Brodetto e Zuppe di Pesce.
Fano – lo chalet “da Luigi” per i colori cittadini al Festival Nazionale.

Festival Nazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce
In rappresentanza di San Benedetto e dello chalet “Da Luigi”, i colori della città affidati alla Signora Francesca Straccia.

E’ un'appassionante gara tra le migliori zuppe di pesce della cucina marinara italiana, dove si potrà gustare, per la prima volta insieme, il "Madalot" siracusano, il Caciucco, il Brodetto alla fanese e altre eccellenze alimentari delle nostre città costiere.

L'appuntamento è il Festival Nazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce (Fano, 16 / 19 settembre) organizzato da Confesercenti di Pesaro e Urbino con il contributo dell'assessorato al Turismo del Comune di Fano, della Provincia e della Camera di Commercio di Pesaro e Urbino.

Dal 16 al 19 settembre i cuochi di Fano, Pesaro, San Benedetto del Tronto, Monte di Procida, Lerici, Ferrara, Cagliari, Bellaria Igea Marina, Viareggio, Siracusa, Anzio, Pescara si scontreranno in una gara ad eliminatorie di fronte ad una giuria tecnica e popolare fino alla finalissima che designerà il vincitore della specialità.

Per San Benedetto del Tronto lo chef designato in rappresentanza dello chalet “Da Luigi” sarà la Sig.ra Francesca Straccia, mamma dei fratelli Giudici.
Chi ha avuto l’occasione di assaggiare il suo “brodetto alla sambenedettese”, senza dubbio sarà d’accordo con la segnalazione fatta all’Organizzazione del Festival.

La Straccia in passato ha vinto il primo premio nella “Gara del brodetto”, indetta dall’Associazione cultori della cucina marchigiana.

Prima della partenza per Fano, ha così commentato la sua partecipazione:”Sono orgogliosa di partecipare per San Benedetto, vorrei far capire ai giovani attraverso questo concorso, come sia importante mantenere le proprie origini, ed apprezzare piatti “scomodi da mangiare” come il brodetto, che prima era il piatto dei poveri, ed ora è diventato il piatto per intenditori.”

Inoltre l’evento avrà anche carattere internazionale in quanto, le delegazioni, potranno confrontarsi anche con gli chef di Francia e Libia nella finalissima del 19 settembre.

Nel primo giorno della "Disfida" si svolge la fase eliminatoria: le 12 delegazioni di chef si scontrano a due a due. Le sfide avvengono in ristoranti fanesi che ospitano i colleghi delle altre città.
Venerdì le sei squadre rimaste si confrontano in tre ristoranti, infine sabato 18 è prevista la finalissima: una disfida a tre per eleggere la Miglior Zuppa di Pesce 2004-2005.
Chi decide le sorti delle disfide? Il voto sarà espresso da due differenti giurie: una tecnica, composta dai soci dell'Accademia Italiana della Cucina, esperti e giornalisti, l'altra sarà popolare e quindi aperta a tutti. Alla designazione della zuppa di pesce vincitrice, si arriverà sommando il voto di entrambe le giurie.
Le disfide saranno anonime e solo al termine della serata saranno rivelati i nomi dei piatti, i ristoranti in gara e sarà proclamato il vincitore

Un evento, una gara, un gioco e, soprattutto, un'occasione imperdibile per assaggiare in un colpo solo le più rinomate ricette della cucina marinara italiana.

Un caloroso “in bocca al…pesce” alla Sig.ra Francesca!
Storia del brodetto…
Il brodetto nasce a bordo dei pescherecci dove i marinai cocevano direttamente il pescato che il mercato non richiedeva: sgombri, scorfani, pesci ragno erano tipologie saporite di pesce, troppo secondo il mercato corrente fino al secolo scorso, il quale non gradiva neppure il pesce di taglia troppo piccola. Sicché i pescatori facevano uso di queste tipologie ittiche economizzando il pescato e cercando di farsene una ragione ghiotta con l´aggiunta di aceto, pomodoro, cipolla e immergendolo nell'aceto stesso.
Dunque il brodetto nasce con una doppia valenza: non sprecare nulla delle fatiche in mare e rispondere con sapori forti, decisi, pieni, immediati, all´altrettanto piena fatica di gettare, governare, pescare e rassettare le reti in barca.
Il brodetto è un piatto di origine popolare, nel senso letterale e nobile del termine, è stato, cioè, l´espressione vera del quotidiano cercare di arrangiarsi con poco. Tra le immagini primordiali e commoventi del brodetto c´è quella della popolana che, sulle spiagge dell´Adriatico tra otto e Novecento, non potendosi permettere l´acquisto e il consumo di pesce, lo cerca al mare dove però piaggiano solo ossi di seppia: non commestibili ma utilizzabili sì in cucina per insaporire il sugo e dare, appunto, il sapore di mare ad un piatto altrimenti normale. Questo è il primo, primissimo brodetto che la storia ci tramanda e che con il tempo assumerà i connotati di piatto ricercato e arricchito. Si veda per tutti l´esempio del brodetto di Porto Recanati, dove il pesce per il brodetto subisce prima un processo di infarinatura e viene così cucinato nel sugo con l'aggiunta di vari odori e di zafferano, e successivamente viene servito in tavola su un letto di pane tostato o fritto.
La letteratura ci offre invece tracce ancora più antiche di questo piatto e per capirlo basta sfogliare un opuscolo del Cinquecento, ovvero l´ operetta della "Natura et qualità di tutti i pesci", composta dal riminese Malatesta Fiordiano e pubblicata postuma, nel 1576, dall´affezionato nipote.
Il singolare poemetto è un festival della lirica di mare: canta infatti, in ottave ariostesche, circa trecento specie di pesci, crostacei e molluschi di mare e d'acqua dolce, ovvero una rispettabile rappresentanza dell´ "essercito infinito" delle creature "che l'Oceano / pasce e che ascose son nel ventre a tanti / mari e di tanti laghi nel pantano / sparse e nel grembo a tanti fiumi erranti". A margine, di ogni specie è richiamato il nome in latino, in volgare e in dialetto romagnolo-chioggiotto.
Al Fiordiano l´ "inesplicabil popol" dei pesci appare da una parte come un mondo di esseri un po´ bizzarri "d´abiti, di costumi e di sembianti"; dall'altro li descrive in sembianze umane, come nel caso del polipo soggetto al binomio romantico amore-morte proprio come un umano e con tratti anche erotici come s´impone a un piatto come il brodetto: "Le nozze, i dolci baci e l'ore estreme / celebra il folpo, e l´ultimo suo fato; / versa lo sperma a un tempo e versa insieme / la cara vita e spira l'alma e il fiato". Pagina dopo pagina l´opera di Fiordiano diventa una straordinariamente ghiotta rappresentazione della zuppa di pesce quando, nel giorno del Giudizio del mare e incalzati dalle trombe del Re dei Cuochi, tutti i pesci finiranno in un solo tegame.
Nasce proprio da questo documento una certa letteratura del brodetto, quello servite dalle scomparse osterie di Cesenatico, o quello che a Rimini serviva d'inverno il "Lurido" -quando era tale di nome e di fatto- su tavolini zoppi e bisunti, col "coperto" di carta gialla. E a quello, mitico, del "Moro" di Cattolica. E poi, scendendo, a quelli di Fano e San Benedetto; e a quello, opulento e profumatissimo, di Porto San Giorgio, a quello dei pescatori riminesi, con aceto e pepe come sulle barche dei marinai erranti.


In allegato i partecipanti


Città_partecipanti.doc


Cronaca e attualità. 2004-09-16