Dal bicchiere al vigneto: il vino si controlla su internet


E’ partita nelle Marche la campagna di informazione promossa Dall’IMT assieme a Federdoc e Ministero
Un sistema di rintracciabilità che dia al consumatore la possibilità di controllare su Internet l'origine, le caratteristiche e la "storia" del vino che va a mettere nel bicchiere. E' l'idea al centro della campagna di informazione “Controlliamo tutto, tranne con chi lo bevi”, che, secondo quanto rende noto Coldiretti Marche, nella nostra regione vede impegnato l’Istituto Marchigiano di Tutela, in collaborazione con Federdoc e Ministero delle Politiche Agricole. Le sette Doc e Docg amministrate dall’Imt (Colli Maceratesi, Esino, Lacrima di Morro d'Alba, Rosso Conero, Verdicchio dei Castelli di Jesi, Verdicchio di Matelica, Vernaccia di Serrapetrona) sono state addirittura utilizzate a livello nazionale come esempio di tracciabilità nazionale, assieme ad Asti e Moscato d’Asti e Colli Bolognesi. “L’obiettivo è non solo comunicare al consumatore che i vini a denominazione di origine sono oggi controllati in tutte le fasi di produzione, dal vigneto alla bottiglia – spiega il presidente dell’Imt, Doriano Marchetti –, ma anche dargli la possibilità di verificare direttamente tali informazioni semplicemente collegandosi ad Internet”. Insomma, un vero e proprio viaggio a ritroso dal bicchiere al vigneto, a garanzia della qualità e della sicurezza delle doc e docg made in Marche. “La trasparenza dei processi produttivi e l’indicazione dell’origine sono due armi vincenti per il Made in Italy – commenta il presidente di Coldiretti Marche, Giannalberto Luzi -, e questa iniziativa va nella direzione giusta, con l’augurio che tracciabilità e indicazione della materia prima possano presto essere messe a disposizione dei consumatori per tutti gli alimenti”. Ma come funziona il sistema? Basta collegarsi al sito www.imtdoc.com e inserire nell’apposita sezione le informazioni presenti sulla bottiglia, specificando il tipo di vino doc o docg, la capacità, il nome dell’azienda e il numero del lotto. Avviando la ricerca, sarà possibile risalire all’imbottigliatore, alla data di imbottigliamento, alla composizione chimico fisica del vino, alla certificazione del prodotto e addirittura al vigneto. “I produttori che credono nella propria Denominazione sanno cosa significa vedere la denominazione di origine che producono sottovalutata da prezzi stracciati e da giudizi mediocri per il semplice fatto che il prodotto imbottigliato ha subito trasformazioni in sordina – conclude Marchetti -. Ecco che, garantire una maggiore trasparenza di tutte queste operazioni non può che andare a vantaggio di tutti, soprattutto di quelli che ci lavorano e ci credono”. La campagna “Controlliamo tutto, tranne con chi lo bevi” vedrà anche una serie di iniziative su tutto il territorio nazionale, con giganteschi pannelli informativi e altre manifestazioni.


Cronaca – martedì 11 gennaio 2005, ore 12.52