Incontri di Paesaggi. Abbadia di Fiastra - concluso il seminario internazionale.


IN EUROPA LA PIANIFICAZIONE TERRITORIALE E’ DEBOLE E CONFUSA..
Si è concluso il seminario internazionale sull’organizzazione territoriale, la pianificazione e la valorizzazione del paesaggio svoltosi ad Abbadia di Fiastra. Interessante il confronto tra gli studiosi e i rappresentanti delle regioni europee partecipanti al convegno.
”La pianificazione del territorio – ha affermato – Florencio Zoido Naranjo dell’Università di Siviglia - è un’attività che ha grandi problemi, non solo in Spagna ma in tutta l’Europa, perché l’attività di programmazione è debole e confusa. La conoscenza delle diversità di paesaggio dei vari stati europei può agevolare la coesione tra gli stessi. L’azione politica delle Regioni e degli Enti locali è importantissima ai fini della partecipazione dei cittadini ai programmi che definiscono criteri e obiettivi per la qualità del paesaggio.”
Per Dora Drexler dell’Università Corvinus di Budapest tra i problemi ancora aperti, il principale è quello della ricerca di concrete modalità d’integrazione tra i diversi strumenti di conoscenza dei paesaggi, necessari per definire le azioni di trasformazione del territorio.
”La Slovenia – ha sottolineato invece Jelka Hudoklin del Ministero sloveno della Pianificazione ambientale, territoriale e dell’energia – si è impegnata a fondo per integrare il paesaggio e le sue componenti, attraverso i piani regolatori e i progetti esecutivi, coinvolgendo sia il livello nazionale che quello locale”.
La discussione ha messo in rilievo che il territorio italiano e quello di molti paesi europei e dell’Europa orientale hanno vissuto, negli ultimi cinquant’anni, un cambiamento sostanziale nei modi di usare, trasformare e vivere i luoghi. L’ecologia, i segni della storia, le necessità del vivere odierno non possono più convivere semplicemente affiancandosi man mano che si passa da un luogo ad un altro (dalle aree protette a quelle caratterizzate dalla diffusione urbana), ma debbono trovare nuove forme e soluzioni progettuali condivise attraverso innovative modalità di utilizzo degli spazi.
Il territorio, inoltre, ha vissuto trasformazioni dettate dall’oggettiva, imperante supremazia della città che ha determinato la dispersione urbana, l’irrigidimento del corso dei fiumi, l’uso massiccio del cemento nelle opere di difesa del suolo, il confinamento della protezione della natura in aree circoscritte e la concezione degli spazi aperti come aree di possibile edificazione.
Dal seminario è emersa l’esigenza, dato lo stretto legame esistente tra lo sviluppo della città e il paesaggio, che i vari livelli di governo del territorio interagiscano tra loro lavorando in rete.
Le “buone pratiche”, ovvero le azioni dei soggetti che introducono positive trasformazioni, riguardano soprattutto i territori a media e bassa urbanizzazione. Esempi significativi sono le realizzazioni relative alla produzione di energia rinnovabile raggiunte come punto d’incontro tra società costruttrici, popolazioni locali e ricerca progettuale. Da citare la centrale eolica di Muddelgrunden a Copenaghen, quella geotermica di Bagnore sull’Amiata e la ristrutturazione della centrale termoelettrica di Porto Corsini a Ravenna.
Le conclusioni del seminario sono state tratte dall’assessore Cataldo Modesti. “Bisogna porre molta attenzione – ha sottolineato - alle trasformazioni quotidiane dei paesaggi che hanno investito, anche se in misura diversa, tutti i territori dei paesi partecipanti al progetto. Per quanto riguarda più direttamente le Marche va dedicata una particolare attenzione alle aree vallive e costiere, come luoghi per sperimentare nuove politiche in grado di migliorare la qualità dell’abitare . I risultati scaturiti dall’approfondimento del programma “LOTO” nel corso della due giorni del seminario, possono aiutarci a fornire risposte concrete alle complesse questioni del governo del territorio, agevolando anche l’incontro tra processi istituzionali e processi partecipativi.
Cronaca e Attualità, 2004-09-24