Quadrilatero Viabilità Umbria-Marche. Ancona – Amagliani interviene.
L’ASSESSORE AI TRASPORTI, MARCO AMAGLIANI, INTERVIENE SUI PROBLEMI
CONNESSI AL PROGETTO VIARIO “QUADRILATERO”.
“Sono apparsi in questi ultimi giorni in tutta la stampa regionale e
con ampio rilievo articoli e comunicati di diversi e svariati personaggi della
Casa della Libertà che congratulandosi “tra loro” per l’approvazione
al CIPE dei progetti stradali del Quadrilatero Marche e Umbria attaccavano
soprattutto la Giunta regionale delle Marche per aver di fatto “boicottato…
fatto ostruzionismo… osteggiato… tale progetto” .
Per contro, il merito dell’aver avviato l’intervento sul Quadrilatero
viene attribuito di volta in volta a “Berlusconi…, Baldassari…,
Lunardi…, Pieralisi…”. Nonostante la faziosità sia
considerata naturale in regime pre-elettorale, è indispensabile ricostruire
un breve quadro di verità che faccia conoscere ai cittadini le notizie
in giusto senso.
1. Il Quadrilatero della viabilità Umbria-Marche è stato individuato
dalla Giunta regionale delle Marche nei documenti relativi alla ricostruzione
dopo il terremoto come infrastruttura da modernizzare e completare per consentire
il rilancio delle aree interne colpite dal sisma del 1997 e dunque dell’economia
regionale. Seguendo quell’idea è stata progettata dalla Regione
la Pedemontana Fabriano-Muccia, finanziata dall’Intesa del precedente
Governo e sono stati portati avanti Accordi di Programma e poi l’Intesa
Generale Quadro con questo Governo, riaffermando la priorità del sistema
SS 76 -Pedementatana -SS 77 nell’ambito delle opere strategiche. L’unico
elemento di novità realmente introdotto per volontà di questo
Governo e del vice ministro Baldassari è la pretesa che anche la SS.
77 nel tratto Muccia – Foligno venisse riprogettata a 4 corsie, nonostante
le questioni ambientali e l’incremento dei costi di intervento che si
potevano determinare.
2. Sugli investimenti nella viabilità, la Regione Marche ha finora
messo a disposizione 93 milioni di euro per la pedemontana e 15,8 milioni
di euro per la SS 77; per quest’ultima, tra l’altro, sostituendosi
allo Stato, in quanto la strada resterà statale. Tali cifre sono di
gran lunga l’investimento concentrato più elevato negli ultimi
anni, anche in confronto a quanto investito dall’Anas. Certo, la cifra
che lo Stato dichiara di mettere a disposizione attraverso la recente delibera
CIPE è ben più consistente, e rappresenta una grande opportunità
di investimento per l’interera collettività regionale cui si
è pervenuti con il contributo fattivo di tutti e che richiederà
il contributo finanziario di “tutti”. Per questo, a nessuno può
essere consentito di assumersi l’intero merito dell’intervento.
3. Oltre agli elementi positivi, restano da approfondire alcune questioni.
Ci sono infatti alcuni aspetti, specie della parte finanziaria e dell’insieme
dei compiti attribuiti alla Società Quadrilatero che vanno ulteriormente
approfonditi, anche in vista del cofinanziamento che comunque potrebbe gravare
su Regioni ed Enti locali per decine di milioni di euro. E’ necessario
comprendere fino in fondo, trattandosi di meccanismi sperimentali, le finalità
e le modalità della finanza di progetto che hanno bisogno, per la loro
complessa natura, di particolare attenzione.
4. Se la Regione avesse voluto fare ostruzionismo sulle opere infrastrutturali
ne avrebbe avuto una facile opportunità esprimendo pareri negativi
sul piano ambientale o su quello urbanistico che avrebbero indotto il Ministero
dell’Ambiente a bloccare uno o l’altro dei progetti del Quadrilatero.
Così non è avvenuto e la Regione Marche ha rispettato tutte
le scadenze (quelle relative alla prima delibera CIPE di marzo scorso, erano
una vera sfida a tempo) consentendo al CIPE di pronunciarsi su tutti i progetti
regionali e nazionali nei tempi previsti. Questo è il modo con il quale
si sarebbe osteggiato il progetto!
Ristabilita così la realtà dei fatti, occorre quindi precisare
che la Giunta Regionale è soddisfatta dell’approvazione dei progetti
del quadrilatero infrastrutturale Marche-Umbria, e si augura che molto presto
si possano avviare i cantieri, anzitutto con i fondi che essa stessa mette
a disposizione per la Pedemontana, ma ritiene che le difficoltà cominceranno
nella fase di attuazione, proprio a partire dall’azione che la società
Quadrilatero, priva di controlli e relazioni democratiche con il territorio,
può innescare attraverso il PAV e la realizzazione delle aree leader.
Su questi aspetti la Giunta regionale intende essere ferma e vigile, pur continuando
ad assicurare ogni leale collaborazione con lo Stato e chiama gli Enti locali
ad una presenza attenta a mantenere intatto il proprio ruolo.
Per quanto attiene la “interessata” frenetica attività
marchigiana del vice ministro Baldassari, vorrei ricordargli che la Regione
Marche ha inviato al Ministero, un anno fa , la progettazione di uscita ad
ovest dal porto di Ancona, senza ricevere risposta.
Parimenti la proposta di arretramento dell’asse ferroviario, su cui
attendiamo di essere ricevuti dallo stesso Ministero per l’eventuale
inserimento all’interno dell’Intesa Quadro dell’ottobre
2002.
Al vice ministro, però, vorrei ricordare un minimo di galateo istituzionale,
prima ancora che il rispetto delle regole e delle competenze.
La programmazione infrastrutturale della Regione Marche la si concerta con
la stessa e non già in kermesse elettorali della Casa della Libertà.
Stia pur certo il consigliere Ciccioli, le nostre idee e i nostri programmi
sono noti e proprio su queste chiediamo il confronto. Forse il suo scomposto
atteggiarsi è dato dagli scossoni di un convoglio vicino al deragliamento.”
Cronaca, 2004-06-03