROPA
'La Regione Marche vede nell'azione di cooperazione internazionale un'importante opportunita` anche per l'avvio di processi di sviluppo equi e sostenibili e, per la sua posizione geografica, e` naturalmente portata a concentrare l'attenzione nell'area dell'Adriatico.'

Lo ha affermato il presidente Gian Mario Spacca nella sua relazione al seminario di Cracovia promosso dal Comitato delle Regioni d'Europa sul tema della cooperazione territoriale aggiungendo che 'in futuro si dovra` pensare sempre piu` a un'Europa delle istituzioni territoriali le quali perseguendo le proprie specifiche esigenze e aree d'azione favoriranno l'integrazione tra istituzioni europee e comunita` locali.'

Il presidente Spacca ha poi espresso alcuni rilievi nei confronti della Commissione Europea che nel mese di aprile, nel corso di un seminario tenutosi a Bruxelles sul programma INTERREG, ha presentato una suddivisione delle aree di cooperazione transnazionale che prevede una divisione fra Nord e Sud dell'area CADSES (area adriatica e area sud est danubiana) e una unificazione delle aree MEDOC (Mediterraneo occidentale) e ARCHIMED (Sud Mediterraneo) . 'Tale proposta - ha detto Spacca - vanificherebbe, da una parte gli anni di collaborazione instaurata dai territori partecipanti al programma (in particolare Marche, Abruzzo e Molise) con le Regioni del Centro Nord Europa, e dall'altra penalizzerebbe pesantemente un territorio che per la consolidata tradizione economica, culturale e sociale ha relazioni con l'intero bacino del Mediterraneo.

Tali preoccupazioni si sono tradotte in alcune prese di posizione ufficiali, tra le quali quella dei Presidenti delle tre Regioni (Marche, Abruzzo e Molise) che hanno inviato alla Commissione europea una nota con la quale si evidenzia che la scelta adottata dalla stessa Commissione e` in forte contrasto con la ragione che sottintende la riforma degli spazi di cooperazione, ragione che non e` limitata a una esclusiva contingenza fisica/territoriale delle aree coinvolte, ma prende in considerazione sia il concetto di eleggibilita` geografica anche in aree di significativa importanza per le grandi rotte marittime, sia il concetto di congruita` territoriale.

'La presa di posizione di Marche, Abruzzo e Molise ' ha affermato Spacca ' chiede di mantenere inalterata l'attuale area di cooperazione CADSES e di rivedere e ampliare a favore delle altre regioni italiane l'area di cooperazione mediterranea, prevedendone l'ampliamento fino alla Regione Marche.'

Inoltre nelle proposte presentate dalla Commissione Europea era stato fissato, per le Regioni ammissibili ai finanziamenti per la cooperazione transfrontaliera, un limite di 150 Km per le frontiere marittime. Nella nota dei Presidenti delle tre Regioni viene chiesto di eliminare tale limite.

Spacca ha anche ricordato la collaborazione della Regione Marche verso i paesi dell'area balcanica, che ha avuto momenti di particolare importanza fin dagli anni novanta quando, insieme ad altre Regioni, si e' iniziato a sviluppare la comunita` dell'Adriatico Meridionale e Centrale.

Purtroppo, la crisi bellica che ha interessato la Ex Jugoslavia e gli avvenimenti del Kossovo, hanno provocato un arresto di questa collaborazione che e`` ripresa alla fine delle ostilita`` con la istituzione dell'Unita` di Crisi che ha provveduto a raccogliere ed a inviare aiuti umanitari per un totale di oltre 3.000 tonnellate. Successivamente si sono realizzate, negli anni 1997 ' 2000, in Bosnia-Erzegovina e in Albania molteplici iniziative di riabilitazione del tessuto economico-sociale individuando le esigenze prioritarie delle popolazioni attraverso una condivisione dei contenuti degli interventi con le autorita` locali.

Nell'ambito del programma INTERREG, che piu` di altri esprime il concetto di cooperazione, la Regione Marche ha avuto approvato il progetto SARA, 'Segretariato dell'Adriatico: verso una prossimita` adriatica'.

Tale organismo, inteso come strumento necessario per la costruzione dell'Euro Regione Adriatica, vuole essere il regista della progettualita` e sostenibilita` delle reti partenariali al fine di sviluppare un'ampia dinamica di internazionalizzazione del Sistema Adriatico.

Trattando, infine, il problema dei collegamenti viari Ovest-Est, il presidente Spacca ha affermato che 'l'attuale strategia economico-politica dell'Unione tende a bypassare sempre piu`` la regione adriatico-mediterranea aggravando la divisione di fatto dell``area comunitaria in due settori distinti, uno ad alta e l``altro a bassa densita`` di azione. La divisione nord-sud rischia di relegare nella marginalita' gran parte dell'area balcanica e di penalizzarla di fatto ad una extra territorialita`` rispetto all``Unione. Le Regioni italiane, preoccupate di questa prospettiva, si stanno fortemente impegnando per evitare una tale eventualita`.'
- CONTRATTO DI SERVIZIO REGIONE MARCHE-TRENITALIA : SPACCA E MARCOLINI A ROMA GIOVEDI' 22 SETTEMBRE
E' scaduto il Contratto di Servizio tra Trenitalia e la Regione Marche. Giovedi` 22 settembre, a Roma, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e l'assessore ai Trasporti Pietro Marcolini incontreranno l'ing. Massimo Genzer, responsabile della Direzione generale operativa passeggeri di Trenitalia s.p.a., per discutere una serie di punti e problemi da risolvere prima di poter procedere alla firma per il rinnovo del contratto di servizio.

Nelle Marche si e` verificato un consistente aumento dei trasportati, a cui non e` seguito un relativo impegno di Trenitalia per il miglioramento qualitativo del servizio. Soprattutto non c'e` stata la sostituzione del materiale rotabile, che risulta obsoleto , provocando continue e motivate proteste da parte dell'utenza, aggravatesi durante la recente stagione estiva, anche per un cattivo funzionamento dei sistemi interni quali l'aria condizionata, la mancanza di finestrini e tendine in alcuni modelli e problemi con l'apertura delle porte e una carente attivita` di pulizia; per non menzionare, poi, le vibrate proteste che giungono a causa della perdita delle coincidenze.

Tra gli argomenti in discussione sul tavolo del 22 settembre a Roma vi saranno anche quello del personale, poiche` anche quest'anno i turni delle ferie estive hanno comportato la soppressione di servizi e sostituzione con corse su autobus, alimentando il malcontento degli utenti e acuendo le difficolta` di gestione nel servizio; l'orario Ferroviario 2006, che generalmente veniva presentato agli Enti locali, Associazioni di consumatori e Organizzazioni Sindacali, per l'anno successivo e che quest'anno non e` stato ancora presentato ; il Regolamento per sanzioni: laddove si palesa un'evasione intenzionale, la Regione Marche, alla luce dei gravi disservizi esistenti, propone una sanzione minore rispetto a quella prospettata da Trenitalia; lavori di sistemazione della rete, come quelli interessanti la Galleria del Castellano o l'elettrificazione di alcuni tratti.

L'assessore Marcolini auspica che dalla riunione possa scaturire un risultato positivo per i futuri rapporti tra Regione e Trenitalia, per offrire all'utenza i migliori e piu` confortevoli servizi, che rendano ancora piu` numerosi gli utenti che si affidano al trasporto pubblico locale, contribuendo in tal modo anche alla lotta all'inquinamento e al decongestionamento delle nostre reti viarie.


Cronaca e Attualità, 2005-09-19