Porto di Ancona e grande viabilità. Ancona – Amagliani: ristabilire un corretto rapporto istituzionale.
“La Regione intende svolgere appieno le proprie funzioni e prerogative,
per pervenire ad una soluzione condivisa del tracciato di collegamento tra
il porto di Ancona e la viabilità nazionale. Per raggiungere questo
obiettivo occorre in primo luogo ristabilire un corretto cammino istituzionale
delle proposte progettuali e delle possibili soluzioni, basato sul metodo
della concertazione tra gli Enti territoriali e centrali, nel rispetto delle
competenze di ciascun Ente.
La decisione di presentare il progetto di collegamento, prima all’interno
di una riunione di partito e successivamente nelle istituzioni, risulta, francamente,
molto indicativa del modo di intendere i corretti rapporti istituzionali da
parte del viceministro Baldassarri. Riconfermo che, a tutt’oggi, non
ho ricevuto alcun riscontro dal Ministero delle infrastrutture circa le valutazioni
sulle ipotesi progettuali inviate allo stesso Dicastero nel giugno 2003. Ipotesi,
peraltro, tendenti a realizzare un tracciato ad ovest. Debbo altresì
sottolineare il ritardo con cui si è proceduto finora, nonostante le
ripetute sollecitazioni della Regione e delle forze sociali interessate, dopo
oltre un anno dalla stipula dell’Intesa generale quadro tra Stato e
Regione che, ragionevolmente, non renderà utilizzabile l’opera
prima del 2010. La volontà di procedere in assenza della Regione, cui
invece spetta la facoltà di co-decidere e approvare i progetti e le
opere previste dall’Intesa, ha sancito un vero e proprio vulnus istituzionale.
La questione è tanto più rilevante in quanto riguarda la viabilità
di connessione dal porto di Ancona con la rete nazionale, un nodo fondamentale
che si riflette sull’attività economica di tutto il territorio
regionale. E’ dunque evidente che occorre attivare nel frattempo soluzioni
ordinarie e straordinarie che consentano collegamenti porto-viabilità
non penalizzanti per la città di Ancona: in primo luogo sottoponendo
al Cipe il progetto di raddoppio della variante alla SS 16, già prevista
dall’Intesa, e quindi finanziando nell’aggiornamento dell’accordo
stesso, opere di connessione che facilitino la circolazione urbana, compresa
l’uscita dal porto. E’ evidente come la Regione non blocchi nulla,
ma operi per dare al capoluogo dorico e alle Marche le infrastrutture indispensabili
per lo sviluppo. Spiegazioni e chiarimenti sono invece dovuti da quanti, come
le forze della Casa delle libertà, usano maldestramente l’uscita
dal porto e i problemi ad essa connessi, al di fuori di una corretta visione
istituzionale.”
Cronaca, 2004-05-21