Supermercato Marconi. S. Benedetto T. - bocciato per un voto al Consiglio Comunale.
Erano da poco passate le due del mattino quando il Consiglio comunale, con 11 voti contrari (7 della minoranza, Felicetti del PRI, De Vecchis e Rossi di AN, Rosini della Lega Nord) e 10 favorevoli (i 6 consiglieri del gruppo di FI, Nico e Tassotti dell’UDC, il Sindaco, Baiocchi della Lista Martinelli), ha detto per la seconda volta “no” al progetto presentato dalla ditta Central Frigor Marconi di insediare un supermercato nell’ex concessionaria di auto di via Mazzini, lungo la statale 16.
Il voto non ha visto rispettati gli schieramenti, visto che nella maggioranza ci sono state espressioni differenti (da registrare un appassionato ed articolato intervento contro il progetto del Presidente del Consiglio De Vecchis che, per l’occasione, ha abbandonato lo scranno più alto) ma anche nella minoranza non sono passate inosservate alcune importanti assenze.
Per i contrari non c’erano motivazioni per riproporre lo stesso testo già bocciato due anni fa. Secondo Gaspari (DS) e Calvaresi (omonima lista) la sentenza del TAR che annulla quella delibera, peraltro già appellata dal Comune al Consiglio di Stato, non entra nel merito della vicenda ma evidenzia solo una carenza di motivazione: l’atto bocciato del 2002, infatti, conteneva motivazioni favorevoli al progetto senza indicare le ragioni del “no” che maturò durante il dibattito. Per De Vecchis la nuova delibera non doveva neppure approdare in Consiglio, visto che era basata un procedimento, quello dello Sportello unico per le attività produttive in variante al Piano regolatore, per il quale non c’erano i presupposti.
Nella discussione è poi emerso il problema del Piano regolatore e del suo iter molto rallentato: per Gaspari l’ennesima variante al PRG è la prova del fallimento della politica urbanistica dell’Amministrazione Martinelli mentre Felicetti (PRI) ha sollecitato il Sindaco a sbloccare la situazione convocando lui la commissione consiliare che dovrà esaminare il Piano prima del passaggio consiliare. Calvaresi ha ricordato che il Piano idea, propedeutico al nuovo PRG e già varato dal Consiglio, prevede per quella zona un arretramento della linea delle case, cioè una cosa opposta a quella in discussione. Rosini (Lega) ha poi presentato un emendamento che motiva il “no” alla delibera e che, alla luce del voto finale, è diventato esso stesso il testo dell’atto licenziato dal Consiglio.
Le posizioni dei favorevoli sono state riassunte prima da Evangelisti (FI), poi dal Sindaco (che ha parlato di una “spaccatura fisiologica” nella maggioranza su un punto non compreso nel programma elettorale) e ribadite in sede in replica dall’assessore al commercio Lorenzetti: la delibera andava riproposta perché quella precedente era stata annullata dal TAR, la procedura scelta era stata avviata prima dell’insediamento dell’attuale Giunta, il supermercato in quell’area va incontro alle esigenze degli abitanti del Paese alto e, ha aggiunto il Sindaco, anche dei commercianti del centro perché contempla soluzioni innovative per i parcheggi e la viabilità della zona. Per cui, secondo il Sindaco, sussiste l’interesse pubblico alla sua realizzazione: il Consiglio, come detto, è stato di parere opposto.
In precedenza erano stati approvati tutti i punti all’ordine del giorno,
tranne la modifica allo statuto del “Vivaldi” per il quale era
richiesta la presenza della maggioranza assoluta dei componenti. La verifica
del numero legale da parte dell’opposizione ha indotto Forlì
(FI) a chiedere e ottenere il rinvio del punto.
I restanti argomenti saranno affrontati nelle prossime sedute.
Cronaca, 2004-05-27