Ricerca & Trasferimento Tecnologico.
Ancona – convegno alla Facoltà di Ingegneria.

Il Vicepresidente Spacca:”gioco di squadra nel territorio per costruire nuovi poli integrati di eccellenza per la ricerca e l’innovazione. Elevare al 3% le spese di ricerca e sviluppo delle Marche; attrarre nuovi talenti e investimenti di ricerca nella regione”.
“La ricerca applicata, il trasferimento tecnologico e l’innovazione costituiscono i motori di sviluppo dell’occupazione di qualità e della competitività, soprattutto in una regione come le Marche fortemente specializzata nelle produzioni del made in Italy’”: lo ha detto il Vicepresidente della Regione Gian Mario Spacca aprendo i lavori del Convegno “Ricerca&trasferimento tecnologico” organizzato oggi dalla Regione presso la Facoltà di Ingegneria di Ancona.
“Dobbiamo fare più ricerca - ha spiegato Spacca - ma soprattutto è necessario trasformare le azioni di ricerca in applicazioni utilizzabili concretamente soprattutto dalle piccole imprese, dai distretti, e dall’intera comunità regionale.”
Come fare? Per Spacca è indispensabile un autentico salto di prospettiva: “dobbiamo rafforzare un sistema diffuso di poli di eccellenza nelle attività di ricerca e innovazione, puntando su reti territoriali capaci di integrare le migliori esperienze pubbliche e private nei processi di trasferimento tecnologico.
La conoscenza e l’innovazione si diffondono concretamente con la ricerca quando un intero sistema territoriale è capace di fare “gioco di squadra”: tra imprese, università, istituzioni, centri di ricerca, strutture finanziare. Ciò vale anche e soprattutto per le Marche.”
Spacca si pone altri due traguardi per il prossimo futuro: “dobbiamo elevare la quota di spesa in ricerca e sviluppo fino al 3% del pil regionale, in coerenza con gli obiettivi europei di Lisbona, per sostenere la crescita di una autentica società regionale della conoscenza. Ma è anche necessario attrarre nuovi talenti, cervelli e investimenti in strutture di ricerca nelle Marche, affinché l’apertura internazionale della nostra comunità non riguardi solo le produzioni ma anche le persone, le informazioni e le conoscenze.”
Molteplici le linee operative di intervento da privilegiare secondo Spacca: “sviluppo di collaborazioni progettuali di eccellenza; orientamento della ricerca alle esigenze dei territori e dei singoli sistemi locali; promozione internazionale delle opportunità di ricerca e investimento nelle Marche; integrazione delle risorse pubbliche regionali, nazionali ed europee; coinvolgimento del sistema del credito nel finanziamento dell’innovazione territoriale; raggiungimento nelle iniziative di dimensioni critiche adeguate; selezione di applicazioni ed innovazioni utilizzabili nelle concrete realtà produttive e sociali.”
“Naturalmente - prosegue Spacca - rimane prioritaria anche l’incentivazione diretta alle attività aziendali di ricerca e innovazione, particolarmente utile per le piccole imprese che hanno bisogno di un sostegno pubblico per sviluppare queste funzioni strategiche per la propria capacità competitiva.
E’ sempre per tale finalità che il Governo regionale ha anche previsto l’utilizzo della leva fiscale per sostenere gli investimenti innovativi delle piccole imprese.”

-Alcune azioni della Regione nel biennio 2002-2003 a favore delle attività di ricerca, innovazione e qualità nelle Marche.

Delibere Cipe 36/2000 e 17/2003: 55 progetti di ricerca applicata.

Azioni innovative: Osservatorio regionale sull’innovazione; progetti di innovazione distrettuale.


Legge 140/97, legge 598/94, L.R. 13/2000 e 14/2000, Obiettivo 2 (innovazione): 6000 piccole imprese agevolate, 1000 milioni di euro di investimenti attivati.

Laboratori di qualità: 11000 prove di qualità all’anno, 1000 piccole imprese coinvolte.

