Politiche di Sicurezza e di Educazione alla Legalità. Ancona – la relazione di D’Ambrosio.


“La Regione Marche – ha esordito D’Ambrosio - è ormai da alcuni anni concretamente impegnata nel contribuire, assieme al sistema regionale delle autonomie locali, al consolidamento delle migliori condizioni di sicurezza, di legalità e di civile convivenza nella nostra Regione. Questo impegno muove dalla convinzione che sul terreno della sicurezza sia necessario coinvolgere molteplici attori e attivare molteplici azioni. A partire, ovviamente da quelle (di prevenzione, di contrasto, di riparazione dei fenomeni della criminalità) proprie degli apparati dello stato centrale e delle sue articolazioni periferiche. Ma agendo anche sulle politiche regionali e locali volte a combattere e superare i fenomeni di inciviltà e disordine urbano diffuso; e a consolidare, agendo sul “sistema delle sicurezze”, il tessuto sociale coeso della nostra regione. In questo modo si delinea una politica di prevenzione integrata, di attenzione al miglioramento delle condizioni di sicurezza del territorio, che vede impegnati (non in concorrenza ma in costante ricerca delle sinergie e del coordinamento che salvaguardino competenze e funzioni di ciascuno) forze dell’ordine, polizie locali, amministrazioni pubbliche, categorie, associazioni, singoli cittadini.”
Passando ad esaminare lo stato della sicurezza nella regione Marche, D’Ambrosio ha commentato i dati, aggiornati all’anno 2003 ma ancora parziali e incompleti, che sono pervenuti alcuni giorni or sono dal Ministero dell’Interno.
“Purtroppo – ha sottolineato al riguardo - non siamo ancora in grado di disporre di quell’efficace sistema di rilevazione che è previsto dall’art. 3 del Protocollo firmato nell’ottobre 2003 e relativo al Sistema Informativo Comune da costruire presso la Prefettura di Ancona: efficace non solo per la tempestività maggiore con la quale potranno confluire i dati, ma anche e soprattutto per l’affinamento qualitativo (territoriale, tecnico, di analisi) che potrà consentire.
Tra gli aspetti messi in rilievo il consistente aumento dei delitti denunciati nell’anno 2003 rispetto all’anno precedente (oltre il 20%), pressoché totalmente ascrivibile all’impressionante aumento delle truffe denunciate. Il rilevante aumento delle rapine nelle Marche (si passa dalle 269 nel 2002 alle 315 nel 2003) che preoccupa soprattutto per il peso di quelle a danno di abitazioni e negozi (circa 2/3), a dimostrazione di una crescente aggressività delle bande criminali autrici di tale reato. Segnalato anche il dato relativo all’incremento degli incendi dolosi, molti dei quali avvenuti a danno di strutture produttive: il che fa ragionevolmente supporre un collegamento degli stessi con fatti estorsivi. Merita grande attenzione anche il fenomeno relativo al lavoro nero con sfruttamento di manodopera spesso clandestina, al quale va aggiunta la grande preoccupazione per la dolorosa problematica degli incidenti sul lavoro, sulla quale peraltro la Regione Marche è da alcuni anni impegnata ad intervenire con l’azione delle sue strutture in raccordo con l’INAIL, istituto con il quale è stato recentemente stipulato un Protocollo teso a migliorare i rapporti di collaborazione e di intervento coordinato. Resta infine alto l’allarme per i traffici criminali collegati al Porto di Ancona. D’Ambrosio ha poi sottolineato come a fronte di un aumento costante di reati nella nostra regione (si passa, su 100.000 ab., dai 2.542 reati del 1998 ai 3427 reati del 2003) il numero degli addetti delle forze di polizia non sia incrementato.
Analizzando l’attuazione del Protocollo sottoscritto nell’ottobre 2003 tra il Ministero dell’Interno e la Regione Marche, il Presidente della Giunta ha toccato gli aspetti relativi alla realizzazione del sistema informativo comune (S.I.C.), alla collaborazione tra le Sale Operative delle Forze di Polizia e dei Corpi di Polizia Locale (sono in corso di definizione gli accordi per l’avvio sperimentale della collaborazione con il Comune di Ancona) e all’aggiornamento professionale congiunto del personale ( il programma è stato avviato in modo consistente nel 2004).
Tra gli altri programmi e iniziative promossi nell’ambito della L.R. n. 11/2002 D’Ambrosio ha sottolineato i finanziamenti a favore delle piccole e medie imprese commerciali per l’installazione dei sistemi di sicurezza (sono disponibili 250 mila euro), la sperimentazione delle tecnologie avanzate per il contrasto del traffico delle droghe sintetiche (coinvolti i porti di Ancona, Patrasso e Valona con un programma finanziato dal programma AGIS dell’UE per 180 mila euro), il progetto relativo alla individuazione delle metodiche per la determinazione dell’età in soggetti adolescenti privi di documenti, con particolare riferimento alla popolazione extracomunitaria (si è in attesa di conferma del finanziamento UE di 280 mila euro) e, infine, la difesa del mare Adriatico (il progetto è inserito nel programma PIC Interreg IIIA).


Cronaca e Attualità, 2005-02-09