Marche in breve.


- Anticipatari.
Gli anticipatari diffidano nuovamente la Regione Marche. Tale decisione era stata concordata nel corso dell’ultima assemblea che si è tenuta il 31 luglio a Castelraimondo.
“Come è emerso nell’incontro tenutosi a Camerino alla fine del mese di giugno – scrive l’avv. Antonella Gamberoni del foro di Camerino – la proposta di cui alla D.G.R. n. 724 del 13/6/2005 è da ritenersi inaccettabile in quanto, prevedendo la restituzione dell’intera somma in conto capitale, obbliga ogni singolo beneficiario all’integrale restituzione agli istituti di credito delle somme ricevute come anticipazione di un contributo concesso e ceduto. Gli interessati, se queste fossero state le condizioni, non avrebbero chiesto l’accesso al credito. Non pare lecito modificare le condizioni di un accordo dopo che detto accordo è stato concluso ed ha trovato sostanziale principio di attuazione”.
Gli anticipatari, infatti, ottennero la cessione del credito in base alla D.G.R. 180/2000. La mancata erogazione da parte dell’Amministrazione centrale dello Stato delle somme previste per il finanziamento della ricostruzione ha certamente messo in seria difficoltà la “normale” conclusione della ricostruzione nelle Marche, ma le conseguenze di tale imprevedibile evento non possono essere poste a carico unicamente dei beneficiari con danni gravissimi per gli stessi.
“L’adesione all’iniziativa – prosegue l’avvocato – è stata caldeggiata sia dalla Regione che dagli Istituti di Credito anche mediante pubblicità sulla stampa. Gli Istituti di credito, risulta anche su documenti, hanno a suo tempo sostenuto che l’unico onere per i beneficiari era l’assunzione del pagamento di una quota degli interessi. Ogni rischio di tale operazione lo ha assunto l’istituzione bancaria la quale, non a caso, sin dall’inizio è stata oggettivamente garantita per circa la metà dell’importo dell’operazione mediante il deposito delle somme di cui ai fondi di riserva, ai quali è previsto possa liberamente accedere. Si badi: si tratta di denaro liquido e direttamente disponibile. È giusto che tali somme oggi siano utilizzate anche per far fronte alle prime necessità in sostituzione dei beneficiari i cui contratti andranno a scadere nell’immediatezza”.
L’assemblea degli anticipatari, e per essa il comitato, tramite l’avvocato Gamberoni chiede che sia immediatamente revocata la D.G.R. n. 724/2005, che siano studiate soluzioni alternative da valutarsi con il contributo del comitato medesimo, che con urgenza la Regione tratti con le banche il congelamento dei contratti che scadranno da settembre 2005 alla fine dell’anno, in attesa che si definisca la questione, e che la Regione stabilisca con il carattere dell’immediatezza la priorità di finanziamento per gli anticipatari.
Intanto è già stata fissata la prossima assemblea per il giorno 18 settembre a Camerino, presso l’Hotel I Duchi, allo scopo di valutare le iniziative nel frattempo assunte dalla Regione e decidere se sia necessario intraprendere azione giudiziaria nelle sedi competenti.
-Amagliani fa chiarezza sull’impianto a biomasse di Orciano di Pesaro.
In riferimento alle notizie apparse recentemente sui quotidiani locali, concernenti il procedimento di iniziativa regionale per l’autorizzazione integrata ambientale alla ditta Waferzoo S. r. L. di Orciano di Pesaro, l’assessore all’Ambiente Marco Amagliani, precisa quanto segue:
“La Regione Marche è stata attenta al rispetto della procedura di Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) riguardo all’impianto a biomasse di Orciano.  In particolare, dopo la presentazione della domanda da parte della Waferzoo S.R.L di Orciano, in data 15 giugno 2004, la stessa ditta ha provveduto alla pubblicazione dell’annuncio su un quotidiano locale e non è pervenuta alcuna osservazione nei termini di legge; le conferenze di servizi si sono svolte regolarmente, sia in fase istruttoria che decisoria (con parere favorevole del Comune di Orciano e della Provincia di Pesaro). A seguito di tali adempimenti,  in data 29 novembre 2004, il Direttore del Dipartimento territorio e ambiente ha rilasciato l’autorizzazione integrata ambientale all’impianto esistente con proprio decreto n. 24/DIP4. L’autorizzazione prevede l’esercizio dell’impianto di trattamento e trasformazione destinati alla fabbricazione di prodotti alimentari a partire da materie prime vegetali, individuando un impianto di cogenerazione alimentato a biomasse, quale migliore tecnica disponibile.
