Riordino della Flotta Pubblica dell’Adriatico/Jonio. Ancona – intervento di Amagliani.
AMAGLIANI INTERVIENE SUL MINISTRO LUNARDI, SULLA COMMISSIONE PARLAMENTARE,
SU FEDARLINEA E SULLA TIRRENIA NAVIGAZIONE.
L’assessore ai trasporti Marco Amagliani, preoccupato per il futuro
delle linee commerciali in partenza dal porto di Ancona, è intervenuto
sul ministro Lunardi, sulla IX Commissione parlamentare, sul presidente della
Fedarlinea e sull’amministratore delegato di Tirrenia Navigazione.
“Il piano di riordino della flotta pubblica nel bacino dell’Adriatico/Jonio
– scrive Amagliani nella sua lettera - sta determinando una forte riduzione
della presenza italiana in quest’area.
La riformulazione del ”Nuovo piano industriale Tirrenia” del 2004
a nostro giudizio infatti non rispetta le direttive del piano di riordino
dello Stato prevedendo la chiusura della Società Adriatica che determina
il ritiro della flotta pubblica dal bacino Adriatico/Ionico con una evidente
penalizzazione del porto di Ancona.
Nel piano di ristrutturazione della flotta pubblica affidato alla Società
Tirrenia è chiara la mancanza di un progetto complessivo di risanamento
e di rilancio dell’attività che tenga in debito conto la situazione
della marineria adriatica e peraltro il disimpegno del Gruppo Finmare nei
nostri mari colpisce di fatto la sola città di Ancona e il suo porto
e di conseguenza l’economia marchigiana e delle regioni che utilizzano
lo scalo Dorico.
La IXa Commissione Parlamentare Trasporti, nell’esprimere il proprio
parere favorevole alla proposta di legge di strutturazione della flotta pubblica,
affermava in modo chiaro la necessità di garantire il mantenimento
di una funzione strategica della Società Adriatica di Navigazione,
unica compagnia di bandiera che opera nei mari Adriatico e Jonio e nei relativi
collegamenti internazionali, attraverso un piano di razionalizzazione e di
sviluppo della Società, che avrebbe dovuto modernizzare la flotta con
l’introduzione di traghetti veloci.
L’esigenza di procedere ad una riorganizzazione che coinvolga anche
i bacini Adriatico e Jonico è determinata anche dai dati sull’andamento
dei traffici, che documentano come in tali mari si registri un costante sviluppo
dei traffici marittimi e della portualità. Si registra inoltre un indubbio
interesse anche da parte dell’Unione Europea; l’area infatti assolve
una funzione strategica per le relazioni esterne della Comunità verso
la Croazia e verso la regione balcanica, per la sua centralità nel
Mediterraneo e per le comunicazioni con il Medio ed Estremo Oriente.
La migliorata situazione delle relazioni tra Israele e i Territori Palestinesi
potrà permettere di intensificare le rotte intercontinentali con l’Estremo
Oriente consentendo l’ingresso nel Mediterraneo di porta container di
quarta generazione
rivoluzionando i traffici che tuttora vengono fatti confluire nell’area
dei porti anseatici del Northen Range.
L’attuale riassetto delle attività marittime adottato dalla Tirrenia
in adriatico ha prodotto la chiusura della società operante da decenni
(Adriatica di Navigazione) e la creazione di una divisione sostitutiva nell’ambito
del Gruppo che ha proceduto alla chiusura di alcune linee passeggeri/merci
da Ancona per l’Albania ed il Montenegro, anche a seguito dell’inconcepibile
taglio alle sovvenzioni effettuate dal Suo Ministero.
Inoltre sono state cedute agli Agenti portuali navi ancora utili per i traffici
nel Mediterraneo e linee ormai consolidate con l’Albania ed il Montenegro
e sono state trasferite ad altre società del Gruppo, operanti nel Tirreno,
alcune navi adatte a gestire in economia i collegamenti con il Medio e Basso
Adriatico.
La flotta attualmente presente in Adriatico opera in uno stato di disorganizzazione
che produce disservizi alla clientela attraverso improvvise sospensioni di
alcuni collegamenti, ritardi nei lavori, trasferimenti e impiego altrove dei
mezzi.
Sono stato informato che anche il personale che operava per l’Adriatica
si è venuto a trovare in uno stato di grave disagio per la mancanza
di corrette relazioni sindacali, per il mancato rispetto delle chiamate, dei
periodi di imbarco e delle turnazioni nelle navi e, in generale, per il continuo
stato di conflittualità determinato dalla gestione della società
Tirrenia.”
“A nome della Regione Marche e della città di Ancona, - conclude
infine Amagliani - chiedo pertanto un preciso impegno affinchè venga
assicurato lo sviluppo dei collegamenti del Medio e Basso Adriatico con idonei
mezzi, venga garantita la funzione della marineria pubblica nel porto di Ancona
che, come noto, è il porto leader nel traffico traghetti dell’intero
bacino Adriatico/Jonio e vengano ripristinati gli interventi ministeriali
recentemente sospesi in modo da ristabilire i collegamenti da Ancona per l’Albania
ed il Montenegro con un programma di razionalizzazione e di ammodernamento
delle linee. La mia richiesta risponde all’obiettivo di garantire un
futuro certo per le linee commerciali in partenza da Ancona, anche nella previsione
dell’apertura delle “Autostrade del Mare” delle quali il
porto Dorico vuole essere un terminale importante.”
Cronaca e Attualità, 2005-02-16