tenete la schiena dritta:
a tutti i colleghi afflitti di scoliosi.

Cari colleghi,
al monito rivolto ai giornalisti dal nostro amato presidente Ciampi "tenete la schiena dritta", risponde il primario di ortopedia del famoso ospedale Rizzoli di Bologna: è un pò difficile Signor Presidente!, la patologia è cronica!, questi signori hanno dovuto sopportare, sulla propria schiena, per anni, il pesante fardello dei loro padroni; allo stato, siamo spiacenti non ci sono protesi capaci di raddrizzarle; c'è un solo rimedio, signor Presidente, la schiena,.. bisogna rompergliela!.
Ma il primario ha proprio ragione!, credeteci colleghi!, a me l'hanno rotta e...sono guarito!.
Perdonatemi, ma quando uno si piega resta un pò difficile alzare la testa e guardare in alto, proprio come è accaduto in questi ultimi giorni quando sono apparsi dei comunicati di un tal "Virgilio Caivano" che ridisegnava una RAI dei cittadini, ha finito ancora di più incurvare la schiena dei colleghi della "stampa pesante", mentre quelle dei colleghi dei "portali e testate leggere" sono rimaste "sane" ed "atletiche".
Consentitemi, proprio perché sono un figlio di quell'Italia minore, di coniare alcuni proverbi della mia terra: "dimmi a chi sei figlio e ti dirò a chi somigli"; "dimmi con vi vai e ti saprò dire cosa fai" ed infine, "caro compagno tu fatichi ed io magno".

Marco Feltri
Newsitalia


No alla Rai dei Leone, Pionati, Vespa, Marzullo o Biagi e Santoro

La mancata nomina del Presidente della RAI ha ormai raggiunti livelli da barzelletta tutta italiana che viene raccontata nei salotti della comunicazione mondiale. Ad un incontro promosso dal Coordinamento con imprenditori italoamericani per favorire la conoscenza dei piccoli comuni italiani ed eventuali iniziative economiche nel campo del turismo di qualità, a margine di una riflessione sulla comunicazione come strumento di promozione locale nel mondo globale, il Portavoce del Coordinamento nazionale dei piccoli comuni italiani, Virgilio Caivano, ha posto l´accento sulla vicende RAI e sulla necessità di avere un servizio pubblico di qualità e soprattutto attento alle risorse vere, ai nuovi talenti che con competenza e passione tentano di far veicolare una Italia non letta e non scritta per lungo tempo tenuta nascosta dal solito circuito della comunicazione. Vogliamo una Rai nuova ha detto con forza Virgilio Caivano, non siamo interessati ai Leone, Pionati, ai Vespa, ai Marzullo, tantomeno ai Biagi e Santoro. Quella è la RAI della clientela politica, della comunicazione intollerante e di parte. Noi vogliamo gente nuova, fresca, capace di ascoltare la voce che viene dal basso di una rinnovata passione civile e sociale. Il fatto che nei circuiti mondiali della comunicazione passiamo per la solita "italietta" ci offende e ci umilia perché ancora una volta la nostra classe politica non ha capito la portata reale del cambiamento epocale che abbiamo davanti a noi. La classe politica, ha rimarcato Virgilio Caivano, continua a ragionare secondo categorie ormai superate, letteralmente avvitata intorno a schemi e salotti vecchi e superati. La presentazione a Cannes dei palinsesti RAI è stato un vero inno al passato, alla memoria. Del resto non poteva essere diversamente visto che a governare segmenti importanti della RAI come RAI Cinema, Rai Fiction, solo per fare degli esempi, ci sono persone che non hanno mai realizzato un capolavoro cinematografico, una sola opera importante e sono lì con il solo merito di un cognome importante o di una tessera di partito. Il tempo della mediocrità è finito e con il mondo globale viene fuori prepotente la necessità di possedere competenza, arte, talento per affrontare e vincere la sfida universale della qualità. Per tutte queste ragioni ha concluso il Portavoce del Coordinamento dei piccoli comuni italiani, soddisfatto per il buon successo dell´iniziativa con gli amici italoamericani, chiediamo con forza ai cittadini di riappropriarsi del diritto di avere programmi di qualità e soprattutto di avere dirigenti che hanno ruoli di responsabilità per meriti acquisiti sul campo e non nei salotti o in qualche decrepita segreteria di partito.


