DPEF. Roma - le Regioni consultate a Palazzo Chigi sul DPEF


D’AMBROSIO : LA POLITICA ECONOMICA DEL GOVERNO DEVE CAMBIARE TOTALMENTE.
Il presidente della Regione Marche, Vito D’Ambrosio, ha partecipato a Palazzo Chigi, insieme ai Presidenti del Piemonte e dell’Emilia Romagna, Enzo Ghigo e Vasco Errani, in rappresentanza delle Regioni, al confronto promosso dal Governo (erano presenti il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il nuovo ministro dell’economia, Domenico Siniscalco) sulle linee guida del Documento di programmazione economica e finanziaria (DPEF).
“Le cifre che ci ha illustrato Siniscalco – ha commentato D’Ambrosio al termine della riunione – sono spaventose e molto probabilmente siamo più vicini ai 30 che non ai 24 miliardi di euro, necessari per la manovra di riequilibrio finanziario. Finalmente, con il coinvolgimento delle Regioni e delle Autonomie locali prima delle decisioni, è cambiato il metodo, ma la verità è che si sta mettendo mano ad una manovra dagli effetti molto dolorosi e bisognerà vedere come il Governo , che ha sbagliato totalmente la sua politica economica, cercherà di coinvolgerci nel concreto delle scelte che dovranno essere operate nei prossimi giorni. Ho l’impressione che si tratti di un tentativo disperato che, come ha riconosciuto lo stesso Siniscalco, non può essere realizzato contro le Regioni e le Autonomie.”
“Per quanto riguarda il come – ha aggiunto D’Ambrosio – esprimeremo una forte richiesta di cambiamento di rotta e cercheremo di capire se la nuova forma di rapporto, oltre che essere imposta dalla drammatica situazione finanziaria del Paese, porterà a conseguenze concrete, fermo restando che può diventare molto comodo chiamare tutti a riparare i danni compiuti da una parte sola.”
“Abbiamo chiesto, come Regioni, – ha infine concluso D’Ambrosio – cambiamenti radicali su moltissime scelte qualificanti (il sociale in primo luogo) e personalmente, intervenendo nella discussione, ho messo l’accento su due grandi questioni: il federalismo fiscale – che non può limitarsi a prevedere solo addizionali di imposta – e la gestione di cassa. Se ci sono problemi non si possono non trasferire i fondi statali alle Regioni e alle Autonomie. In questi ultimi anni i nostri bilanci hanno dovuto farsi carico anche degli oneri conseguenti alle mancate entrate da parte dello Stato, in particolare nel settore della sanità. E sono stati costi aggiuntivi molto pesanti e insopportabili. Siniscalco ha riconosciuto che la cassa è un problema reale e per il futuro ci attendiamo, su questo delicato aspetto, una netta inversione di rotta. ”
Cronaca, 2004-07-24