Comitati di Distretto: 50 progetti di ricerca e innovazione distrettuale


-LO SVILUPPO DEI DISTRETTI INDUSTRIALI DELLE MARCHE
Dopo l’intervento del vice presidente della Giunta regionale Gian Mario Spacca, che ha aperto il convegno sull’innovazione tecnologica e società dell’informazione all’aula magna dell’Università Politecnica delle Marche, sono stati sviluppati gli interventi programmati:Valeria Cenacchi, in rappresentanza della direzione generale della politica regionale della Commissione Europea, Pietro Marcolini, dirigente generale del dipartimento programmazione e bilancio della Regione Marche, Lucio Forastieri, dirigente del servizio regionale informatica, Paola Bichisecchi, dirigente del servizio regionale industria e artigianato, Paolo Pasquini, dirigente servizio regionale trasporti e Antonio Minetti, dirigente autorità ambientale regionale.
Le conclusioni sono state tratte dall’assessore regionale Luciano Agostini.
Le relazioni hanno sottolineato che la crescita e lo sviluppo competitivo di un sistema economico sono l’effetto della capacità di creare e valorizzare la conoscenza e le potenzialità innovative da parte di tutti i soggetti che lo compongono. La regione Marche si trova attualmente in una situazione complessa, tipica delle fasi di transizione. La struttura produttiva, caratterizzata da imprese di piccole dimensioni, specializzate in settori tradizionali, è alla ricerca di una nuova identità. Questa la si può trovare attraverso le imprese capaci di apprendimento, creatività, ricerca e innovazione, che attivino un cambiamento tecnologico e una trasformazione strutturale.
E’ necessario promuovere all’orizzonte del 2010 – ha affermato Cenacchi – un’economia basata sulla conoscenza competitiva e sostenibile, che consenta la creazione di una maggiore e più qualificata occupazione e una più grande coesione sociale. Le azioni innovative 2000-2006, finanziate con i fondi strutturali (FESR), si sono concentrate su tre assi prioritari strategici: innovazione tecnologica, società dell’informazione e sviluppo sostenibile. Su 156 progetti ammissibili, 139 sono stati finanziati dalla Commissione Europea. Le azioni innovative, nonostante abbiano avuto una funzione dimostrativa importante, non saranno mantenute nel prossimo periodo di programmazione dei fondi strutturali.”
“L’osservatorio regionale sull’innovazione e il trasferimento tecnologico – ha sottolineato Marcolini – è finalizzato alla realizzazione di un confronto tra domanda e offerta di tecnologia e allo sviluppo di progetti congiunti di ricerca sull’innovazione. Tale strumento è indirizzato ad un maggiore coinvolgimento delle università marchigiane visto che queste giocano un ruolo di interfaccia con il fabbisogno delle imprese in termini di ricerca scientifica. Bisogna puntare sull’alta formazione universitaria ed è per questi motivi che la Regione Marche negli anni 2002-2003 ha investito sulle università 6 milioni di euro.”
“In particolare - ha evidenziato Forastieri – gli investimenti in tecnologie digitali sono in grado di realizzare incrementi della produttività dei sistemi economici. Queste tecnologie possono fornire grandi contributi di efficienza e di produttività solo se viene sfruttato fino in fondo il valore di innovazione e trasformazione.”
“Il programma regionale azioni innovative – ha precisato Minetti - ha come obiettivo generale l’incremento della competitività attraverso la realizzazione di esperienze pilota finalizzate alla diffusione di sistemi di gestione di qualità integrati in ambiti produttivi omogenei o distretti. L’attivazione di tale programma nell’ambito produttivo meccanico di Fabriano e Jesi è stata svolta in modo da evidenziare gli aspetti ambientali legati alla specifica tipologia produttiva e alle criticità ambientali pregresse.”
Pasquini ha illustrato i sistemi innovativi nella logistica distrettuale mentre la Bichisecchi ha fatto una panoramica sulla certificazione di qualità dei prodotti nelle piccole e medie imprese

-LE CONCLUSIONI DELL’ASSESSORE LUCIANO AGOSTINI
“Il Programma regionale di Azioni Innovative si è posto l’obiettivo di sostenere ed accelerare il processo di sviluppo del tessuto socio-economico marchigiano, secondo un approccio che mira a valorizzare misure sperimentali in grado di promuovere una diffusa ‘innovazione di sistema’. Possiamo esprimere un giudizio decisamente positivo per quanto riguarda questa specifica azione comunitaria. La limitatezza della dotazione finanziaria del programma non può determinare automaticamente cambiamenti decisivi per la nostra economia, tuttavia, lo stesso, potrà costituire un seme, che inserendosi in un terreno fertile, produrrà un effetto moltiplicatore. Le pur limitate risorse delle ‘Azioni Innovative’ hanno stimolato esperienze avanzate delle nostre piccole e medie imprese. Guardiamo con occhio attento ai fattori di riequilibrio fra la costa e i territori interni, per far crescere anche in questo ambito le innovazioni nelle piccole e medie imprese, volano di crescita qualitativa dell’economia locale.
Entro il 15 maggio 2005 la Regione Marche intende presentare un secondo programma, che riprenderà uno dei temi strategici stabiliti dalla commissione: l’identità regionale e lo sviluppo duraturo. La Regione si avvarrà, come per il precedente programma, del supporto di un partenariato regionale ampio e diffuso.”

Cronaca e Attualità, 2004-11-26