Rapporto Artigiancassa 2004
Ancona - Le imprese marchigiane prime in Italia per crediti chiesti e ottenuti


Dei 52.400 milioni di crediti concessi alle imprese artigiane italiane dal sistema bancario, 3.000 milioni sono stati destinati a imprese artigiane della Regione Marche. Questo è il principale dato che emerge dal “Rapporto sul credito e sulla ricchezza finanziaria delle imprese artigiane - 2004”, realizzato da Artigiancassa e giunto alla nona edizione.
Dallo studio, che analizza, a livello regionale e provinciale, i principali fenomeni che caratterizzano il credito al comparto artigiano, risultano inoltre altri importanti dati:
1 - al 31 dicembre 2003, gli impieghi in essere a favore delle imprese artigiane sono stimati a 52.400 milioni di euro, pari al 4,8% dell’intero credito bancario al sistema delle imprese. Questa quota sta a fronte di un peso economico dell’artigianato, che realizza il 14% del PIL, il 18% dell’export, 3,5 milioni di addetti).
2 - Dell’importo di 52.400 milioni di euro, 45.000 sono localizzati nelle Regioni del Centro-Nord che, quindi, assorbono quasi l’86% degli impieghi artigiani complessivi.
Peraltro, a livello regionale, risultano differenze significative in termini di incidenza del credito destinato alle imprese artigiane sul totale dei crediti bancari. Infatti, su base regionale, oltre 10 punti percentuali separano il Lazio (fanalino di coda con l’1%) dalle Marche (11,1%), che con Trentino Alto Adige (9,5%) e Umbria (8,8%) occupano le prime tre posizioni.
La percentuale delle Marche (11,1%) - ha sottolineato con soddisfazione il direttore regionale Artigiancassa Trentalancia - risulta ancora una volta la più alta fra le regioni italiane e più che doppia rispetto alla media nazionale (4,8%).
Su base provinciale, la percentuale finanziamenti artigiani/finanziamenti totali più alta si registra a Macerata (14,8%) e a Sondrio (13,3%). Tra le prime otto province in graduatoria, tre (Macerata, come detto, Ascoli Piceno e Pesaro e Urbino) sono delle Marche, le altre sono Nuoro, Asti, Verbania e Arezzo. Tra le ultime otto, al contrario, sono presenti ben sei tra le principali città italiane (Palermo, Torino, Trieste e Napoli, oltre a Milano e Roma, che chiudono la graduatoria rispettivamente con l’1,3% e lo 0,7%).
3 – Nell’evoluzione degli ultimi cinque anni, inoltre, l’incidenza degli impieghi artigiani sul totale degli impieghi bancari si è ridotta, passando dal 5,4% del 1999 al 4,8% del 2003.
4 – Relativamente alle diverse tipologie dimensionali delle imprese artigiane, l’ammontare degli impieghi bancari (52.400 milioni di euro) si distribuisce in modo differenziato: l’incidenza maggiore (49% del totale) riguarda le imprese con 6-19 addetti; le imprese fino a 5 addetti rappresentano il 46% e quelle con oltre 19 addetti il 5%.
5 - L’importo medio degli impieghi per singola impresa artigiana è di 36.300 euro, con una netta differenziazione tra Centro Nord (42.100 euro per impresa) e Mezzogiorno (19.700 euro). L’importo medio unitario più elevato si registra in Trentino Alto Adige (85.900 euro), quello più ridotto in Campania (12.600 euro).
Nelle Marche, l’importo medio unitario è pari a 59.100 euro, secondo solo a quello del Trentino.
6 - Su scala nazionale, il 51,1% dei finanziamenti bancari alle imprese artigiane è a breve termine, confermando una tendenza che ha sempre contraddistinto l’indebitamento delle imprese minori. A livello territoriale, nel Centro-Nord si registra un valore medio del 50,8% (si oscilla tra il 44,1% della Liguria e il 56,4% del Lazio); nel Mezzogiorno la media sale al 53,1%, con i massimi in Calabria (60,6%) e Basilicata (57,6%) e il minimo in Sardegna (47,2%).
Va comunque sottolineato che nell’andamento degli ultimi cinque anni, si riscontra un tendenziale aumento della quota a medio/lungo termine, che è passata dal 44% del 1999 al 48,9% del 2003.
Per quanto riguarda le Marche, la percentuale regionale di finanziamenti artigiani a breve è del 48,8% con gli estremi ad Ascoli Piceno (52,7%) e Macerata (47,1%).
7 - Sul totale del credito bancario destinato al settore artigiano, la quota agevolata ammonta a 3.660 milioni di euro, pari al 7% del totale degli impieghi artigiani. Nel Mezzogiorno questa quota sale al 12,6% a fronte del 6,1% del Centro-Nord. Le punte massime di agevolazione si registrano in Sardegna (38%) e Marche (11,6%), quelle minime in Trentino Alto Adige (1%), Toscana (3,3%) e Veneto (5,1%).
8 – La ricchezza finanziaria delle imprese artigiane è stimata in 65.000 milioni di euro. Su base territoriale, il 79,2% della ricchezza finanziaria artigiana è concentrata nel Centro-Nord. Non solo. Lombardia (22,2%), Veneto (10,8%), Emilia Romagna (10,4%) e Piemonte (8,2%) assorbono da soli oltre il 51% del totale nazionale.
Con 2.180 milioni di euro, le Marche rappresentano il 3,4% del totale nazionale.
La ripartizione della ricchezza artigiana per strumenti finanziari vede al primo posto gli strumenti assicurativi (32.950 milioni pari al 50,7% del totale), seguiti da depositi (21,7%), azioni/obbligazioni (11%), titoli di Stato (8%), fondi comuni (6,8%) e gestioni patrimoniali (1,8%).
La Regione Marche evidenzia, con soddisfazione, che con il contributo regionale sono stati attivati 129 milioni di euro di finanziamenti, che hanno creato ben 1.411 nuovi posti di lavoro, con un investimento di soli 4.600 euro di contributo per ogni nuovo posto.


Cronaca – lunedì 7 marzo 2005, ore 18.38