Tecnici per l’Ingegneria:
presto collegi e casse di previdenza unificate?
ROMA - Presto i Collegi dei geometri, dei periti industriali,
dei periti agrari e le rispettive Casse di previdenza e assistenza potrebbero
essere unificati nell’Ordine professionale dei tecnici laureati per
l’ingegneria. La proposta, avanzata e sollecitata dagli stessi Collegi
nazionali, è stata presentata in Parlamento dai senatori Mario Cavallaro
e Tino Bedin. Il disegno di legge delega predisposto dai parlamentari della
Margherita si compone di sei articoli ed è in linea con il processo
di unificazione degli Albi dei commercialisti e ragionieri di cui il senatore
Cavallaro si è recentemente occupato in Parlamento nel quadro della
riforma delle professioni. Si è ritenuto opportuno ricorrere allo strumento
della delega legislativa in considerazione della tecnicità della materia,
che richiede tempi adeguati per la predisposizione delle norme e della disciplina
di coordinamento. “L’unificazione dei tre Albi - spiegano Cavallaro
e Bedin - si rende sempre più necessaria per completare la riforma
dell’accesso alle professioni per le quali è previsto il superamento
dell’esame di Stato. Alla luce dei principi dell’ordinamento comunitario,
che prevedono la corrispondenza tra percorsi formativi e titoli professionali,
ed alla luce del progresso tecnico e dei relativi percorsi nell’acquisizione
delle conoscenze, appare sempre meno giustificato il mantenimento della distinzione
tra i tre Albi. Ci troviamo di fronte a professioni connesse e parallele,
sia sul piano formativo sia su quello delle competenze professionali, ma tenute
artificiosamente distinte. Si tratta di una anomalia da superare, mediante
la condivisione del progetto da parte dei rappresentanti delle categorie professionali
interessate”.
Disegno di legge “Delega al Governo per l’istituzione dell’Ordine
dei tecnici laureati per l’ingegneria e l’unificazione del Collegio
dei geometri, del Collegio dei periti industriali e dei periti industriali
laureati e del Collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati”.
Il provvedimento disciplina l’ordinamento, la costituzione del Consiglio
nazionale e dei Consigli locali, le classi di laurea per l’ammissione
all’esame di Stato, con norme transitorie per le cariche, in modo da
garantire un’equa rappresentanza.
Il nuovo Albo è composto da una decina di sezioni che spaziano dal
civile all’estimativo, dalle competenze informatiche, a quelle industriali-impiantistiche,
sino alla gestione delle aziende agrarie e alle biotecnologie. I laureati
triennali, a seconda dei percorsi “ridisegnati” dalle classi di
laurea, si inseriranno nelle differenti sezioni che contengono, a loro volta,
un ventaglio di specializzazioni. Queste non sono, in ogni caso, compartimenti
stagni. A seconda del profilo conseguito e delle competenze maturate dai laureati
triennali, lo stesso professionista potrà accedere a più specializzazioni
e, affrontando il relativo esame di Stato, anche a più sezioni. La
trasversalità delle specializzazioni riguarderà anche le tre
categorie ad esaurimento, che verranno collocate nelle nuove sezioni, essendo
però specificati anzianità di iscrizione, specializzazione e
Collegio di provenienza.
Alla base sta la volontà di intraprendere la via della qualificazione,
rendendo obbligatorio l’aggiornamento professionale e guardando continuamente
ai modelli europei. L’obiettivo è di poter rivendicare una serie
di competenze specifiche che definiscono l’ambito proprio di quei professionisti.
Mario Cavallaro e Tino Bedin.
Cronaca e attualità, 2005-07-16