Autostrada Viaggiante.
Ancona – fattibilità per il trasporto intermodale verso il Nord
Europa.
Presentato lo studio di fattibilità per il trasporto combinato per i rimorchi ed i semirimorchi da Ancona all'Europa del Nord.
42.000 TIR IN MENO SU STRADA E 9,3 MILIONI DI EURO DI BENEFICI AMBIENTALI L’ANNO.
Presentato ad Ancona dall’assessore regionale alle Politiche
Comunitarie, Cataldo Modesti, lo "Studio di fattibilità per il
trasporto combinato per i rimorchi ed i semirimorchi da Ancona all'Europa
del Nord". Il piano prevede il miglioramento dei trasporti europei in
termini di qualità, trasferendo quote di traffico del Porto di Ancona
al trasporto intermodale. Questo tipo di trasporto non prevede la manipolazione
della merce in quanto il container disposto sull’autocarro effettua
la parte iniziale/finale del viaggio su strada e la tratta restante per ferrovia
o per mare. L’intento dello studio è quello di ridurre l’inquinamento
ambientale e favorire il collegamento fra le regioni centrali dell’Unione
Europea e quelle insulari.
Presenti all’incontro, tra gli altri, il commissario dell’Authority
portuale di Ancona, Paolo Annibaldi, i rappresentanti della Provincia e della
Camera di Commercio di Ancona, delle Ferrovie, dei sindacati e delle associazioni
di categoria.
La posizione geografica dell’Italia ed in particolare del mar Adriatico
collocano il porto di Ancona al centro dei principali traffici provenienti
dall’area turco-greca e diretti (o provenienti) verso il Nord Europa
ed il sud est del Mediterraneo.
La tipologia di trasporto combinato è denominata “autostrada
viaggiante” quando l’autotreno viene spostato tramite idonei carri
ferroviari. Tale modalità di trasporto si distingue in accompagnato,
quando mezzo e autista salgono a bordo dei veicoli ferroviari e non accompagnato
quando i container viaggerebbero in alcune tratte non accompagnati dal TIR
e dall’autista.
Per verificare le ipotesi di fattibilità del sistema di trasporto intermodale
rispetto al “tutto-strada”, sono state in primo luogo individuate
le convenienze economico-sociali in relazione alla domanda potenzialmente
attraibile dal nuovo servizio. In questo contesto è stata effettuata
un’indagine sulle merci transitanti nell'area portuale dorica attraverso
1300 interviste agli autotrasportatori ed eseguite nel periodo dicembre 2003
– gennaio 2004, giugno-luglio 2004. Circa 710 TIR al giorno transitano
mediamente il porto anconetano e nell’anno 2003 sono state movimentate
9,5 tonnellate di merci.
Dall’elaborazione e dall’analisi dei dati raccolti è emerso
che il Porto di Ancona assolve ad una importante funzione di transito di TIR
provenienti/destinati in Grecia, in Turchia, in Albania nell’area del
Nord-Europa (Germania, Olanda) e dell’Europa Occidentale (Francia e
Spagna). La ricerca ha inoltre rilevato che il costo per trasportare merci
da Patrasso a Monaco su “tutto-strada” è di 2.456 euro,
attraverso autostrada viaggiante accompagnata è di 2.999 euro mentre
con autostrada viaggiante non accompagnata è di 2.067 euro.
I risultati complessivi dell’indagine indicano che potenzialmente esiste
un segmento di flussi suscettibili di cambiamento modale con il trasferimento
di quote di traffico al sistema di autostrada viaggiante. Sfruttando questa
ipotesi e considerando un grado di riempimento dei treni pari all’80%,
si stima che circa 42.000 tir in meno viaggerebbero sulla strada producendo
benefici ambientali pari a 9,3 milioni all’anno.
“Lo studio - ha precisato Modesti nel chiudere i lavori del convegno
- è molto interessante per la stima delle potenzialità di sviluppo
dell’intermodalità e anche perché permette di conoscere
il reale movimento dei mezzi pesanti e delle merci. E’ la base per iniziare
a elaborare progetti operativi attraverso la collaborazione di tutti gli Enti
interessati a questo tipo di trasporto, compresi i Paesi transadriatici come
la Grecia.”
“E’indispensabile –– ha proseguito l’Assessore
- orientare la politica dei trasporti verso una logica di sistema e che la
stessa si sviluppi per rendere un servizio alle imprese, contribuendo a ridurre
gli svantaggi connessi alla posizione periferica di alcune aree della nostra
Penisola e alla riduzione dei costi. Punto cardine è lo sviluppo della
intermodalità, intesa come funzionamento integrato ed ottimale della
diversa modalità di trasporto (strada, ferrovia, navigazione fluvio-marittima
e marittima, navigazione aerea) su una rete di trasporti europea già
di gran parte disegnata ed in via di attuazione e una sapiente applicazione
degli strumenti della logistica.”
“Le strutture intermodali – ha concluso Modesti - perseguono tre
principali obiettivi: ridurre il peso del trasporto su strada, riordinare
la presa in consegna e distribuzione delle merci in partenza e in arrivo,
fornire i diversi tipi di servizio logistico a produttori e trasportatori.”
Cronaca e Attualità, 2004-12-17