Parlamentari inutili per la RAI: riprendiamoci il nostro diritto di scelta

Sulle colonne del Corriere della Sera, Piero Ostellino, mette a nudo una crudele realtà, da noi del Coordinamento Nazionale dei piccoli comuni italiani da tempo annunciata, "la classe politica sulla scelta del presidente della Rai sta dando uno spettacolo indecente". L´ottimo articolo di Ostellino rafforza la nostra convinzione di un bisogno concreto di una fortissima sensibilizzazione della pubblica opinione sul ruolo strategico della comunicazione e della Rai in maniera particolare. L´impossibilità accertata da parte dei rappresentati del popolo, i parlamentari, eletti in nostra rappresentanza di risolvere una questione delicata come la gestione corretta di una grande azienda pubblica come la Rai, obbliga tutti noi ad una nuova stagione di responsabilità ed impegno per liberare dal circuito salottiero dei soliti noti la comunicazione pubblica.
Il ritardo della politica e soprattutto la totale incapacità di leggere il segno dei tempi è ben rappresentato dall´articolo di Ostellino, "La sfida sulla tv pubblica e i candidati "bruciati" ci rallegra, perché sostanzialmente, legittima fino in fondo quando da noi affermato in queste settimane di sensibilizzazione nei piccoli comuni italiani sul bisogno di una buona comunicazione pubblica e soprattutto sulla necessità di una Rai del merito e non dell´appartenenza. Una Rai, che guarda alle sue redazioni regionali, all'emittenza locale, ai produttori minori come un serbatoio inesauribile di talenti e di giovani giornalisti in grado di rispondere alle nuove esigenze della famiglia e della società di questo millennio. Piero Ostellino mette in risalto il tema della competenza, un valore a noi tanto caro, al punto tale che abbiamo con forza rimarcato il bisogno di uscire fuori dal recinto dei nomi noti e guardare a quei talenti in giro per il Paese che hanno dimostrato con i fatti, con autentiche opere d´arte di conoscere fino in fondo l´arte della comunicazione, ma di avere un solo difetto, non appartenere al circolo buono e non avere la tessera di partito utile al momento. L´enorme dibattito che abbiamo scatenato sulla rete e le centinaia di mail che giungono al sito www.piccolicomuni.com sulla buona comunicazione e sulla vicenda Rai, sono il segnale formidabile di una pubblica opinione nazionale che, come insegna l´ultimo referendum, è chiaramente avviata sulla via dei valori e della qualità. In tutto questo Ostellino ha perfettamente ragione e noi vogliamo una Rai della qualità, dei valori e della libertà.
Roma,8 luglio 2005

Il Portavoce
Virgilio Caivano
press@piccolicomuni.com


Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni Italiani
www.piccolicomuni.com
virgiliocaivano@virgilio.it
Tel.3483722435 fax 0885654723
Corso Principe Umberto,52
ROCCHETTA SANT´ANTONIO (FG)

LA RAI E IL DEGRADO MORALE DELLE NUOVE GENERAZIONI

Il Portavoce del Coordinamento nazionale dei piccoli comuni impegnato in un tour nazionale di sensibilizzazione sulla buona comunicazione ha rimarcato la necessità che la pubblica opinione nazionale si mobiliti e chieda con forza una televisione pubblica amica della famiglia e dei buoni sentimenti. Nel suo intervento, il Portavoce del Coordinamento Virgilio Caivano ha rimarcato ancora una volta il fatto che "La classe politica italiana ha colpevolmente ritenuto la comunicazione pubblica un fattore secondario nella crescita della società, utile solo ai fini della lottizzazione partitica e della rendita di posizione. L´assenza del criterio meritocratico nella scelta del gruppo dirigente e dei giornalisti, ha sostenuto con forza Virgilio Caivano esplode oggi nella sua totale drammaticità con intere generazioni cresciute all´ombra di un messaggio mediatico falso e devastante. Alla Rai del consumismo, dei Yesman, dei costruttori del nulla, noi anteponiamo la Rai dei valori, della qualità, dei contenuti. La notizia pubblicata da un settimnale della provincia di Avellino "Tabloid" di una pratica di sesso orale collettivo che va in scena, in più comuni irpini, puntualmente alle prime luci della sera soprattutto nella villa comunale di un piccolo comune della provincia di Avellino, Montefalcione, ad opera di MINORENNI è solo l´ultimo esempio di una realtà sociale debole che subisce negativamente l´invasione del tubo catodico. I nostri ragazzi sono educati masmediologicamente da messaggi sbagliati e privi di valore etico e morale, dove sesso, droga e violenza sono all´ordine del giorno nei tanti programmi cosiddetti culturali come dimostrano ampiamente anche i film proposti in prima serata.. La vicenda triste di Montefalcione, assume una valenza particolare perché si tratta del paese natio e residenziale del Senatore Nicola Mancino, già Presidente del Senato e quindi coautore delle nomine dei vertici Rai in quegli anni. Una responsabilità politica delle classi dirigenti di ieri e di oggi notevole, visto il livello di degrado sociale raggiunto che merita una doverosa riflessione da parte della pubblica opinione nazionale. I nostri giovani continuano ad essere bombardati da una televisione pubblica frivola e senza contenuti, con una programmazione di basso livello, tutta lustrini e paiette, utile solo ai produttori vicini ai salotti buoni , che minano seriamente le fondamenta morali della nostra società. L´attuale Governo, unitamente al Parlamento ed alle forze politiche continuano a dividersi sulle poltrone, avvitati nella perversa logica dello schieramento e dell´appartenenza penalizzando sempre di più le competenze, i talenti e le passioni che il Paese possiede. Ancora una volta, torniamo a chiedere alla pubblica opinione nazionale di indignarsi e di reagire di fronte al totale sfacelo ed allo spettacolo indecente che questa classe dirigente offre e soprattutto alle opportunità di qualità e libertà che continua colpevolmente a negare ai giovani, ai cittadini europei del domani. La Rai è una questione del Paese non di pochi "eletti nell´Olimpo degli dei" ed è giunto il tempo di aprire una grande questione Rai nel Paese ed in ogni piazza dei nostri piccoli comuni.
Scanno,10 luglio 2005

