Trasporto Pubblico Locale. Ancona - firmati i contratti di servizio.
Amagliani. “La legislatura chiude con uno dei punti più qualificanti
indicati”
La Giunta regionale ha siglato i contratti di servizio con le aziende di trasporto
pubblico locale. Una procedura che ha impegnato l’esecutivo negli ultimi
mesi e che si è conclusa nei giorni scorsi. Sono cinque le società
consortili e una cinquantina le aziende interessate (pubbliche e private),
che riceveranno dalla Regione complessivamente 58 milioni di euro, per garantire
oltre 42 milioni di chilometri di percorrenza con i 1.260 autobus utilizzati.
I contratti firmati consentiranno lo svolgimento dei servizi fino a giugno
2005. Poi le competenze amministrative passeranno alla Province, come previsto
dalla legge regionale 22/04.
Il punto sulla situazione è stato effettuato oggi, nel corso di una
conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche i rappresentanti delle
aziende di trasporto interessate.
“I contratti sottoscritti – ha affermato l’assessore regionale
ai Trasporti, Marco Amagliani – hanno un valore transitorio (luglio
2004 – giugno 2005), perché il servizio sarà trasferito
alle Province, che dovranno assegnarlo definitivamente per i successivi sei
anni. Delle tre possibilità di conferimento offerte dalla normativa
nazionale (gara, società a capitale misto, gestione diretta), abbiamo
dato alle Province un’indicazione politica chiara, che è quella
dell’affidamento a società a capitale misto pubblico e privato.
Inoltre, con i contratti firmati abbiamo restituito un 2 per cento delle risorse
precedentemente tolte e, per la prima volta, è stato riconosciuto il
tasso d’inflazione programmato. Scelte che testimoniano l’attenzione
particolare di questa amministrazione regionale verso il trasporto pubblico
locale, al quale vengono assegnate le risorse necessarie per offrire un servizio
migliore. Il potenziamento del trasporto pubblico, infatti, significa un utilizzo
minore del mezzo privato e meno inquinanti nelle città. Questa legislatura
si chiude con la definizione di uno dei punti più qualificanti del
programma di governo”.
Secondo Maurizio Mazzoli (Adriabus Pesaro Urbino), si è concluso “un
accordo difficile” e le aziende si ritengono soddisfatte, “anche
se le richieste erano maggiori. In particolare per quanto riguarda l’Irap,
che manda in deficit i bilanci aziendali”, incidendo mediamente attorno
ai 500 mila euro annui.
Anche per Lorenzo Fiorelli (Anav) “i costi sono cresciuti in maniera
esponenziale. L’Irap pesa un dodicesimo rispetto ai ricavi e il trasporto
pubblico è un servizio particolare, con ripercussioni sociali, che
richiede un risconoscimento specifico in termini economici”.
Con la firma del contratto, “la Regione Marche – ha sottolineato
Marcello Pesaresi (Conerobus) – ha capito che il settore era giunto
a un punto di non ritorno”, ma le risorse in più riconosciute
non chiudono “tutte le falle presenti nel sistema. Vanno presi ulteriori
provvedimenti di carattere strutturale. Bisogna tuttavia riconoscere che la
Regione Marche segnala l’indice più alto di copertura per l’acquisto
di autobus a trazione alternativa, coprendo il 75 per cento della spesa”.
Dei 58 milioni euro assegnati al trasporto pubblico locale, oltre 40 milioni
finanziano i “corrispettivi” dei collegamenti extraurbani (31
milioni e 556 mila chilometri). L’incidenza media è di 1,15 euro
per chilometro extraurbano e di 1,40 euro per chilometro urbano. La provincia
di Pesaro assorbe più corrispettivi per il servizio extraurbano (10
milioni e 994 mila euro), mentre quella di Ancona per l’urbano (9 milioni
di euro).
Cronaca e Attualità, 2004-12-07