Riqualificazione del Lungomare.
S. Benedetto T. - Filosofia di un Progetto.

In risposta agli attacchi subiti da parte di alcuni esponenti politici locali circa le scelte tecniche sui materiali utilizzati per il nuovo lungomare , a nome proprio e dei tecnici che hanno collaborato con il sottoscritto nella progettazione dell’intervento intendo chiarire alcuni aspetti che ritengo utili alla lettura e comprensione del progetto stesso .
L’intervento propone la riqualificazione del lungomare con riorganizzazione dei camminamenti e degli spazi di aggregazione esso prevede anche la creazione di giardini naturalistici in corrispondenza delle spiagge libere;
L’obbiettivo è di creare spazi vivi ed attivi per una molteplicità di persone, integrato nelle sue fibre funzionali ma sopratutto ai ritmi ed alle esigenze del cittadino con una forte matrice naturalistico-ambientale.
Le motivazioni di tale scelta, rispondono alla necessità di valorizzare la risorsa “lungomare” di straordinaria bellezza per l’impianto lineare continuo di affaccio al mare e la presenza di filari di palme che ne caratterizzano la forma, per farlo diventare un elemento capace di essere per la città ulteriore strumento per costruire rapporti di qualità con tutto il tessuto urbano, sia in funzione della riqualificazione delle attività turistiche, sia in rapporto a tutta l’organizzazione del territorio circostante.
Naturalmente nella scelta dei materiali si è tenuto conto degli indirizzi eco-compatibili e naturalistici del progetto in modo da far apparire tali tratte, veri e propri spazi naturali sul mare, ove sostare camminare ed ammirare il panorama, per le attività di relazione o per accedere alla spiaggia direttamente.
Per le pavimentazioni , cordoli e muri a secco sono stati pertanto presi in considerazioni soltanto materiali non lavorati , orientandosi su pietre a spacco con particolare attenzione a materie che richiamassero il colore della collina ed il calore della sabbia .
Un aspetto saliente del progetto è inoltre la realizzazione dei “giardini tematici” che per il primo intervento in corso di realizzazione si identificano nel : giardino delle rose , giardino arido, giardino umido , giardino delle palme , giardino della macchia mediterranea .
La soluzione , in termini progettuali , può tradursi in una attribuzione di un carattere didattico-culturale all’intervento , ma è stata anche una importante scelta progettuale in quanto ha liberato ampi tratti di fronte , in precedenza occupati dalle strutture prefabbricate degli ambulanti , per restituire alla città la vista della spiaggia e del mare ; essa consentirà inoltre l’accesso immediato con rampe degradanti dal lungomare alla spiaggia .
Premesso questo ci sembra riduttivo ricondurre il confronto su un intervento cosi complesso su di un solo aspetto , quello della “comodità” della pavimentazione , senza considerare e valutare l’insieme .
Una corretta valutazione dell’intervento da parte di chiunque non potrebbe inoltre in nessun modo prescindere dalla conoscenza delle soluzioni adottate da progettisti di fama mondiale nella progettazione di camminamenti piazze o passeggiate nelle più importanti città di mare d’Europa .
Se gli attuali detrattori del progetto avessero il buon senso di informarsi o ancora meglio visitare quelle realtà sarebbero sicuramente sorpresi dal coraggio e dalla varietà delle scelte adottate e soprattutto dalla spinta innovativa che tali scelte sempre producono elevando il livello estetico , culturale e di immagine dei luoghi.
( nella foto una piazza di Montecarlo con la stessa pavimentazione usata a S. Benedetto T.).

Arch. Farnush Davarpanah

Cronaca e Attualità, 2005-04-21