Mercato del Lavoro.
Ancona – Convegno Nazionale il 15 luglio.
“Le Regioni e il governo del mercato del lavoro”.
Convegno nazionale in Ancona, giovedì 15 luglio
Superare i limiti della riforma Biagi attraverso legislazioni regionali che
valorizzino il ruolo degli enti pubblici. L’obiettivo è quello
di definire norme di tutela dell’occupazione e di sostegno della qualità
del lavoro, contrastando la precarietà e promuovendo la concertazione
sociale e istituzionale. Le Regioni Marche, Emilia Romagna, Umbria, Campania
e Basilicata discuteranno della regolamentazione del mercato del lavoro nel
corso di un Convegno nazionale promosso, in Ancona, dalla Regione Marche.
Giovedì 15 luglio, alle ore 14.30, presso l’Aula Magna della
Facoltà di Economia dell’Università Politecnica delle
Marche, gli assessori regionali al Lavoro, Ugo Ascoli (Marche), Mariangela
Bastico (Emilia Romagna), Gaia Grossi (Umbria), Adriana Buffardi (Campania),
Cataldo Collazzo (Basilicata) - insieme ai responsabili nazionali Lavoro dei
DS (Cesare Damiano), di Rifondazione Comunista (Paolo Ferrero), dei Comunisti
Italiani (Dino Tibaldi) e della Margherita (Tiziano Treu) – saranno
i relatori del Convegno: “Le Regioni e il governo del mercato del lavoro”.
Interverranno: Raffaele Bonanni (segretario confederale Cisl), Giuseppe Brattelli
(dirigente area Welfare Confindustria), Fabio Canapa (segretario confederale
Uil), Giuseppe Casadio (segretario confederale Cgil) e Sergio Silvestrini
(associazioni artigiane). Alle ore 12.00, sempre giovedì 15 luglio
e ancora nell’Aula Magna, gli assessori incontreranno la stampa per
illustrare le proposte normative in materia di lavoro e i nuovi orientamenti
che stanno maturando a livello regionale.
Il Convegno di Ancona intende analizzare i principali mutamenti sociali, economici
e demografici in atto, che impongono una diversa regolamentazione dei mercati
del lavoro. La legislazione nazionale in vigore non sembra sostenere adeguatamente
questa evoluzione, puntando su modelli di flessibilità e su rapporti
tra pubblico e privato che non convincono diverse Regioni. Alla precarietà
dei contratti, le Regioni vogliono contrapporre una valorizzazione del ruolo
pubblico nei servizi per l’impiego, una promozione delle pari opportunità,
un potenziamento delle politiche attive del lavoro.
Cronaca, 2004-07-08