Ai fini della trasparenza amministrativa, tale autorizzazione fin dal suo rilascio, quindi dal novembre 2004,  è stata inserita sul sito  dell’’assessorato all’ambiente: www.assessoratoambiente.regione.marche.it/ippc.
Ad oggi, la Regione Marche ha rilasciato oltre 30 autorizzazioni ad impianti appartenenti a diversi settori produttivi (gruppi Merloni, Edison, Fedrigoni, Silga, oltrechè lo stesso impianto della Waferzoo), cioè la cosiddetta ’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che tiene conto in  maniera integrata di tutte le matrici ambientali e dell’adozione delle BAT (Migliori tecniche disponibili), con interventi da effettuarsi entro il 30 ottobre 2007.
 In ogni caso, vorrei fin da ora assicurare la mia disponibilità ad incontrare,  a Settembre ad Orciano,  cittadini e soggetti interessati,  per parlare insieme di tutti gli aspetti che riguardano questa procedura e del percorso che l’ha caratterizzata.  
Del resto le Marche sono all’avanguardia in questo tipo di procedure e non è un caso che siano la  prima regione italiana ad attuare la direttiva europea 96/61CE, come non è un caso che siano state incaricate di rappresentare le regioni italiane presso la Commissione Europea, per l’applicazione di tali tecnologie innovative in campo ambientale.  Vorrei inoltre ricordare che in proprio sul tema della prevenzione e della riduzione integrata dell’inquinamento, le Marche hanno ricevuto un riconoscimento ufficiale alla recente edizione del “Forum PA- Regionando”, tra i migliori progetti innovativi della Pubblica Amministrazione.   
Secondo quanto stabilito dal decreto del Direttore del Dipartimento Territorio Ambiente le migliori tecniche disponibili  saranno applicate dalla ditta in previsione della costruzione e dell’esercizio della nuova caldaia alimentata a biomasse, in sostituzione dell’attuale caldaia a metano. In tale impianto, quindi, non sarà possibile utilizzare rifiuti di alcun genere, ma solo biomasse vergini, anche per le caratteristiche tecnologiche  e costruttive dell’ impianto stesso.
Inoltre, il gestore dell’impianto, prima di costruire ed esercitare tale attività, ha dovuto presentare una dettagliata documentazione come stabilito dell’art. 12 del decreto 387/2003 (autorizzazione energetica) e, pertanto, in data 13 giugno 2005 la ditta ha presentato la nuova documentazione, comprendente anche istanza per lo svolgimento della procedura di verifica di Valutazione Impatto Ambientale (VIA).
Vorrei inoltre precisare che la realizzazione dell’impianto a biomasse di Orciano è conforme sia alle previsioni del Piano Energetico Ambientale Regionale che a quelle del Piano Energetico Provinciale, oltre che al recente accordo siglato tra Regione e categorie interessate,  riguardante anche la filiera agricola delle biomasse.
Tale impianto, pertanto, sarà rispettoso delle migliori tecniche ambientali individuate dall’Unione Europea; verrà previsto un Piano di monitoraggio ed, in particolare, il controllo delle emissioni sarà monitorato 24 ore su 24. I dati registrati saranno  disponibili in internet,  in modo che i cittadini possano consultarli  in tempo reale. ”
Cronaca e Attualità, 2005-08-09