Ricerca e Sviluppo della Competitività delle PMI: bando regionale con 9,26 milioni di euro disponibili.
Incontro per illustrare l’utilizzo dei 9,26 milioni di euro disponibili.
Nove milioni di euro per sviluppare la ricerca e la competitività delle
piccole e medie imprese (Pmi) marchigiane. È lo stanziamento che la
Regione ha destinato alla legge 598/94, di cui ha approvato le modalità
di attuazione. Presso la sede della Giunta regionale si è svolto un
incontro con le organizzazioni produttive che è servito a illustrare
i contenuti del bando e le opportunità concesse.
Beneficiarie del sostegno pubblico sono le Pmi, anche raggruppate in consorzi,
che realizzino progetti di ricerca industriale e di sviluppo della competitività,
di durata non superiore a diciotto mesi e con un costo compreso tra centomila
e un milione di euro. Sono ammesse alle agevolazioni tutte le spese riconoscibili
a livello europeo per la ricerca e lo sviluppo (personale, strumentazione,
servizi di consulenza…). Le imprese potranno inoltrare le domande solamente
dal 21 al 25 febbraio e per via telematica, attraverso il sito www.598ricerca.regionemarche.mcc.it
che sarà disponibile in tempo utile. Nei tre giorni successivi all’invio,
dovranno far pervenire (con raccomandata A/R) la richiesta di ammissione e
la documentazione correlata.
Lo stanziamento complessivo (9,26 milioni di euro) - rilevante per la tipologia
dell’investimento individuato - per una quota di 3,2 milioni di euro
viene riservato alle Pmi delle zone Obiettivo 2 e Phasing Out (cioè
quelle a regime transitorio, dopo l’allargamento della Ue), mentre la
restante quota di 6 milioni di euro è assegnata alle imprese di tutti
gli altri territori. Il 20 per cento delle risorse è destinato, prioritariamente,
alle Pmi del tessile, abbigliamento e calzature: settori che hanno registrato
difficoltà congiunturali e strutturali e che richiedono un’attenzione
particolare nell’ambito della politica industriale.
Gli incentivi concessi sono contributi in conto capitale, ai quali possono
aggiungersi quelli in conto interessi, se richiesti dalle aziende. Le agevolazioni,
infatti, consistono in erogazioni di contributi a fondo perduto, pari al 25%
del costo del progetto per lo sviluppo della competitività e al 50%
di quello per la ricerca industriale. In aggiunta, possono essere chiesti
anche contributi sugli interessi, coinvolgendo così il mondo bancario
nello stimolo alla ricerca e allo sviluppo delle Pmi.
“La competitività del sistema produttivo marchigiano –
ha sottolineato il vice presidente Gian Mario Spacca, a margine dell’incontro
- è sempre più strettamente collegata alla capacità di
sviluppare innovazione tecnologica. In questi anni la Regione ha sostenuto
gli imprenditori con convinzione, ritenendo l’innovazione la chiave
del successo per la singola impresa e lo strumento indispensabile per accrescere
la competitività dei sistemi produttivi locali. Le imprese necessitano
di innovazione e di ricerca per dare slancio alle esportazioni e mantenere
le quote di mercato conquistate in questi anni, soprattutto nelle fasi di
congiuntura economica internazionale non favorevole. Gli interventi regionali
hanno privilegiato l’integrazione tra la ricerca, sviluppata sul territorio,
e l’innovazione dei processi produttivi, stimolando la collaborazione
con le università marchigiane. Solo nel triennio 2000-2003 la Regione
ha concesso agevolazioni (sotto forma di bonus fiscali) per 23 milioni di
euro, che hanno attivato 410 milioni di investimenti nel settore della ricerca
e dello sviluppo delle Pmi”.
Cronaca e Attualità, 2005-02-10