IttiTurismo.
Grottammare - FISH: villaggio di pescatori.
di M.Cristina Costanzo

Sento doveroso replicare agli articoli pubblicati o in via di pubblicazione  che riportano i messaggi dei Consiglieri di opposizione che oserei definire ancora una volta persecutori nei miei confronti.
I sigg. Consiglieri, che ringrazio per aver ben spiegato ai lettori in cosa consistono l’attività di pescaturismo e di ittiturismo, omettono ovviamente informazioni che completano il quadro di un’attività nuova per Grottammare e anche per l’intera Regione Marche.

La nostra città, grazie a quest’iniziativa, sta avendo un ulteriore risalto: alcune testate giornalistiche sia locali che nazionali (  Il Giornale, Repubblica,RAI 2, numerose riviste di pesca) hanno dato ampio spazio all’ ittiturismo intrapreso da Elvio Mazzagufo sottolineando che si svolge a Grottammare, cittadina accogliente e capace di esprimere la propria identità turistica, storica e culturale attraverso varie forme di espressione pubblica e privata.

Chi è salito in barca per una giornata da pescatore ha potuto immortalare il vecchio incasato dal mare facendo il bagno nelle acque cristalline premiate dalla Bandiera blu; ma anche chi  ha mangiato al FISH il pesce cotto da Elvio in maniera semplice come la tradizione marinara impone, ha riportato un ricordo ancora più intenso della nostra bella città apprezzandone maggiormente  l’ accoglienza e le proposte.
I complimenti  che riceviamo sono per l’originale attività , ma anche per tutta la città di Grottammare.
Cosa preoccupa i sigg. Consiglieri ?
No, “ FISH – Villaggio di pescatori” non è un ristorante; è l’attività a terra di chi esercita la pescaturismo, come Elvio Mazzagufo dal 1995. E’ la sintesi della passione che un pescatore ha per tutto ciò che riguarda il mare e ne vuole “contagiare” gli altri attraverso una formula che la legge per la valorizzazione delle risorse marine gli permette.E’ il luogo dove durante l’inverno la piccola sala potrà trasformarsi in aula e le scolaresche potranno imparare ad amare e rispettare il mare attraverso le “lezioni” appassionate di un pescatore che ha l’unico difetto di essere marito di un ViceSindaco.
Cosa turba i sigg.Consiglieri?
Che ancora una volta Grottammare, governata da un’Amministrazione di centro-sinistra, sia sulla bocca di tutti anche per questa iniziativa?
O che dovranno aspettare la fine del mio mandato amministrativo per andare all’ittiturismo  FISH senza essere accusati di incoerenza?
Allego per meglio precisare un articolo de " ilGiornale.it n. 193 del 14/08/2005"
Testo Articolo:
Le Marche scoprono l’ittiturismo.
Tutti conoscono l’agriturismo, pochi ittiturismo e pescaturismo, due modi intelligenti di conoscere e di mangiare il mare. Come scritto in www.ittiturismo.it, «il Pescaturismo consiste in un'attività integrativa alla pesca artigianale che offre la possibilità agli operatori nel settore di ospitare a bordo delle proprie imbarcazioni un certo numero di persone, diverse dall'equipaggio, per lo svolgimento di attività turistico-ricreative». Stessa fonte, «l’Ittiturismo consiste in un'attività di ricezione e ospitalità esercitata dai pescatori professionisti, attraverso l'utilizzo delle proprie abitazioni, adeguatamente ristrutturate o appositamente acquisite, e l'offerta di servizi di ristorazione e degustazione dei prodotti tipici delle marinerie italiane».

Un esempio che non ha ancora un mese di attività alle spalle, è a Grottammare in provincia di Ascoli Piceno grazie ai pescatori Elvio e Louis Mazzagufo, padre e figlio, che in direzione di San Benedetto hanno creato, dopo dieci anni di pescaturismo, il Fish, villaggio pescatori, 0735.631136. Si tratta di un micro-borgo di pescatori, casotti in vari colori, bianco, blu, legno, dove si vive la pesca in presa diretta. Due possibilità: uscita in mare e pranzo a 35 , solo pranzo ( o cena) a 25. Le cose funzionano così: alle 4 del mattino si prende il largo con barchini atti a pescare sogliole, panocchie e sciabole a tre miglia dalla costa ( per le seppie le nasse), con uscita più umana alle 8 per gli sgombri.

Nel primo caso, chi ritarda resta a terra perché bisogna ritirare le reti prima che faccia luce e i granchi si mangino il pescato. Quanto viene preso viene scritto su una lavagna e all’una cucinato, ma chi vuole può portarsi il suo pesce a casa. Ad esempio giovedì c’erano sgombri, alici ( prese con le lampare, un’altra realtà), sogliole, totani e sciabole.

Le alice sono state usate per un trito in bianco per condire le mezzemaniche, sogliole e sgombri preparati sulla griglia, mentre le sciabole sono state fatte andare all’acquapazza con vino, aceto e prezzemolo. Con le restanti alici, nonché totanetti, salvia e zucchine è stato improvvisato un fritto. Poi acqua, vino, caffè e papà Elvio a raccontare il mare che a chi arriva sulle coste marchigiane da Milano ( o, comunque, dalle città dell’interno) fa sempre molto effetto.
Cronaca e Attualità, 2005-09-05