News Press piccoli comuni
press@piccolicomuni.com

Dal settimanale Irpino "Tabloid" di sabato 09/07/05 prima pagina
Titolo: Irpinia, paesi a luce rosse: sesso spinto tra minorenni"


COMUNICATO STAMPA

Coordinamento Nazionale Piccoli Comuni Italiani
www.piccolicomuni.com
virgiliocaivano@virgilio.it
Tel.3483722435 fax 0885654723
Corso Principe Umberto,52
Rocchetta Sant´Antonio (Fg)

La Rai è ormai alla frutta intervengano i Sindaci dei Comuni in rappresentanza vera dei cittadini a far sentire la propria voce con delibere di protesta dei Consigli Comunali.

Il Portavoce del Coordinamento Nazionale dei piccoli comuni italiani Virgilio Caivano, impegnato nel tour nazionale di sensibilizzazione della pubblica opinione italiana sui temi della buona comunicazione e di una Rai dei cittadini e non delle nomenclature, a margine della riflessione tenutasi a Tortora con il Coordinamento calabrese dei piccoli comuni, alla notizia della rinuncia di Giulio Malgara all´indicazione per la presidenza Rai, ha cosi commentato: "La scelta di Giulio Malgara di rinunciare alla designazione alla presidenza Rai è l´ennesimo atto di questa autentica telenovela tutta italiana che offende ed umilia la nostra dignità di cittadini e qualifica sempre di più in senso negativo la nostra classe politica. Le dichiarazioni del Ministro della Comunicazione Landolfi, che afferma :- " Se maggioranza e opposizione trovassero un accordo, si potrebbe modificare la legge Gasparri sulle nomine del presidente della Rai, anche per decreto legge"-. Rappresentano per Virgilio Caivano "la dimostrazione plastica che non ci sono più dubbi, qui siamo alla frutta per la Rai ed al totale sfacelo del Governo e della maggioranza parlamentare sui temi della comunicazione pubblica". "Ancora più gravi ed offensive per il Portavoce del Coordinamento nazionale dei piccoli comuni le affermazioni del Ministro tese a giustificare lo strumento del decreto legge, infatti, dice Caivano, se il Ministro afferma che- "lo strumento del decreto legge si potrebbe adottare visto che esistono i requisiti di necessità e urgenza per un´azienda come la Rai che deve affrontare il passaggio dal segnale analogico a quello digitale, per cui la società deve essere nella piena condizione di agire"- "ci troviamo di fronte ad una dichiarazione gravissima dal punto di vista politico che non possiamo accettare come Coordinamento dei piccoli comuni, perché a portare l´Azienda Rai sull´orlo del precipizio è stato proprio il Governo e le scelte sbagliate della maggioranza parlamentare, con una legge inutile e sbagliata che oggi scarica sui cittadini italiani tutto il peso del fallimento. A questo punto le forze politiche di maggioranza e di minoranza hanno il preciso dovere di trovare una chiara intesa sulla qualità e sulla competenza indicando un nome condiviso dalla gente e non dagli apparati e soprattutto un nome che ha dimostrato con i fatti e cioè con l´approvazione popolare per il proprio operato nel campo della comunicazione e non suggerito dai dati Auditel che nulla hanno a che vedere con il Paese reale. A questo punto, che i Sindaci dei Comuni italiani alzino la voce a sostengo di una comunicazione pubblica dei cittadini veri e non virtuali dei sondaggi pilotati inviando note di protesta al Presidente del Consiglio vero punto di snodo del problema comunicazione nel nostro Paese ed al Presidente della Repubblica che pur non avendo poteri costituzionali in merito è il vero garante del nostro diritto di cittadini alla buona comunicazione dei valori, della qualità e della libertà"
Tortora, 12 luglio 2005

News Press piccoli comuni.

Cronaca e Attualità, 2005-07-18